Ogni tanto qualche buona notizia colpisce anche il basket italiano.

La prima arriva dalla decisione di Zele Obradovic di lasciare il Fenerbahce e prendersi un anno sabbatico. Ciò potrebbe sancire un fuggi-fuggi generalizzato dei giocatori in forza ai Turchi, e priva almeno per un anno un’altra qualsiasi panchina di un coach abbonato ai PO di Eurolega. Prendono consistenza le chances di vedere Datome a Milano e DeColo alla Virtus BO: entrambe le addizioni sembrano ideali per le esigenze delle due squadre. Datome può dare all’Olimpia la coesione e lo spirito che serve: formare una forte identità di squadra è uno dei passi necessari per compiere il definitivo salto nel gotha della EL. DeColo alla Virtus offre punti facili a comando: uno dei lati meno convincenti di quest’anno per i bolognesi era stato l’apporto delle guardie che non fossero i due Serbi; una delle incognite più pesanti per la prossima stagione è il rendimento di Markovic, che nella stagione Covid stava giocando persino meglio di Teodosic, globalmente, ad un livello difficilmente replicabile.

La seconda buona notizia giunge dagli USA: Paolo Barchero ha optato per la nazionalità italiana. Banchero è nativo di Seattle, deve l’italianità al padre e il basket alla madre, Rhonda Smith, ex grande giocatrice a livello NCAA. Il ragazzo è un 2.07 con tiro e agilità da sf, attualmente è considerato un top-recruit per la stagione NCAA. Ben 17 college si sono presentati alla sua porta, lui ha ristretto la scelta a 5: Kentucky, Duke, Gonzaga, Kansas, Tennessee. Senza nulla togliere ai Volounteers, salta subito agli occhi quando un’università di fascia medio-alta ma non appartenente al classico Gotha NCAA è presa in considerazione da un talento appetito da tutta la nazione. I Vols sono in ascesa, sotto coach Rick Barnes nel 2019 sono tornati al N.1 della nazione per la prima volta dopo 10 anni grazie anche a un record di 18 W consecutive, e grossa pubblicità ha avuto, tra gli atleti ma anche le loro famiglie, la storia di successo (finora) del rookie dei Celtics Grant Williams: uscito dopo 4 anni canonici e sia ala forte che secchione di successo. Reclutatore di Tennessee è Kim English, guardia tiratrice con poca NBA ma tanta Europa (anche Siena) alle spalle: mai più di un anno per squadra, carattere non facile ma evidentemente molto abile nel suo lavoro, con tanti meriti nella rinascita dei Vols. Banchero è meno solido fisicamente del recente Gallinari e potrebbe anche diventare una specie di boomerang alla Dragan Bender, per intenderci, ma quando università del calibro di quelle citate si scomodano, raramente è per una delusione. La scelta della nazionalità italiana ha anche motivazioni cestistiche: avere la chance di una doppia sapienza, quella pura NBA (dove probabilmente approderà) e quella europea. Ottimo prospetto ed ottima notizia per la Nazionale di Meo Sacchetti, che dovrebbe a breve godere anche dell’apporto di Donte Divincenzo, la sg dei Bucks che andrebbe a rimpolpare la colonia che in vari modi dagli USA ritorna in Italia, dopo Moretti, Mannion, Banchero, Woldetensae e forse Arcidiacono. Tutti esterni: Banchero ci voleva.