La stagione è in ripresa dal 31/7, ma questo periodo di solito è dedicato al mercato e alla ristrutturazione dei roster.

Le stagioni “insolite” han spesso portato epiloghi insoliti, e anche per questo, indipendentemente dal ritorno in campo, nessuna franchigia è assente dai rumors di mercato.

In prima fila squadre di primo livello come i Lakers, e giocatori con lo status di Stella.

KYLE KUZMA. Uomo chiave. Forse in parte L.A. con la K è insoddisfatta del rendimento di Kuz, ma è anche vero che, dopo aver dato via giocatori giovani, forti, con ampio mercato come Ball, Ingram, Hart ora la sola vera chance dei gialloviola di mettere in piedi uno scambio è rinunciare all’ala da Utah. I nomi? Si parte da Ben Simmons, si passa per Beal e si arriva ad Oladipo senza dimenticare Spencer Dinwiddie e Marc Gasol. Lo spot che ai Lakers serve più di tutti riempire è quello della sg: Beal sarebbe il prescelto, ma ha dichiarato che non pensa a muoversi “anche se resto aperto alle opportunità migliori per la mia carriera”. Oladipo porta con sé il piccolo dubbio sul suo reale recupero dall’infortunio. Spencer Dinwiddie è il mento talentuoso, ma non troppo distante dagli altri due e ha due pregi: può condurre da point man e (come dimostrato dall’iniziativa di crowdfunding su sé stesso per far decidere ai tifosi dove giocare l’anno prossimo) ha il carattere ideale per stare bene a L.A. Simmons è un vecchio pallino lebronesco, ma sta deludendo nel complesso rispetto alle sue enormi potenzalità. Gasol invece porta il tema sull’altro bisogno dei Lakers: un centro che non sia Javalone McGee. Lo spagnolo, difesa e passaggi, sarebbe illegale insieme a LeBron e Davis in una front-line che farebbe concorrenza ai Celtics di Bird-McHale-Parish.

JOEL EMBIID. La mancata crescita di Simmons e il fatto che BS e Joelone siano poco amici rende necessario un finale di stagione almeno da Conference Finals per tenere insieme quel che resta dell’ego dei Sixers, dopo la dissoluta tanking-policy e il poco redditizio accumulo di scelte altissime negli ultimi 7 anni, la maggior parte sprecate o cedute con troppa fretta. Idem dicasi delle mosse di mercato: abbandonati Redick, Belinelli, Ilyasova per ritrovarsi con Harris, Korkmaz e Thybulle. Molti indizi portano alla prossima partenza di Embiid verso lidi in cui sia più probabile vincere, non tanto per talento quanto per capacità manageriale: ora ha più trade-value lui di Simmons, e la destinazione potrebbe essere sorprendente (The North, che ha assets da scambiare e spazio salariale da poter creare) o in qualche modo folle (BKN).

NETS. Appunto. Prendete tutti i giovani o quasi talenti di BKN più Dinwiddie e Joe Harris, lasciateli partire o scambiateli opportunamente, ed avrete il materiale e lo spazio salariale per mettere insieme Kyrie, KD, Embiid. Esempio: LeVert+Allen+Joe Harris darebbero ai 76ers una Stellina (anche eventualmente per deporre Simmons o Tobias Harris), un lungo di ottimo livello e futuribile, un tiratore much needed. Poi cercate un coach o un supervisore (da affiancare a Vaughn) con un certo numero di strati di metallo sulla corazza, ed ecco la squadra per un assalto molto serio all’Anello. Avrebbe solo un paio di tentativi prima di esplodere a livello di monte stipendi, ma resta un’ipotesi praticabile.

I Nets, i Lakers e il futuro di Antetokounmpo sono gli argomenti più intriganti in attesa di sentir di nuovo lo gnikgnik ufficiale delle suole: alla prossima.