Partita bellissima per ritmo, intensità e giocate. La posta in palio era alta e lo si è visto sin da subito.

E’ la truppa di Sodini a controllare quasi sempre il gioco ma la Virtus getta anima e corpo oltre l’ostacolo, forse anche più di quanto possibile, arrivando a giocarsela all’ultimo possesso. Un Burns immarcabile ed il solito letale Culpepper mettono a segno un colpo potenzialmente decisivo per gli uomini di Sodini in chiave playoff. Per la Virtus il match di oggi è invece la perfetta ed impietosa fotografia della stagione: un gruppo grintoso e tecnicamente importante in cui le rotazioni corte e le amnesie offensive costano ancora il centesimo per fare l’euro. Dopo l’ennesimo finale punto a punto perso,  la strada per i playoff diventa drammaticamente in salita.

Segafredo Virtus Bologna        83

Red October Cantù                   88

Parziali: (22-22 22-21 17-22 22-23 )

La Gara 

Avvio lampo della Red October tutto firmato Culpepper: recupero che porta alla tripla, nuovo recupero e appoggio comodo al tabellone. La Virtus è scioccata, soffre la fisicità di Thomas e Burns ed anche la pressione alta messa in atto in difesa non porta frutto.  L’attacco confusionario dei padroni di casa porta cattivi accoppiamenti difensivi e, quindi, costantemente ad inseguire. Sulle ali però dall’ottima difesa di Lafayette su Culpepper e di un Baldi Rossi incontenibile, seguito a ruota da un grande Alessandro Gentile in attacco (loro, con 9 e 5 punti, l’intera produzione offensiva bianconera dei primi 5′), la Segafredo ricuce lo strappo e rimane a contatto. Cantù, viste le percentuali bassissime dall’arco della Segafredo, decide di passare a zona ed il corri e tira che si genera sul fronte opposto premia la Red October che strappa nuovamente. La Virtus è però un pugile, si ferito, ma che dimostra di saper incassare, eccome: la difesa stringe le maglie ulteriormente e la palla inizia a girare con maggior precisione. Grazie ai raddoppi sistematici su Culpepper e Jeremy Chapel i bianconeri ritrovano fiato ed inerzia volando sulla parità di fine quarto 22-22.

In avvio di secondo periodo Cantù prova un mini break di 0-7, propiziato anche da due orrori arbitrali favorevoli. Burns martella la retina bianconera (4/4 da 2, 1/1 da 3 conditi da 5 rimbalzi) ed è straripante, nessuno in casa bianconera riesce a contenerlo e Cantù scappa ancora stavolta sul 30-39. La Virtus va meglio a rimbalzo (17-11)  ma paga le 8 perse (a volte decisamente banali) ed un terrificante 1/11 da 3 punti. Quando l’inerzia sembra nuovamente e saldamente nelle mani canturine è ancora Filippo Baldi Rossi a suonare la carica per i suoi: difesa, recuperi, rimbalzi e canestri (6/6, 1/2, 3 rimbalzi ed 1 recupero) danno energia ai compagni ed all’ambiente. Il PalaDozza diventa una bolgia e sulle ali dell’entusiasmo la Segafredo mette la freccia all’intervallo lungo 44-43.

L’1/14 bianconero da 3 (Lafayette disastroso con un complessivo 0/6) viene ora quasi pareggiato dal 2/10 di Cantù, ma è nuovamente Burns a mettersi in proprio ed a spingere la Red October al nuovo break fino al 49-55. Questo match va però a strappi, sempre dettati dalle alterne fortune difensive di una delle due squadre: quando sul recupero feroce di Slaughter infatti,  Ale Gentile inchioda la schiacciata, il tabellone dice nuovamente -1 Bologna. Ancora Burns e Thomas spingono Cantù consentendo alla Red October di mantenere un vantaggio di sicurezza, seppur minimo, mentre il 2/20 dall’arco comincia a pesare terribilmente per i bianconeri.

Ultima frazione che si apre con 4 lunghezze di vantaggio per Burns e compagni che, non senza difficoltà, contengono le folate Virtussine sino al triplo incredibile errore in appoggio dei bianconeri e la seguente banale persa di Ale Gentile che sembrano consegnare di fatto il match a Cantù con 5 minuti di anticipo e 9 lunghezze di vantaggio.

Ma perchè parlare troppo presto in una maratona come questa? La premiata ditta F.lli Gentile confeziona un nuovo contro break ed a 3’45” è nuovamente -2 Virtus; rimonta che si completa poi con l’81-81 siglato dalla tripla di Aradori. Il finale è tutto agonismo e lo decidono i particolari: Culpepper infila un canestro in step back con la mano del difensore in faccia, Alessandro Gentile invece scivola e con lui le speranze di vittoria bianconere. Rimane l’amaro in bocca per la Segafredo, soprattutto per la gestione di squadra decisamente rivedibile sull’ultimo possesso, mentre per Cantù può esplodere la festa.

Magic Moment

Il momento decisivo del match non può che essere rappresentato proprio dalla magia di Culpepper e dallo sfortunato scivolone di Alessandro Gentile, sin li protagonista assoluto insieme a Baldi Rossi.

Man of the match 

MVP Christian Burns. 22 punti con 9/10 da 2, 1/3 da 3, 11 rimbalzi e 2 assist31 di valutazione. La difesa Virtus non riesce a trovare contromosse né sulle sue iniziative private né sulle grandi giocate senza palla a favore dei compagni. E’ lui l’autentico vincitore della partita.

Numbers 

Da segnalare la vittoria Virtus a rimbalzo (39-30) nonostante una evidente difficoltà a contenere la fisicità canturina. Gravi invece le percentuali dall’arco 5/24 e le 15 perse per gli uomini di Ramagli.