Non c’è due senza tre… e così dopo Avellino e Venezia anche Milano esce di scena nei quarti di finale delle Final Eight, facendo anticipatamente ritorno a casa. Una Cantù sorprendente e scatenata conquista inaspettatamente ma altrettanto meritatamente l’accesso alla semifinale in programma domani. Il derby lombardo è tutto di marca brianzola mentre non lascia tracce degli sbiaditi colori milanesi.

Un piccolo grande capolavoro per coach Sodini, principale artefice del miracolo canturino non solo in queste Final Eight ma nell’intera stagione. Per i meneghini si tratta di una vera e propria disfatta arrivata in maniera inaspettata e contro ogni pronostico. Se le “legnate” in Eurolega erano state sinora un segnale da non sottovalutare, l’eliminazione dalla Coppa Italia è un autentico campanello d’allarme che non potrà non essere ascoltato in chiave playoff.

La gara

Partenza subito lanciata per Cantù e dopo soli 5 giri di lancette il tabellone già segna un eloquente 4-13 con Thomas imprendibile per la difesa dell’Olimpia. Goudelock e Bertans colpiscono dalla lunga distanza facendo sentire il fiato sul collo a Cantù (15-20 all’8’) ma al primo pit stop il divario sale a 10 punti (18-28). È subito evidente la difficoltà degli uomini di Pianigiani nel trovare un valido argine alle scorribande offensive di Cantù. Si riparte ma la musica non cambia, anzi Thomas, Smith e Parrillo confezionano un 10-3 che vale il 21-38. La schiacciata di Chappell del 33-54 permette a Cantù di salire fino al +21 (33-54 al 19’). A metà gara la partita sembra già segnata (38-57), anche se il talento e la profondità del roster di Milano, contro la panchina inesistente di Cantù, non lasciano tranquillo Sodini. 

Chi si aspetta la reazione dell’Olimpia nel terzo periodo tuttavia resta deluso perché è sempre Cantù a dettare legge, aumentando il vantaggio e portandosi fino al 54-79 del 28’, diventato 63-80 all’ultimo intervallo. Il quarto conclusivo non regala particolari sussulti ed emette una sentenza senza appello: Cantù continua l’avventura, Milano fa le valigie.

Magic Moment

Difficile trovare un’istantanea decisiva, probabilmente l’accelerata canturina sul finire del primo quarto regala convinzione e certezze a Smith e soci. Milano, invece, non cambia atteggiamento e prosegue a giocare con presunzione e supponenza non entrando mai in partita.

Man of the match

La vittoria di Cantù porta in calce la firma di Jaime Smith autore di 23 punti e 34 di valutazione, ma non solo. Il play di Birmingham smazza anche 8 assist e chiude con 7/8 al tiro sbagliando solo l’ultima conclusione dopo 7 canestri consecutivi.

Numbers

60% da due, 56% da tre, 78% dalla lunetta, 19 assist e 125 di valutazione: i numeri offensivi di Cantù lasciano pochi dubbi sulle qualità offensive della band di Sodini e condannano senza attenuanti la gruviera difensiva di Milano. Ben 6 uomini in doppia cifra per Cantù ed un settimo arrivato a quota 9… un concerto d’autore con i tempi magicamente dettati dal direttore d’orchestra Jaime Smith.

Il tabellino