NBA a getto continuo nel giorno in cui si celebra il ricordo del Reverendo Martin Luther King Jr. Gare iniziate dalla prima serata americana, fino all’albeggiare italiano.

I primi due incontri avevano a che fare con un freddo metaforico, perchè sia i Knicks che i Cavs hanno allungato la serie di sconfitte che li determina come le due franchigie più stone-cold del momento insieme ai Memphis Grizzlies. NY ha solo 4 W nelle ultime 25, Cleveland 5. Knicks battuti da OKC (George 31-4-4) e Cavs sconfitti dai Bulls (Markkanen 13+8). E dato che siamo in argomento, anche i Grizzlies hanno registrato un’altra L, stavolta ad opera dei Pelicans (Randle 20+12): sono 12 KO nelle ultime 13 per MEM, che è riuscita a far resuscitare anche il Pellicano Jahlil Okafor (20+10), messo in campo perchè Nola ha confermato la palma della sfortuna perdendo (distrazione di un dito della mano di tiro) Anthony Davis per 1 se non 2 settimane. Freddo non metaforico ma reale al TD Garden, dove per un problema alla guida elettronica le caldaie hanno iniziato il loro lavoro in ritardo, lasciando che la temperatura non mite di Boston fosse intuibile anche all’interno del palazzo. Forse per questo si sono visti 6 air-balls da 3 durante la gara, dominata dai Celtics e poi troppo in fretta data per già vinta: Miami nel quarto periodo è stata sia -22 all’inizio che -5 negli ultimi 4 minuti. Contrariamente a quasi sempre la panchina di Boston ha giocato una partitaccia, sublimata nel cambio punitivo e sfacciato 4 x 4 con cui coach Stevens ha rimandato in campo tutti i titolari in quel momento destinati al riposino. Kyrie ha mantenuto la recente grande ispirazione con punti (26 con 11/19 dal campo), 10 assists (sono 11 di media nelle ultime 4 gare) e ben 8 recuperate, record per i Celtics dell’era moderna. Miami ha avuto ben 66 pti dal pino (lo high-flyer Derrick Jonnes Jr sta imparando anche a giocare a basket: 18+9), ma da lì non si è alzato l’ex Celtic Olynyk, che nelle ultime due settimane ha visto precipitare il minutaggio: da quasi 22 a 10. Nell’articolo precedente avevamo parlato dei migliori 2-way players della NBA (podio Kawhi-George-Butler), ed uno che potrebbe aggiungersi presto è Josh Richardson: abilità difensiva mai in discussione, e quest’anno sta segnando 18 di media; passa con troppa incostanza da 26 segnati a 6, ma conferma le belle impressioni che avevamo avuto su di lui fin dal suo ingresso nella NBA. Avevamo parlato anche della rigida educazione, infatti è figlio di un vigile del fuoco e di una tenente-colonnello dell’AirForce che, una volta ritiratasi dalla forze armate, è diventata pastore battista: il piccolo Josh non credo abbia mai avuto una sola chance di poter sgarrare in qualche modo. Insieme a tante squadre fredde troviamo altre decisamente hot: lo sono gli Warriors. Golden State CON Cousins (8-9-5) ha spazzato via i Lakers SENZA James. Sixers altalenanti, ma stanotte capaci di annullare le resistenze dei Rockets (Embiid 32-14-2, Harden 37-6-3); nel processo di ristrutturazione del roster da lui stesso mutilato in estate, Daryl Morey ha assunto i servigi di uno che andrà a rafforzare la banda di spezzatori di dita di Houston: Ken Faried, formerly known as The Manimal (o The Animal, al vostro buon cuore). Nonostante la sconfitta casalinga vs POR, i Jazz sono una delle formazioni calde del momento, con 3 soli KO in Gennaio, periodo a cominciare da cui han cominciato a crescere le % dal campo di Donovan Mitchell (da 41 al 46%). Stanotte i Blazers han costretto i solitamente attenti Jazz a ben 15 perse: il saldo recuperate/perse dice -10 Jazz e -2 Portland, aggiungete che Utah ha tirato sotto al 40% ed avrete i motivi della sconfitta. Milwaukee vs Dallas era la gara tra lo MVP di quest’anno (Antetokounmpo 31-15-5) e quello dei prossimi 10 anni (Doncic 18-11-10): per ora han vinto i Bucks. Gli Hawks hanno trovato insuperabili i Magic (Vucevic 29+14), Detroit ha perso a Washington (il nosto pupillo Thomas Bryant 11+12), infine la squadra in assoluto più in forma e simpatica del momento,gli inattesi Brooklyn Nets di coach Atkinson, ha rifilato 29 pti alla seconda squadra più inattesa e simpatica, i Sacramento Kings. Per BKN 31 di Russell, per SAC solo Bogdanovic il Serbo in partita: 22-6-11 con 2 rec.