Seconda puntata, posizione 14. Si delinea la sensibile differenza tra Est ed Ovest nelle posizioni medio/basse del ranking: Ovest nettamente più forte.

EASTERN CONFERENCE #14. ORLANDO MAGIC (NBA 29)

La Squadra. Negli ultimi 3 anni, e in particolare sotto la guida del precedente coach, Frank Vogel, i Magic hanno perso tutte le potenzialità che avevano fatto intuire. Si sono rivelati pieni di giocatori carini, bravini, spettacolari da guardare: ma incapaci di vincere e di qualsiasi continuità. Vucevic e Fournier sono l’emblema: bellissime stats, ma la traduzione dei numeri in realtà sul campo è sempre inferiore alle attese. Il nuovo coach è Steve Clifford, non la prima scelta: il primo nella lista era Stan VanGundy, cavallo di ritorno dalla grande epoca di Dwight Howard. Clifford ha ottenuto brillanti risultati a Charlotte, parametrati al roster e con l’eccezione dell’ultimo anno, in cui ha sofferto anche seri problemi di salute motivati con la solita frase “stress related”, saltando buona parte della stagione. Il nuovo corso in ogni caso si apre con un allenatore di grande concretezza (Hornets tra i migliori nel non perdere il pallone), e due pilastri individuati in Aaron Gordon e Mo Bamba, l’immaginifico centro rookie che, per noi, merita il titolo di prossimo Embiid (più agile).

Payroll. 111 MM li rendono la 18’ franchigia, segnando un -11 nella forbice tra costo degli stipendi e posizione nel Power Ranking All-NBA. Il dato è gonfiato da alcuni elementi destinati solo ad occupare spazio e presi in carico per scartare altri contratti peggiori o far contento qualche collega GM che prima o poi renderà il favore. Parliamo per esempio dei 16 MM che per due anni dovranno essere pagati al Timoteo Sbagliato, il Russo Mozgov. Senza questi ingombri il payroll dei Magic è in linea con le esigenze di un rebuilding.

Occhio a. Non sarà capace di spostare di molto gli equilibri durante la stagione, e probabilmente non partirà in quintetto, ma è l’ultima occasione per Jerian Grant per dimostrare di essere qualcosa più di una delle tante pg discrete della NBA.

 

 

WESTERN CONFERENCE #14. DALLAS MAVS (NBA 24)

La Squadra. Penultima della Western, ma fuori dalle ultime 5 della NBA, per dire che il fondo del Power Ranking generale è occupato per l’80% da squadre dell’Est e che ritrovarsi ad Ovest può essere un problema per le squadre che cercano di rimontare l’oscurità del fondo classifica. Il talento abbonda tra i Mavs, a cominciare dal Mr. Basketball dei prossimi 10 anni: Luka Doncic. Sotto la guida del grande coach Rick Carlisle e l’ala di Dirk Nowitzky, Doncic e tutti i Mavs dovranno aspettare un paio d’anni per tornare protagonisti dei Playoffs, perché al momento hanno un roster polarizzato tra giovanissimi e veteranissimi, con la sola eccezione dell’importante acquisto estivo DeAndre Jordan e di Harrison Barnes. 5 giocatori (più DAJ, ma resterà) sono in scadenza o hanno annunciato il ritiro, quindi dal prossimo anno si potrà davvero valutare Dallas. In vista dell’esplosione di Doncic, potrebbe essere una stagione difficile (dopo quella precedente in cui ha assommato i peggiori dati in carriera in ogni voce statistica) per Wes figlio di Wes.

Payroll. 101 MM e il posto 27: ottime notizie dunque, cui si aggiunge il probabile non rinnovo a fine anno per Barea, Wes Matthews, Mejri, Dirkone, e Devin Harris. La prossima estate vedrà i Mavs molto attivi nell’esclusiva sezione di mercato che coinvolge le Stelle, e con tanti soldi da spendere.

Occhio a. Selezioniamo Mark Cuban, il vulcanico, disturbante, spesso irritante ma geniale proprietario della franchigia. In un momento in cui nella NBA sono in atto cambiamenti di struttura e regolamenti un elemento come lui deve essere tenuto in seria considerazione.