Sette gare trascorse, si può iniziare a trarre qualche elemento di analisi dalle stats della Baltur Cento, alla sua prima apparizione in serie A2.

Innanzitutto bilancio positivo per la società presieduta da Ganni Fava: preponderanza di trasferte (4) ma record vincente (4-3) grazie all’operazione corsara di Cagliari; ad occhio e croce Cento non sarà la sola squadra a fare bottino in Sardegna, ma la prima vittoria in trasferta in LNP della storia societaria è in ogni caso una pietra miliare. Sempre vincente in casa (con lo scalpo di Treviso a dare prestigio) ed eccetto Cagliari sempre sconfitta fuori, sempre costringendo l’avversario a gare dal punteggio stretto e anche covando qualche rimpianto (a Ferrara soprattutto). Il passivo medio delle tre sconfitte è di 8.3 punti, l’attivo nelle vittorie è pressoché identico: 8.25.

26/71 da 3 nelle W, 25/60 nelle sconfitte: la constatazione più significativa è che quando perde la Baltur tira da 3 più (20 a partita) e meglio (41.7%) che nelle vittorie (17 tiri da 3 con il 36.5%). Potrebbe rivelare, questo dato, due fatti. Primo: una maggior aggressività casalinga nell’attaccare il canestro. Secondo: un uso di James White più lontano da canestro quando si gioca in trasferta. Il grande ex Spurs non ha mai avuto nel tiro da 3 l’arma principale, e non può essere considerato un triplista affidabile, ma neppure tira così male o sconsideratamente da poter essere “battezzato” dalle difese; di solito saggia il proprio tiro da 3 e lo abbandona nel caso non sia giornata (esempio lampante: nella W vs Treviso ha tirato due triple nel primo quarto, non segnandole, e si è astenuto). E’ipotizzabile che tenda ad allontanarsi dal canestro fuoricasa, dove verosimilmente anche i suoi 1 vs 1 in avvicinamento o in post sono meno protetti dai refs.

Una statistica che non rende omaggio all’impegno degli uomini di coach Giovanni Benedetto è il saldo perse/recuperate, a -10 (63 vs 53). La difesa Baltur è sempre aggressiva ed efficace, ed è enorme il numero di palloni anche solo deviati o spizzati, il numero di giochi “rotti”, cui sono costretti gli avversari. Purtroppo è anche vero che spesso la mole di possessi generata dalla difesa non è sfruttata adeguatamente, non si tramuta in punti sul tabellone. L’equilibrio nel rapporto tra ciò che la Baltur crea e ciò che sperpera o subisce è fotografato dal rapporto punti fatti/subiti: 80 e 79. Questa stretta misura è evidenziata anche dalle percentuali di tiro di squadra: la % globale è discreta, accoppiando un buon 52% da 2 ad un 39% da 3 che è, anche se di poco, distante dall’optimum auspicabile; però, togliendo James White, il 160/311 da 2 pti della Baltur diventa 106/216, inferiore al 50%.

Esaminando un po’ più a fondo le statistiche di produzione anche a livello individuale, si trova che Cento si fonda in attacco su un quadrilatero, in cui non sono secondari i due italiani Reati e Chiumenti. Davide Reati, aiutato dalla gara che Keddrick Mays è stato costretto a saltare, è il secondo per punti totali della squadra: 101 per la guardia/ala italiana, 96 per l’americano. La media punti del quadrilatero Baltur è così ripartita: 23.3 White, 16 Mays, 14.4 Reati e 10.7 Chiumenti. Spicca la precisione da 3 di Reati: il 44% su 6 tentativi a gara, così come è ottimo il 56% da 2 di White su 14 spari per gara. Sommando i tiri presi dai due americani e dai due migliori italiani si ottiene questo dato: 31 tiri USA, 21 per Chiumenti e Reati, una ripartizione molto più lusinghiera per gli Italiani di quanto forse si potesse ipotizzare ad inizio stagione, considerato il valore di Mays e White. Un settore in cui la Baltur potrebbe e dovrebbe migliorare è la precisione dalla lunetta: al di là del numero di tiri liberi guadagnati, nessun giocatore eccetto Reati (13/14 per il 95%) tira sopra all’ 80%, con il picco negativo di Mays che ha sbagliato un terzo dei viaggi in lunetta (11/17).

Il quinto giocatore Baltur per minutaggio è Yankiel Moreno, che ha stats contraddittorie. Gioca 29 minuti (un paio in meno del meno impiegato del quadrilatero), tira poco (43, 6 conclusioni a partita) ma bene (50% da 2 e 48% da 3) con una ripartizione da considerare ideale delle posizioni (due terzi/un terzo tra conclusioni da 2 e da 3); perde però molti palloni: 14, uno ogni 14 minuti che sta in campo, il che porta davvero al limite della misura ritenuta accettabile per un playmaker il rapporto assist/palle perse, che è di 3.9 assists a partita e 2 perse, quindi 1.9 su 1 per il giocatore (il minimo sindacale essendo, per un play, 2:1). A proposito della buona difesa che la Baltur sa mettere in campo, sono tre i giocatori che hanno un saldo pari o positivo tra perse e recuperi (Reati, Mays e Gasparin). Giovanni Gasparin è il sesto uomo della squadra, gioca 23 minuti a partita, e anche se non si sta facendo notare per cifre brillanti in attacco, è un mago delle parti più nascoste del gioco. 2 assist a gara, perse/recuperi a saldo pari, quasi 3 rimbalzi a partita che per 190 cm di altezza sono un’ottima cifra. Altro mago degli intangibles, le cose che non finiscono necessariamente nei numeri, ma in partita si sentono e servono a far vincere, è Chiumenti. Grande intelligenza di gioco, grande passatore per un lungo, sia da post basso che dalla punta: sono 2 assists a gara per lui, che è il quarto realizzatore e secondo rimbalzista della squadra.

Il resto della panchina di Cento è formato dai giovanissimi Adama Ba (ala/centro) e Marco Pasqualin (play) con l’aggiunta di Michele Benfatto, capitano e centro della promozione, che è appena tornato da un lungo infortunio e vedrà aumentare gli attuali 3.5 minuti a gara. Al momento il contributo di questi “due + uno” uomini è abbastanza relativo: complessivamente 6 pti, 3.5 rimbalzi e 1 assist a gara, con il picco costituito dal fatto che il superatletico Ba è lo stoppatore migliore della squadra: nessuno supera le sue 4, e considerato che gioca solo 10 minuti a gara è un numero interessante