Più che un’intervista una chiacchierata di un’ora e mezzo concessami con enorme gentilezza.

Parlando di basket ma anche della storia sportiva di Cento, e, a volte, della storia tout-court della cittadina e del protagonista: il Presidente della Benedetto XIV Cento sponsorizzata Baltur, Gianni Fava.

La figura del Presidente Fava è di notevole centralità nelle più recenti e positive esperienze sportive centesi. E’ stato infatti presidente della società di calcio: ora galleggia in penultima serie, ma sotto la sua guida era arrivata fino alla C1 dove fu allenata anche da Giampiero Ventura. La passione per il basket è più recente ma del tutto vincente: presidente dal 2016, in società dall’anno precedente, per due volte la Benedetto ha sfiorato la promozione in LNP prima di centrarla al termine del Campionato 17/18. I primi due tentativi, contro Forlì e Bergamo, fallirono per un totale di 3 secondi: tiri da metà campo e palloni persi invece che gestiti sono stati le cause delle sconfitte, prima della cavalcata (zero sconfitte nei PO) della scorsa stagione.

Fatte le proporzioni tra la C1 del calcio e la A2 del basket, risulta che la Benedetto XIV è la società che ha portato più in alto lo sport di squadra centese, e che in entrambi i casi il Presidente Fava era/è al comando.

Naturale quindi domandargli che differenze trovi nella propria esperienza di dirigente sportivo tra Calcio e Basket.

“Non credo ci siano grandi differenze. Le problematiche di un dirigente sportivo sono le stesse: organizzare e gestire il lavoro e le necessarie interazioni tra le varie componenti tecniche e dirigenziali della società. Prendere decisioni mirando più avanti dell’attimo presente, senza farsi condizionare dagli elementi esterni. In generale, e soprattutto se si è coinvolti nello sport della città in cui sei nato, anche saper separare tifo e operatività è una qualità importante”

Cento ha sempre avuto una bella tradizione cestistica, inoltre voi siete arrivati a un passo dalla promozione per due anni: immagino aveste già programmato almeno le linee di lavoro in vista della sperata promozione.

“Avevamo programmato per tempo il necessario cambio strutturale da ASD a s.r.l. come da regole federali, con una compagine sociale composta da una trentina di soci e 18 consiglieri, impostando un controllo di gestione molto accurato, che ci consente di tenere sempre monitorato l’andamento dei costi”.

 Come si compone il vostro budget?

“I due introiti principali sono incassi e sponsorizzazioni: nel nostro caso la percentuale è rispettivamente 15% e 85%, perché riguardo la biglietteria non possiamo ambire, almeno ad ora, a numeri assoluti come quelli della Fortitudo, o a percentuali relative come quelle di Imola, per fare due esempi. Inoltre quest’anno giocheremo a San Lazzaro (periferia Est di Bologna, circa 40 km da Cento, ndr): da un lato contiamo su un piccolo aumento dell’apporto degli incassi, che ci possa portare al 18-20%, ma siamo consci che dovremo offrire una squadra ed uno spettacolo che invogli i Centesi a muoversi, a prendere la macchina invece che venire a piedi o in bici, perchè il palazzetto dove abbiamo giocato finora dista 500 metri dal centro città. Dico di mirare al 18-20% perché se da un lato il pubblico può crescere, dall’altro le sponsorizzazioni devono aumentare sensibilmente, se vogliamo coprire l’inevitabile, sensibile aumento dei costi rispetto la B”.

Avete fatto in ogni caso un mercato aggressivo e prestigioso.

“Sì è vero. Per due motivi. Primo: fare una squadra che possa portarci ad una salvezza tranquilla e dunque a stabilizzare il nostro ruolo in LNP. Poi, come detto, evitando una brutta partenza o una serie di sconfitte, invogliare il pubblico di Cento venire a San Lazzaro e quello di San Lazzaro e Bologna a venire a vedere basket di livello, magari nelle domeniche in cui i tifosi di Fortitudo o Virtus non hanno la propria squadra in casa. Considero il giocare a San Lazzaro come una bella opportunità per farci conoscere più e meglio in una zona che è densa di realtà di alto livello (6 squadre tra Bologna e l’Adriatico, ndr). Per questo motivo ho pensato e proposto al consiglio, che ha approvato la mia visione delle cose, di fare adesso uno sforzo di budget a livello di ingaggio dei giocatori, un investimento che ci possa garantire fondamenta solide.”

In merito a questo punto, come confermatomi dal Pres. Fava, le partite di Benedetto XIV e Fortitudo, eccetto una giornata, sono alternate: quando una gioca in casa, l’altra è in trasferta.

Cominciamo a parlare della squadra, le faccio due nomi: James White e Mike Hall.

“Mike Hall è il giocatore che abbiamo cercato per primo, James White quello che abbiamo preso, ma tutt’altro che una scelta di ripiego. Anzi: per talento e trascorsi penso si possa parlare di una vera perla per la LNP. Io non mi addentro più di tanto nelle questioni tecniche, ma posso dire che lui in partenza sarà il nostro 4, sapendo che può coprire anche lo spot di ala piccola. Mi dicono che ha sempre giocato le sue stagioni migliori quando poteva sentirsi il protagonista principale della squadra, cosa che da noi senza dubbio sarà, e quindi sono orgoglioso di averlo portato a Cento, ma anche fiducioso. Ovviamente ogni scelta è stata fatta secondo le indicazioni dello staff tecnico e in particolare del nostro allenatore, Giovanni Benedetto che abbiamo confermato dopo la splendida esperienza dello scorso anno. Lui inizia il suo secondo anno e mezzo a Cento, dopo che lo abbiamo assunto a stagione 2016/17 in corso per sostituire Giordani”.

Ho osservato il vostro roster: avete veterani o giovani, coprite le fasce di età 1982-86 e poi quella 1994 in avanti. La generazione di mezzo è poco presente. Un’altra particolarità è quella di aver scelto di NON avere un lungo straniero.

“Sì, anche queste sono due scelte precise. White ripeto giocherà principalmente da 4, ma di certo non è un lungo e poniamo dunque grande fiducia nelle prestazioni dei nostri esterni. Mays è giocatore di comprovata esperienza, ha 4 campionati in Italia negli ultimi 5 anni (nei due anni a Trapani tra 2015 e 2017 quasi il 42% da 3 in stagione regolare su 56 partite, ndr); Moreno è stato il nostro primo acquisto per allestire la squadra per la A2, fortemente voluto dal nostro coach. Il quintetto base è chiaramente fatto dai giocatori più esperti, posso ipotizzare che sarà Moreno-Mays-Reati-White-Benfatto. I giovani sono tutti in ogni caso dotati già di qualche esperienza, perché Pasqualin (pg) e Ba (pf/c) hanno avuto minuti “pesanti” lo scorso anno anche nei PO. Poi abbiamo preso un altro giocatore di valore ed esperienza sottocanestro in Chiumenti: sia per avere profondità sia perché il nostro lungo Benfatto, infortunatosi al crociato, tornerà per fine ottobre, saltando le prime 4 o 5 gare. Reati è un esterno di talento e rendimento collaudati in A2. Abbiamo, come dicevo, investito molto e cambiato molto”.

Tra coloro che non sono stati confermati: qualche addio avvelenato?

“Devo dire di no. In parte perché scegliamo sempre giocatori che siano anche validi dal punto di vista umano, in parte perché tutti hanno capito le nostre motivazioni, in parte perché praticamente tutti hanno trovato ingaggi di livello in B, dove in alcuni casi andranno a guadagnare più di quel che avremmo potuto offrire loro. Piunti a Milano, Rizzitiello a Palestrina, Cantone a Omegna, e, notizia recentissima, Vico a Firenze”.

Benfatto, Ba e Pasqualin?

“La prima differenza è che Benfatto è un giocatore già affermato, il prossimo sarà il suo quarto campionato con la Benedetto, ed è il nostro capitano. E’ un lungo molto tecnico, con gran gioco interno, ottimi movimenti in attacco con buon uso del piede perno. Il nostro staff tecnico mi dice che in A2 potrebbe fare persino meglio che in B. Pasqualin è uno dei nostri giovani, un ragazzo che è impossibile non amare, non solo per le qualità tecniche, ma per la dedizione che mette in ogni cosa, un ragazzo d’oro, che accomuna lo sport e lo studio, sta frequentando economia a Ferrara. Ba è un prospetto ormai conosciuto a livello nazionale, con orizzonti di sviluppo notevoli, perché un 2.08 che ha anche quella dinamicità non si trova tutti i giorni, ma anche Gasparin e Fioravanti, che sono i nostri cambi per i ruoli di 2 e 3, ci offrono piene garanzie”.

Parlando di un centese che per ora non tornerà a giocare per il proprio borgo natìo, ovvero Riccardo Moraschini, siamo tornati sull’argomento di quanto il Presidente Fava sia radicato e importante per la sua città non solo a livello sportivo. La Baltur, il main sponsor, è una società del gruppo di famiglia, che lui ha gestito come AD per 25 anni portandola a diventare importante nel mercato cinese. La Fava S.p.A, invece, è la società di famiglia di nome e di fatto, fondata dal padre del Presidente: è leader mondiale nella produzione di impianti completi per pastifici.

Nell’ambito di 90 minuti gradevolissimi ed interessanti, l’impressione che rimane più di tutte è come, nel caso di Gianni Fava e della Benedetto XVI Baltur, la professionalità possa essere accoppiata alla simpatia e alla accessibilità. Dopo Fortitudo, Virtus, Imola, Forlì, Ravenna, Ferrara, che sono anche assai vicine geograficamente, oltre a Reggio e Piacenza, un’altra realtà importante si aggiunge al basket di alto livello in Emilia-Romagna: su Baskettiamo ne parleremo spesso.