Siamo nella settimana Santa e fino a sabato saranno giorni di vera e propria passione per la Virtus Roma ed i suoi tifosi, in spasmodica attesa della battaglia di Legnano. Senza voler scomodare l’Imperatore Barbarossa e le milizie del Carroccio, si tratterà senz’altro di una sfida dal sapore epico, dalla quale la truppa guidata dal condottiero Bucchi dovrà uscire necessariamente con una vittoria per non incorrere in brutte sorprese.

 

I risultati maturati domenica sera, infatti, hanno certificato che la promozione diretta sarà un discorso esclusivo fra Roma e Capo d’Orlando. Le due battistrada, vincendo le rispettive gare con Scafati e Latina, hanno definitivamente tagliato fuori dalla corsa Rieti e Treviglio, peraltro attese da un infuocato scontro diretto in terra lombarda che il destino si è divertito a proporre proprio all’ultima curva della stagione regolare. La Virtus ha il vantaggio di essere davanti ai siciliani grazie agli scontri diretti ed è quindi padrona del proprio destino; conquistando i 2 punti verrebbe promossa a prescindere dall’esito del derby fra Orlandina e Trapani, in programma sempre sabato sera ma 1.360 chilometri più a sud.

Daniele Sandri nella gara di andata, vinta dalla Virtus per 100-81.

La Virtus è esattamente dove voleva e sperava di essere all’inizio di questa stagione, quella del ritorno al PalaEur, quella di una società più solida e di una comunicazione nuova e frizzante, in grado di riaccendere l’entusiasmo di una tifoseria sull’orlo della depressione dopo aver vissuto 2 playout in 3 anni. A ben ricordare le parole del Presidente Toti del febbraio 2017, quando parlò di contenimento dei costi e progetto a medio termine, di giovani e territorio, il 2019 doveva essere proprio l’anno in cui si puntava a ritornare al piano superiore forti di una maggior solidità economica e societaria.

A 40 minuti dal termine di una regular season sostanzialmente comandata fin dalla prima giornata, anche se colpevolmente non dominata come si sarebbe potuto, si può dire che l’obiettivo della ritrovata competitività è stato centrato. La Virtus è ad un passo dall’impresa e si trova in quel punto del tracciato in cui solitamente puoi quasi toccare lo striscione del traguardo mentre i brividi ti attraversano la schiena.

Sensazione dettata dalla paura di vincere? Non esattamente. Piuttosto potremmo chiamarla paura di sbagliare. Alla Virtus è successo già troppe volte in questo campionato, una fisiologica conseguenza della tensione che può sopraggiungere quando si sta portando a compimento una missione.

Perché di missione si tratta. Iniziata nelle ultime giornate del passato campionato col ritorno in panchina di Piero Bucchi, già alla guida di Roma per due anni e mezzo fra il 2002 ed il 2005. Il coach bolognese, tre promozioni in serie A con Rimini, Napoli e Brindisi, fu chiamato al capezzale di una squadra allo sbando per centrare una difficile salvezza, quindi fu confermato per costruire la squadra che avrebbe dovuto provare a sfruttare la finestra delle tre promozioni per volare in alto, senza tremare, fino al cielo, proprio come recita l’inno del club.

Tra Roma e la serie A adesso c’è solo Legnano. Sono 4 i precedenti fra le due squadre con i lombardi in vantaggio per 3-1, ma la bella squadra con le stelle Raivio e Mosley è ormai solo un lontano ricordo. E’ stata una stagione molto complicata per i “Knights” e guardando il loro esiguo numero di vittorie si potrebbe cadere nell’errore di ritenere la partita di sabato sera una pura formalità.

E’ vero che i biancorossi sono da tempo con la testa ai playout, a cui accederanno da quattordicesima in virtù dell’esclusione di Siena, ma proprio per questo giocheranno senza pressione e ciò potrebbe rivelarsi ancor più pericoloso, quindi guai a sottovalutare l’impegno.

Alla luce dell’attuale classifica, è innegabile che sia stata proprio la squadra di Anthony Raffa, un ex molto amato nella Capitale, a dare una grossa mano ai giallorossi fermando Treviglio, Bergamo quando duellava con Roma per il primato, e per ben due volte Rieti, addirittura violando ad inizio marzo il PalaSojourner (con Biella, unica formazione ad averlo espugnato in stagione) proprio quando i sabini sembravano poter agguantare la vetta del girone Ovest.

Legnano è stata fin qui quasi un’alleata, la speranza di Roma è che non si riprenda tutto con gli interessi proprio adesso, sul più bello, ad un passo dal Paradiso.