Kyrie Irving è fuori dal gruppo dei Nets a tempo indeterminato a causa della sua scelta di non vaccinarsi.

Una notizia ormai ufficiale da giorni, uscita inizialmente tramite un comunicato stampa ufficiale dei Nets, ed in seguito confermata da Sean Marks (general manager dei Nets) che, durante una conferenza stampa ha affermato che Kyrie Irving è stato ufficialmente sospeso dal gruppo dei Brooklyn Nets.

Una sospensione causata dalla scelta personale del giocatore di non vaccinarsi contro il COVID-19 che, a causa delle normative previste dalla città di New York, non permette al giocatore di poter giocare alcuna partita in casa. Inizialmente si è parlato di una possibile sospensione di Irving, ma solamente part-time che avrebbe comunque permesso al giocatore di continuare ad allenarsi con i suoi compagni di squadra e di giocare le partite fuori casa. Nonostante l’amministrazione dei Nets ci abbia meditato a lungo su questa opzione, pensando addirittura di mantenere Irving come sesto uomo, il verdetto finale è stata tutt’altro che positivo per il campione Kyrie.

Infatti, Kyrie Irving è stato ufficialmente sospeso full-time dai Nets, e potrebbe perdere il suo stipendio da 30 milioni di dollari, per non parlare della possibile estensione del contratto, di cui giravano voci nell’ultimo periodo. Infatti il direttore Marks, ha mandato un messaggio ben preciso a tutti, ma soprattutto al giocatore Irving, ovvero che i Nets puntano alla vittoria e che per raggiungere ciò la squadra deve venire prima di tutto. Infatti, il messaggio per Kyrie è ben chiaro: è fuori fino a quando anche lui non metterà al primo posto la squadra e la vittoria dei Nets, al momento tra le favorite tra i migliori siti scommesse, tra cui Eurobet.

Purtroppo però, Irving non sembra cambiare idea, infatti pochi giorni fa dopo varie accuse la star dei Nets ha chiarito la sua posizione al riguardo tramite social media. Infatti con una diretta Instagram sul suo account personale la star dei Nets ha dichiarato che la sua scelta di non vaccinarsi non è affatto politica, bensì una scelta personale, e che lui farà da portavoce per tutti i lavoratori che hanno perso la loro posizione a causa del green pass.

Il giocatore si dice impreparato in quanto la squadra era al corrente della sua decisione di non vaccinarsi ad inizio stagione e che inizialmente non sembrava essere un problema. Invece ad oggi si ritrova a dover difendere le sue scelte personali anche se ciò vorrà dire compromettere la sua carriera e di perdere 17 milioni sui 30 del suo stipendio stagionale. Un gesto che può sembrare alquanto eroico ma che sta costando molto caro non tanto a Irving ma soprattutto alla squadra che si ritrova ad affrontare un campionato senza uno dei giocatori più importanti.

Al momento la situazione è in stallo, e probabilmente si risolverà solamente se la star dei Nets deciderà di vaccinarsi entro la fine della stagione. Nel frattempo la sua sospensione sta giovando i nuovi arrivati che, con Irving fuori campo, riescono a conquistarsi più spazio, come Patty Mills e Cam Thomas.