Scafati e Virtus Roma chiudono il 2018 offrendo una sfida di altissimo livello, giocata con grande intensità e, seppur mosse da diverse ambizioni (una insegue i playoff, l’altra la serie A), risultano entrambe animate dal medesimo furore agonistico.

L’ha spuntata Scafati sulla sirena grazie ad Aaron Thomas, l’ex capace di segnare 28 punti tirando complessivamente con il 66% dal campo, ma anche di produrre 4 recuperi e 5 assist. A lui va soprattutto il merito di aver giocato un ottimo primo tempo e l’aver ripreso velocemente il ritmo partita dopo un lungo periodo trascorso in panchina perché gravato di 4 falli. 

E’stata anche la vittoria di Goodwin, che ha sofferto la fisicità di Sims ma è riuscito a chiudere ugualmente la partita con 13 punti, 14 rimbalzi e 3 stoppate, di Contento, una spina nel fianco con i suoi 4 assist e il 3/5 dall’arco, del play romano Romeo, bravo a tenere il campo con maturità davanti ad avversari non proprio teneri.

Per la Virtus Roma una sconfitta che fa male, sia per l’epilogo, sia perché, nonostante l’aritmetica qualificazione alle final eight di coppa Italia, il primo posto è scivolato adesso nelle mani di Bergamo, anch’essa a quota 20 dopo il successo su Casale Monferrato ma capolista in virtù del +22 rifilato ai capitolini alla seconda giornata di campionato.

LA GARA E’ stata una sfida a due volti, con un primo quarto dominato dai padroni di casa, capaci di travolgere Roma con l’aggressività richiesta da coach Lardo alla vigilia. La Virtus si ritrovava seppellita sotto un clamoroso -16 dopo appena 8 minuti (28-12), giocati senza ritmo ad eccezione di Sandri, il solo che provava a reagire sui due lati del campo.

Bucchi alzava la voce in panchina, Sims faceva altrettanto sul parquet e la truppa capitolina scalava la montagna grazie agli sprazzi di Chessa (45-40 all’intervallo lungo); il capitano giallorosso apriva le danze anche nel terzo periodo, preludio di un finale a dir poco emozionante.

I gialloblu riuscivano a mantenere l’inerzia del confronto, respingendo con freddezza ogni assalto nonostante un Thomas limitato dai falli. Il meglio arrivava nel quarto tempo, quando la Virtus franava nuovamente dopo l’espulsione per fallo tecnico più antisportivo di Saccaggi (79-70 al 35′) prima che Moore decidesse di mostrare a tutti di quali colpi sia capace.

L’ex play di Brindisi, fin lì quasi anonimo, infilava 5 canestri consecutivi di una difficoltà estrema, servendo poi a Landi l’assist del -2 (84-82 al 38′). Una sfuriata da vero campione che precedeva di pochi attimi la tripla di Contento (87 – 82) e poi quella di Landi, lucido nell’insaccare qualche secondo più tardi il pallone del pareggio servitogli da Sims, veloce nel recuperare la sfera vagante dopo la stoppata di Thomas su Moore.

Lo stesso Thomas, fermato con un fallo da Sandri, faceva 1/2 dalla lunetta (88-87) e sull’ultima penetrazione sbagliata da Roma, gli arbitri fischiavano il quinto fallo ad Ammannato sul rimbalzo di Sims. Dopo un’aspra contestazione di pubblico e squadra locale, il pivot americano si presentava in lunetta per battere i tiri liberi della possibile vittoria, ma dietro il canestro avveniva di tutto senza che il servizio d’ordine riuscisse ad arginare i tifosi, un vero e proprio sesto uomo “in campo”. L’estrema vicinanza con il canestro ne causava, probabilmente, una minor stabilità e Sims realizzava solo il secondo tiro libero, rimandando ogni sentenza al tempo supplementare.   

Nell’overtime Goodwin era protagonista in difesa e in attacco, dopo capitan Chessa, anche Sims usciva per 5 falli ma Alibegovic riprendeva Scafati a quota 94 con una schiacciata poderosa. Ormai si viveva solo sui nervi, come nell’ultima ripresa di un estenuante match di pugilato. Il colpo del kappaò provava ad assestarlo Moore con i tiri liberi del sorpasso a cui Thomas rispondeva solo parzialmente (95-96) prima del nuovo viaggio in lunetta del play romano.

Sul 95-98, con 13 secondi da giocare, il colpo di scena in grado di riscrivere ancora una volta il finale di questo splendido thriller: il fallo antisportivo di Baldasso mandava Contento in lunetta (2/2), prima dell’ultimo tiro di Thomas che, a differenza di quanto gli accadeva spesso in maglia giallorossa lo scorso anno, non falliva il colpo vincente.

Givova Scafati – Virtus Roma 100-98 (31-20; 45-40; 67-61; 88-88)

Givova Scafati: Goodwin 13, Zaccaro ne, Romeo 10, Contento 13, Ammannato 9, Rossato 12, Solazzi 2, Giordano ne, Thomas 28, Esposito ne, Sgobba 3, Tavernari 10. All. Lardo

Virtus Roma: Spizzichino ne, Alibegovic 6, Lucarelli, Chessa 6, Moore 17, Sandri 10, Baldasso 10, Saccaggi 5, Landi 10, Sims 34. All. Bucchi.

ARBITRI: Moretti, Chersicla e Pazzaglia.

NOTE: Percentuali di tiro: Scafati 17/31 da 2, 13/29 da 3 27/38 tiri liberi – Roma 27/49 da 2, 8/19 da 3, 20/23 tiri liberi. Rimbalzi: Scafati 28 (21 d 7 o) Roma 30 (21 d 9 o).