Nella torrida estate in cui la Serie A maschile di pallacanestro rischia di essere stravolta dai severi quanto giusti controlli effettuati della Com.te.c., c’è un’altra realtà che sta lottando contro il tempo e che rischia di veder concludere, con un finale amarissimo, una storia che definire gloriosa sarebbe riduttivo.

Stiamo parlando del Santa Lucia Basket, società che ha dato lustro allo sport romano ed italiano portando alla ribalta una disciplina come il basket in carrozzina. 

Rischia di venir cancellata una storia straordinaria, ricca di primati e riconoscimenti: 21 scudetti, 24 finali di campionato disputate consecutivamente, 3 Champions Cup e numerosi altri trofei, come la Coppa Italia, la Super Coppa e la Coppa Europea, che ne fanno la squadra più titolata di Roma e d’Italia.

Già qualche anno fa, all’indomani della chiusura del campionato 2015-2016, la società rischiò di chiudere i battenti a causa della difficile situazione finanziaria della proprietà dell’epoca. Il Presidente, Dottor Luigi Amadio, con un atto di grande generosità, cedette a titolo gratuito la società a due giocatori della squadra, Mohamed Sanna Ali, che divenne il nuovo Presidente, e Matteo Cavagnini, che mantenne la carica di Capitano; sostenuti dall’affetto della comunità, pur tra numerose difficoltà, i due riuscirono a far proseguire l’avventura sportiva del Santa Lucia Basket.

Chiusa felicemente la stagione 2016-2017, nell’annata seguente la società raccolse enormi soddisfazioni: la prima squadra ha disputato i play-off del Campionato italiano e conquistato la Coppa Euroleague 3 nelle final eight di Badajoz, mentre la rinata formazione cadetta partecipò al Campionato di serie B.

Nella stagione appena conclusa la Società ha deciso di affrontare il Campionato maggiore solo con i giocatori del proprio vivaio, portando in prima squadra tre cestisti provenienti dalla formazione giovanile. Una scelta di coraggio e investimento, ripagata da un soddisfacente risultato in classifica. La prima squadra ha partecipato alle final eight di Euroleague 2, dove ha ottenendo il secondo piazzamento alle spalle del Mideba Extremadura, formazione spagnola che vanta nel proprio roster quattro giocatori campioni del mondo.

Le due squadre gialloblu hanno conquistato un numero sempre più ampio di tifosi ma soprattutto la società ha ottenuto grande soddisfazione a livello umano e sociale: nuovi giovani disabili si sono avvicinati allo sport, scoprendo che c’è vita oltre i traumi e le difficoltà, conquistando un nuovo spazio nella società e accrescendo la propria autonomia. In questo senso è particolarmente significativa la storia di Alessandro, un quindicenne ex giocatore normodotato di pallacanestro, che meno di un mese fa ha subito un grave incidente e pochi giorni fa, in occasione dell’All-Star Colosseum ha vinto la sua prima partita in carrozzina vestendo la maglia gialloblu. Questi importanti risultati e l’entusiasmo di tutti sono una spinta per continuare a lavorare, non solo per l’obiettivo agonistico ma soprattutto per veicolare i valori di impegno e inclusione sociale che hanno sempre accompagnato il Santa Lucia Basket.

Purtroppo oggi, alle difficoltà di carattere economico sempre più stringenti, si è aggiunto un ulteriore problema legato all’indisponibilità di un campo omologato in cui poter disputare gli incontri e gli allenamenti. Se la società non sarà in grado di indicare alla Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina un campo da gioco entro il prossimo 12 Luglio, perderà la possibilità di partecipare al prossimo campionato di serie A.

Ciò significa che il Santa Lucia Basket, la sua storia e tutto ciò che rappresenta per il movimento paralimpico, per la sua comunità di giocatori, famiglie e supporter, per la città di Roma e per tutto il territorio, è in concreto pericolo di sopravvivenza a causa dell’assenza di una struttura che possa ospitarne l’attività.

L’obiettivo primario è quello di trovare un campo omologato in tempi brevissimi, quello a medio termine, invece, riguarda il reclutamento di uno o più sponsor che vogliano sostenere la società nel proseguire il proprio impegno.

Nonostante le numerose richieste, rivolte a tutti i livelli, ad oggi la risposta di tutti è deludente e il Santa Lucia Basket non ha ancora una struttura adeguata alle necessità dello sport adattato per allenarsi e disputare le proprie partite. E’ evidente che la generale carenza di impianti sportivi sul territorio romano e regionale diventa ancora più drammatica se riferita ai fabbisogni delle discipline paralimpiche.

La società è convinta dell’urgenza di continuare a dare l’opportunità a molte ragazze e ragazzi con disabilità di trovare in sé stessi la forza di vincere, prima di tutto, la loro partita, permettendogli di entrare a far parte come persone e come atleti di un grande progetto sportivo e sociale.

Per questo motivo il Santa Lucia Basket intende continuare a chiedere a gran voce, a tutto il territorio e in particolare alle Istituzioni capitoline e regionali, un intervento concreto e capace di risolvere questo urgente problema, che interessa non solo la Società gialloblu, ma la comunità intera.