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Davanti a una splendida cornice di pubblico, Milano porta a casa un match a due facce,

dominato da Roseto nella prima parte e ribaltato dai Wildcats nella seconda. Un’Urania inizialmente molle, sulle gambe in difesa e molto in imprecisa in attacco nella ripresa ha lasciato spazio a una squadra decisamente più energica che, alzando le marce in entrambe le metà campo, è riuscita a mettere le mani su un’altra preziosissima vittoria (la quinta nelle ultime sei uscite, la terza in casa dopo Ravenna e Piacenza) che la mantiene in piena zona playoff e, dall’altra parte, inchioda la Sapori Veri al quarto k.o. in fila.

La gara

L’avvio è tutto per Milano che approfitta, nonostante lo starting five decisamente più lungo e pesante degli avversari, di una difesa ancora tutta da registrare per Roseto (alla prima con Bobby Jones tra le proprie fila) per allungare subito sull’8-2. Chiamato un time-out da coach D’Arcangeli per non vedere subito la partita scappar via, la Sapori Veri si mette a macinare gioco e punti facendo leva sui propri punti di forza: atletismo e intensità. È infatti alzando il ritmo e punendo una passiva difesa biancorossa sul pick’n roll che lentamente gli Sharks si rifanno sotto e, pur concedendo parecchio sotto il proprio tabellone, arrivano in scia ai padroni di casa sul finire dei primi dieci minuti (17-16).

Il talento fisico dei rosetani si fa sentire anche nei primi possessi del secondo quarto quando Jones e Canka danno il primo vantaggio ai biancoazzurri e costringono coach Villa a interrompere la gara. La mossa non sortisce gli effetti sperati almeno fino a metà periodo: gli ospiti appaiono più affamati e decisamente con più energia di Milano che, sotto ritmo, incassa e li vede spingersi fino al +7 (17-24). Raivio e Bianchi provano allora a dare scossa a sé stessi e all’ambiente ma, come un fuoco di paglia, dopo poco è di nuovo Roseto a impossessarsi delle chiavi del match tornando con Baheye a punire sistematicamente la pigrizia dei Wildcats nella metà campo difensiva. In vernice infatti gli abruzzesi banchettano quasi piacimento e questo, unito alla pochezza anche in attacco della compagine meneghina (male sia a cronometro fermo che dalla distanza), gli consente di allungare ulteriormente nel punteggio e di andare meritatamente all’intervallo avanti di 7 lunghezze (29-36) dopo aver sfiorato anche la doppia cifra di vantaggio.

Il secondo tempo si apre seguendo per alcuni istanti la falsariga del primo ovvero con Roseto protagonista. Toccato il massimo vantaggio sul 29-40 però Sabatini innesta finalmente la reazione di Milano che, guidata dal suo playmaker, produce in men che non si dica un 11-2 che la riporta a un solo possesso di distanza (40-42). Jones con 5 punti in fila prova a ridare vigore ai suoi ma Milano, annusata la preda, risponde colpo su colpo e, grazie a Raivio e Sabatini, prima arriva a sorpassare a poi addirittura ad allungare chiudendo il terzo parziale in testa (54-50).

Urania pigia sull’acceleratore anche nei primi minuti dell’ultimo periodo dove un 5-2 immediato la porta a toccare i 7 punti di vantaggio. La partita poi, per alcuni minuti, si inceppa e non vede nessuna delle due formazioni prenderne le redini con i Wildcats in particolare che in più occasioni non riescono a dare la spallata definitiva al match. Non bisogna attendere tanto comunque per vederla: Raivio e Montano tornano a bruciare la retina dai 6,75m e, complice un miglior lavoro nella propria area che inceppa i meccanismi di Roseto, Milano allunga ben oltre la doppia cifra di vantaggio e negli ultimi minuti mette in ghiaccio l’incontro senza eccessivi patemi.

Man of the match

Nik Raivio è l’uomo che nel secondo tempo ha completamente girato la partita di Milano, specialmente in attacco. Approfittando di una ritrovata verve difensiva a livello collettivo, il numero 30 milanese ha saputo cinicamente sfruttare il momento e dare in attacco ad Urania quello che finora le era mancato, ossia tiro da tre punti, fiducia e capacità di battere l’uomo in 1vs1 creando soluzioni per se stesso e per i compagni. Reduce come i compagni da venti minuti piuttosto brutti, l’italo-americano dunque ha saputo alzare il livello del proprio gioco come tutto il team milanese strabordando addirittura nei minuti conclusivi. Per lui alla fine 24 punti, 9 rimbalzi e 4 assist con 28 di valutazione finale.

Magic Moment

Il 18-6 tra i minuti finali del terzo quarto e la prima metà dell’ultimo periodo ha definitivamente consegnato inerzia e partita alla squadra di casa, fino a quel momento decisamente sottotono e incapace di esprimersi sui livelli a cui aveva abituato nelle ultime uscite. Fondamentale in quel parziale per Milano è stato ritrovare il tiro da tre punti e la propria capacità di sporcare palloni e mettere conseguentemente punti facili a referto.

Numbers

Entrambe le formazioni hanno tirato con percentuali molto basse dal campo (Roseto addirittura meglio di Milano col 40%) e bassissime d tre punti (23% e 20%) ma, in generale, proprio le 4 triple segnate in più da Milano sono quelle che alla fine sono risultate decisive, non solo nl punteggio (Urania ha vinto di 11) ma anche a livello emotivo per i padroni di casa. Questi numeri sono in ogni caso esemplificativi di quanto la gara non sia stato affatto spettacolare e di come i Widcats, per vincerla, abbiano dovuto faticare quasi fino alla fine. In questo senso i 15 rimbalzi offensivi (a 10) hanno aiutato parecchio così come le tre palle perse in meno e i 15 assist in più degli avversari. Da segnalare che tutte e due le contendenti hanno faticato parecchio (come nelle loro abitudini) a cronometro fermo (nessuna sopra il 58%) segnando metà dei loro punti dentro l’area (Milano 32, Roseto 34).

Tabellini

Urania Milano: Piunti 3, Pagani ne, Negri 5, Benevelli 11, Montano 3, Lynch 9, Raivio 24, Bianchi 6, Sabatini 12.

Roseto Sharks: Fokou 0, Giordano 0, De Fabritiis 8, Mouaha 1, Oliva 0, Nikolic 0, Bayehe 27, Canka 3, Pierich 12, Jones 11.