Le posizioni numero 6 delle due Conference sono occupate da John Wall e i suoi fratelli, e dalla franchigia più italiana della NBA.

EASTERN CONFERENCE # 6. WASHINGTON WIZARDS   (NBA14)

Formazione totalmente dipendente (come e più dei Portland TrailBalzers) dalla coppia di guardie titolari. Wall & Beal (Wall soprattutto) sono forse un po’ prigionieri della loro situazione contrattuale e anche della assoluta necessità, per la franchigia, che restino a Washington: prova ne sia che ogni estate sono chiacchierati per passare ad altra squadra con più chances di Titolo, ma per amore o per soldi alla fine restano. In particolare, pur ritenendolo a pieno titolo un grande giocatore, non pensiamo che qualche altra franchigia pagherebbe per Wall 42.5 MM, la cifra annuale media dell’estensione che lega il giocatore a Capitol City fino al 2023. Per dare ai due l’illusione di avere qualche possibilità di arrivare fino all’Anello il managent si è assicurato, con un’operazione identica a quella di Melo a Houston (solo più costosa) i servigi di Dwight Howard. DH è ampiamente meglio del polacco Gortat, ma non sposta di molto il valore assoluto della squadra. Per trovare un altro vero punto forte bisogna guardare altrove: con Gemello Markieff, Kelly Oubre, Otto Porter e Jeff Green (altro nuovo acquisto) WAS ha uno dei reparti ali più fornito, talentuoso e meglio assortito tra attacco e difesa della NBA. L’arrivo di Austin Rivers potrebbe garantire una miglior efficacia offensiva quando Wall e/o Beal riposano, e attendiamo con curiosità la stagione-chiave per Tomas Satoransky, che potrebbe spodestare definitivamente Tim Frazier come back-up pg.

Payroll. Alto, il 5’ della NBA, e destinato ad essere imballato anche l’anno prossimo. L’ammontare del prolungamento di Wall ci pare eccessivo, ma sono altrove i nodi non ragionevoli della gestione degli stipendi: che Otto Porter sia pagato (26 annui) come Beal, o che Mahinmi, centro che può essere sostituito da qualunque lavorante di almeno 208 cm, guadagni 16 all’anno.

Occhio a. Detto della preponderanza del Dinamico Duo, metteremmo particolare attenzione nel seguire i progressi di Kelly Oubre: all’ex Kansas U. manca davvero poco per il piano alto della NBA.

 

 

WESTERN CONFERENCE # 6. SAN ANTONIO SPURS   (NBA 10)

Estate strappacuore per i tifosi di San Antonio: la partenza di Tony Parker, il trasferimento di Kawhi, il ritiro di Manu. Tre belle botte che hanno fatto precipitare le quotazioni della franchigia: anche Vegas quota gli Spurs fuori dai Playoffs: il primo PowerRanking dei grandi book-makers ha visto prevalere una visione emozionale delle situazione di Alamo: aiuuuuuuuto!!!!, come fareeeeeeeeeemo!!!! In realtà, secondo me, si è trattato di una geniale mossa di marketing per attirare puntate che si riveleranno perdenti contro gli Spurs molto prima che la stagione riveli i suoi segreti. Con gli occhi liberi da passioni si deve rilevare che ad Alamo sono molto migliori dello scorso anno. Kawhi non ha praticamente mai giocato, e Tony+Manu, per quanto immensi, non erano né sono in grado di incidere se non in un numero ormai limitato di occasioni. L’equazione da considerare è puramente quella che dice: + DeRozan + Poeltl, senza “meno” a diminuire la portata dei nuovi arrivi se non quello derivante dalla perdita di Danny Green, tiratore/difensore in netto calo di carriera. DMDR è esattamente il tipo di giocatore che serve a Pop: nel prime della carriera, atletico, grande realizzatore in una posizione, la sg, in cui gli Spurs sono da almeno 3 anni abbastanza carenti. Poeltl, pur non essendo un super, porta gioventù e freschezza per dare cambio agli estenuati Aldridge e Gasol, ed è sicuramente meglio di Lauvergne. Inoltre, dopo una SL giocata dominando in ogni angolo del campo (attacco, difesa, pti, ass, rebs), attendiamo una grande annata da Derrick White, oltre che gli sviluppi della carriera già ben avviata di Dejounte Murray (e non dite che due anni fa non vi avevamo avvisato). In generale sarà poi difficile non tifare per SA; dal momento che il primo assistente di Popovich è Ettore Messina, e che Marco Belinelli è tornato in Texas per ripetere non solo le gesta del 2014, ma quelle fantastiche della seconda parte della scorsa stagione (PO inclusi) con i Sixers.

Payroll. Non bassissimo, 120 MM per il posto 11, ma controllato: difficile trovare difetti di rilievo alla gestione salariale degli Spurs.

Occhio a. Per quanto possa sembrare pazzesco indicare un veterano che inizia la tredicesima stagione nella NBA, diciamo Rudy Gay: la sua capacità di infilarla è indiscussa, MA dovrà garantire anche un livello sufficiente di concentrazione e costanza, generale e difensiva in particolare: se ci riuscirà RG può essere la chiave di un ulteriore miglioramento della posizione di SA.

Piccolo post scriptum: per opinioni diverse, consultate il collega Luca Morucci nel suo recente articolo: https://18.159.111.189.xip.io/archives/23400/nba-talking-points-spurs-mai-cosi-in-basso-nola-e-denver-ne-approfittano/