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Di rientro da due trasferte consecutive e prima di imbarcarsi per un’altra doppia sfida esterna, Urania ritrova

il parquet di casa e di fronte al pubblico amico dell’Allianz Cloud proverà a chiudere in bellezza un 2019 che indubbiamente ha portato notevoli soddisfazioni ai colori biancorossi.

Vincere nell’anticipo di sabato al PalaLido però non rappresenterebbe solo la giusta ricompensa per quanto fatto negli ultimi mesi o il viatico più dolce per aprire in bellezza il 2020 ma anche il modo migliore per vendicare un Natale agonisticamente guastato dall’ultima sconfitta rimediata in terra pugliese contro l’Allianz San Severo, la più corposa (84-76) fin qui patita dai Wildcats in A2.

Uscire coi due punti dallo scontro del fine settimana tuttavia, pur giocando davanti al proprio pubblico che nelle ultime tre gare interne ha potuto brindare ad altrettante vittorie, non sarà affatto facile per Milano che, di fronte, si troverà un’avversaria in fiducia e (come ammesso qualche giorno fa da coach Villa) tra le più performanti finora nel girone Est: la Pompea Mantova.

Gli Stings infatti al momento sono la seconda forza del campionato e guardano Urania dall’alto dei loro 18 punti in classifica e della loro recente qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, un traguardo raggiunto grazie ad un record di 8 vittorie e 5 sconfitte e soprattutto al miglior rendimento in trasferta del raggruppamento al termine del girone di andata (5 successi e 2 soli k.o.).

Concentrandoci invece su quanto fatto di recente, la squadra di coach Finelli ha saputo reagire a un mini-filotto negativo (i passi falsi contro Caserta e la capolista Ravenna) espugnando prima il campo della Tezenis Verona e poi annientando (78-52) alla Grana Padano Arena una diretta concorrente per i playoff come Piacenza, una prestazione che in casa mantovana fa ben sperare per la trasferta milanese.

Anche nel capoluogo lombardo c’è da aspettarsi che, a trascinare la Pompea, siano Rotnei Clarke e Kenny Lawson Jr., due americani di sicuro affidamento che sugli esterni (il primo) e sotto le plance (il secondo) garantiscono punti (insieme combinano per 34,6 punti di media, la metà dell’attacco mantovano), tiro (entrambi sopra il 46% dal campo) e tanta qualità. Al loro fianco, nello starting five, ci sono due elementi esperti come l’italo-argentino Mario Ghersetti (11 punti di media a dimostrazione di come i 38 anni compiuti non siano un peso) e Tommaso Raspino (visto in A1 con le maglie di Biella e Pesaro), chiocce del ben più giovane Matteo Ferrara, al terzo anno di fila a Mantova e unico under 30 in quintetto base.

A tenere poi alto il livello dell’intensità dalla panchina ci pensa una banda di giovani determinati con molta voglia di imparare (Alvise Sarto, Giovanni Poggi, Alessandro Vigori) e soprattutto il duo costituito da Lorenzo Maspero (che a Milano, lui nato Seregno, sentirà aria di casa) e Riccardo Visconti, guardia in prestito da Venezia che al terzo anno in A2 sta viaggiando a 11 punti di media col 64% da due punti.

All’andata quest’ultimo mise a segno 13 punti (secondo marcatore dietro Clarke) conditi da 5 rimbalzi, insufficienti però per allontanare lo spettro della prima sconfitta stagionale per Mantova, battuta di misura (69-71) da un’Urania che così poté festeggiare il suo primo trionfo nella seconda lega nazionale. In quell’occasione Milano ebbe la meglio grazie alle percentuali dentro l’area e un miglior rapporto palle perse/recuperate, componenti essenziali per venire a capo di una gara dove la Pompea si fece preferire sotto altri punti di vista (tiro da tre punti e lavoro a rimbalzo su tutte).

Questi stessi aspetti probabilmente risulteranno decisivi anche nello scontro di sabato dato che le due formazioni (separate da quattro punti in classifica) sono per molti versi simili e, curiosamente, presentano diverse affinità a livello di comportamenti e tendenze in campo. Entrambe infatti vanno molto poco in lunetta (ultima e terz’ultima per liberi tentati) e fanno ampio ricorso (ma non con percentuali eccelse) al tiro da tre punti, risultando invece molto più concrete e produttive con soluzioni dentro i 6,75m (Mantova è seconda per percentuale nel tiro da due punti, Milano è quinta per numero di realizzazioni medie). Nella propria metà campo poi tutte e due risultano particolarmente efficienti, concedendo poco a rimbalzo offensivo, diminuendo l’efficacia dei tiratori avversari (specie dietro l’arco) e facendo in generale un ottimo lavoro per quanto concerne la pressione difensiva sulla palla e la protezione del ferro (prima e quarta per stoppate). Urania, se proprio volessimo guardare alle poche differenze tra le due, rispetto alla Pompea punta molto di più sulla circolazione e sulla ricerca del miglior tiro possibile con uomini diversi (seconda per assist ad Est) come sul contenere il numero di palloni persi, una variabile che, come all’andata, anche nel match di sabato all’Allianz Cloud potrebbe risultare determinante nella contesa fra due rivali somiglianti e desiderose di chiudere il capitolo 2019 col botto.