Segafredo Virtus Bologna        85

Grissin Bon Reggio Emilia       75

Parziali: ( 17-24 ; 27-21 ; 25-14 ; 16-16 )

La Virtus mette in cascina 2 punti pesantissimi in classifica e le Final Eight di Coppa Italia, grazie anche alle contemporanee sconfitte di Sassari e Trento.Partita dai due volti legata agli “umori” dei padroni di casa: quello confuso di inizio gara dovuto a tensione, frenesia e paura dei bolognesi quando la Virtus potrebbe impantanarsi raccogliendo la seconda disfatta consecutiva e quello più intenso, tecnico ed agonistico dove la Reggiana non approfitta della prestazione monstre di Markoishvili così i bianconeri vincono sulla distanza. Per la Virtus 2 punti che significano Coppa Italia (primo obiettivo stagionale), una buona classifica, ma anche tanta serenità in più con cui affrontare la seconda parte di stagione. Per Reggio Emilia invece, all’ennesimo rimpianto di una stagione fin qui deludente si aggiunge la grana Chris Wright uscito per problemi muscolari.

La Gara 

Le scorie di Avellino sono tremendamente presenti nelle teste dei padroni di casa e lo si vede chiaramente sul campo con una Virtus contratta, prevedibile in attacco e molle difensivamente, mentre dalla parte opposta un Markoishvili in serata di grazia bombarda la retina felsinea. Immediato 12-4 Reggio e Ramagli deve correre ai ripari chiamando time out.

Quando i tiri son ben costruiti grazie ad una circolazione di palla limpida, entrano quasi sempre e Reggio lo spiega fin troppo bene ai padroni di casa scappando, ancora sulle ali di un Markoishvili da 4/4 oltre l’arco, fino al 6-20. Ramagli getta nella mischia sia Umeh che Baldi Rossi ma la musica inizialmente non cambia: una Virtus troppo confusionaria fatica a costruire gioco e subisce fisicamente nel colorato dalla Grissin Bon. Lawson non contiene Cervi, Della Valle rifornisce il mortifero georgiano n° 11, mentre latita Alessandro Gentile tra i bianconeri nonostante un discreto impatto nelle prime azioni. Reggio Emilia tuttavia non riesce a “fuggire” ed i bianconeri si aggrappano al match grazie ad uno strepitoso Umeh autore di 11 punti in 10 minuti, ottenendo un -7 da considerarsi gran cosa vista la partenza da incubo.

La Virtus prova a rientrare con una reazione più di orgoglio che di tecnica e si porta sul 24-26 grazie all’ennesima tripla di un Umeh (sanzionato poi con un incomprensibile fallo tecnico) monumentale sin qui, ma è un altro fuoco di paglia subito spento dalla zona di Reggio Emilia e dalle triple di Markoishvili e Candi.

La chiave per scardinare la difesa reggiana la trova un ottimo Baldi Rossi con un perfetto gioco in isolamento chiuso da un gancio vincente. Il figliol prodigo bianconero prova a calmare e dare la scossa ai suoi su entrambi i fronti del campo: messaggio recepito dai compagni ed altro mini break, questa volta per il -1 (44-45) con cui si va al riposo. Oltre alle grandi prove di Umeh e  Baldi Rossi, un aiuto alla Virtus arriva anche dallo sfortunato stop muscolare che blocca Chris Wright.

Break lungo che dona alla Segafredo e soprattutto ad Ale Gentile tutto un altro piglio: una difesa indemoniata (prima a uomo e poi a zona) spegne la luce alla Grissin Bon e carica i bianconeri che, con la testa decisamente più sgombra di prima, trovano anche le scelte giuste in attacco facendo finalmente circolare la palla e portandosi sul 58-50, vantaggio impensabile solo pochi minuti prima.

Ancora protagonista Baldi Rossi con Umeh a farla da implacabile cecchino mentre, tra le file reggiane, continua lo show di Markoishvili ben coadiuvato da Wright e Candi. Partita che si accende diventando piacevole ed agonisticamente avvincente.

Senza le abilità balistiche del georgiano, accomodatosi in panchina a rifiatare ed incapace di ripetersi sugli stessi livelli negli ultimi 15′, Reggio però annaspa e la Virtus infierisce con Slaughter ed un Baldi Rossi da 14 punti (3/5 da 2, 2/3 da 3 e 2/2 tl), portandosi a fine terzo quarto sul massimo vantaggio 69-59. Reynolds e Wright tentano di caricarsi in spalla la squadra ma la difesa Virtus ed un Alessandro Gentile con rinnovato killer instinct rintuzzano gli assalti biancorossi.

Sul più bello le polveri si fanno però bagnate in casa bianconera e la difesa non basta a tenere lontana una Reggiana in cui diventa protagonista, nel bene e nel male,  Federico Mussini sin qui poco presente. Si entra infatti negli ultimi 3’30” con le Vu nere avanti di sole 3 lunghezze e l’idea che la dovrà vincere chi dimostrerà di avere più lucidità oltre che agonismo. Proprio su questo frangente Mussini pecca in maniera evidente anche a causa della stanchezza, cancellando tutto ciò che di buono aveva fatto nelle azioni precedenti: prima sbraccia esageratamente e spreca un attacco chiave con fallo di sfondamento a palla lontana (punito dalla tripla di Stefano Gentile), poi lancia un airball sul tentativo da 3 punti. I biancorossi omaggiano anche i padroni di casa con un altro regalo, quando Chris Wright manca 2 facilissimi in appoggio solitario e possono quindi scorrere i titoli di coda.

Magic Moment 

Indubbiamente la differenza l’ha fatta il break virtussino a cavallo tra fine 2° ed inizio 3° quarto, quando la Reggiana è finita fuori giri e, pur riportandosi a contatto dopo un -10, non ha mai dato l’impressione di poterla realmente portare a casa. Decisiva la difesa Virtus ma anche l’ascesa di un Alessandro Gentile sin li evanescente.

Man of the match 

L’MVP del match sarebbe da attribuire al gioco corale mostrato dalla Virtus nei secondi 20′ dopo un avvio tutto in stile “fatal Avellino”. Grandissimo impatto del solito Slaughter sotto le plance (a numeri il migliore sul parquet per distacco), benissimo Umeh (senza il quale la Virtus non avrebbe avuto una seconda possibilità) ed i fratelli Gentile, ma la palma di migliore va indubbiamente a Filippo Baldi Rossi. Sino ad oggi utilizzato col contagocce per una condizione non eccellente, ha sfoderato tutto il suo repertorio ma, soprattutto, donato calma e lucidità alla squadra trasformando un potenziale tracollo in una cavalcata vincente.

Numbers 

In una partita con numeri complessivi pressoché speculari tra le due squadre spicca la differenza di plus/minus tra i protagonisti bianconeri ed il miglior realizzatore reggiano per distacco Markoishvili.

Slaughter 15 (5/7, 5/6 tl, 9 rimbalzi di cui 5 offensivi, 3 assist, 29 valutazione) plus minus 12,  Baldi Rossi 14 (3/5, 2/4, 2/2 tl e 14 di valutazione) plus minus 6 ed Umeh 13 (conditi da 3 rimbalzi ed 1 stoppata, non proprio la specialità della casa valutazione 12) plus minus 9.

Markoishvili 25 punti (1/5, 6/10, 5/6, 9 rimbalzi, valutazione 32) plus minus -4.

Da sottolineare anche l’8/20 complessivo da 3 per Reggio Emilia quando il solo n° 11 ha scritto 6/10. Rivedibile.