NBA – MOCK DRAFT Enrico D’Alesio, Primo Giro 2022/1: gli Italiani

Inizia il periodo del mio ormai classico Draft Mock. Lo troverete qui, su Baskettiamo.com, e ci sarà una sorpresa, con un listone da 100 unico in Italia, sul numero di aprile di Basket Story, in uscita a fine mese.

Per ora vi presento il primo giro, a ogni uscita aggiungerò commenti e giudizi. Oggi riguardano i 3 Italiani che potrebbero venire scelti: uno sicurissimo, due probabili. Il primo è Paolo Banchero, già notissima e documentata Stella di Duke, futuro pilastro, quando potrà staccarsi dalla NBA, della nostra Nazionale. Banchero oscilla tra numero 1 e 5 nei Mock USA, io lo piazzo al secondo posto. I suoi difetti sono l’episodicità della difesa e la cattiveria mai al grado massimo. Per il resto, si tratta di un giocatore davvero GROSSO. Le sue misure, 6.10 x 250, rimandano a David West più che a Paul George, eppure il ragazzo si muove come un esterno. Tra i giocatori del passato potrebbe ricordare Mo Lucas, con molta meno cattiveria. Quella stazza non si trova spesso abbinata alla proprietà di fondamentali di Paolo. Se aggiungerà un minimo di difesa e garra, parleremo di un perennial-allStar, con 15 anni di NBA in doppia-doppia di media.

Gli altri due sono Matteo Spagnolo e Gabriele Procida. Spagnolo: giocare nella NBA da pg, per un non-USA, è molto difficile: conta la quantità della concorrenza, ovviamente, ma anche un certo pregiudizio e soprattutto una notevole inspiegabilità del successo di alcuni e del fallimento di altri. Tra Neto (BRA, rivedibile) e Satoransky (CEC, giocatore fantastico) non ci sono paragoni in campo FIBA, ma nella NBA il carioca ce la fa (più o meno, quando gli danno spazio), il Ceco quasi mai (anche quando gli danno minuti). Di certo Spagnolo dovrà mettere su fisico e sfrontatezza, perché nella NBA le pg di puro ragionamento non sono accettate (nemmeno Stockton o Nash lo erano). Procida, invece, ha un ruolo di gran mercato nella NBA, la sf 3-and-D, ovvero giocatori utili in difesa e capaci di colpire da 3 sugli scarichi. La base atletica di Gabriele è notevole, di certo capace di attrarre gli scout NBA, dovrà migliorare costanza difensiva (sa essere mastino, ma solo episodicamente) e % di tiro. Al momento, in una ipotetica valutazione NBA, Procida non è migliore di Aaron Nesmith: la notizia non è in realtà cattiva, perché il ragazzo dei Celtics fu scelto con il progressivo 14 due anni fa. Un posto tra 50 e 55 è alla portata di entrambi gli Italiani.