Partono col botto le Final Eight di Coppa Italia. Nella gara inaugurale della kermesse fiorentina, la Vanoli Cremona elimina la Sidigas Avellino, testa di serie numero 1 del tabellone.

Come nelle migliori tradizioni di questa competizione, i valori espressi dal campionato si azzerano ma va detto che la formazione di coach Sacchetti è uscita alla distanza, dopo un primo tempo quasi interamente di marca irpina. La partenza di Fesenko e company, infatti, era stata bruciante, con Cremona che riusciva a mantenersi in scia grazie ad un sorprendente Ricci e al solito Johnson-Odom. Chiuso sul -4 il primo quarto, la compagine biancoblu si affidava alle triple di Drake Diener e agli assit del cugino Travis per mettere il naso avanti ma il finale di seconda frazione era tutto biancoverde e alla pausa lunga Avellino ci arrivava su un confortante +8 (40-32).

Al rientro dagli spogliatoi era però tutta un’altra gara, Cremona sorprendeva l’avversaria per impeto e determinazione e, nonostante il vantaggio irpino all’ultima pausa, i lombardi cominciavano a credere nell’impresa. Le giocate di Fontecchio, Diener e Sims valevano il pareggio a quota 58 con 7 minuti da giocare. Il finale era da brividi e la Vanoli, grazie ad un fallo tecnico fischiato a coach Sacripanti, confezionava un break di 5-0, quasi un colpo da kappaò a 100 secondi dalla sirena se non ci fosse stato in campo lo scatenato Rich, bravo a ricucire lo strappo e mandare tutti al supplementare con una tripla da fantascienza ad una manciata di secondi dal termine.

Nell’appendice Sacchetti incappava in un tecnico per proteste, peraltro piuttosto giustificabili, ma Avellino non capitalizzava a dovere fermandosi proprio sul più bello; “manDrake” Diener e Martin piazzavano le zampate decisive per l’89-82 conclusivo.

5 uomini in doppia cifra per Cremona, tra le cui fila spiccano i 19 punti di Drake Diener, gli 8 assist di Travis Diener, i 16 punti conditi da 9 rimbalzi per un magico Sims e soprattutto la prova di Giampaolo Ricci, 12 punti in appena 11 minuti sul parquet.

Ad Avellino non sono bastati i 30 punti di Rich con 10 falli subiti e i 19+19 messi a referto da Fesenko, dominante in avvio di partita ma protagonista negativo dell’amaro finale che costa l’eliminazione ai biancoverdi.