La settimana scorsa su queste righe avevamo titolato “Il sorriso della Leonessa, oggi: “il silenzio”. 

Il silenzio è forse la scelta migliore quando tutti sono rimasti senza parole onde rischiare parole ormai inutili.

Inutili non perchè non ci siano più speranze, matematicamente è ancora possibile per il basket Brescia entrare nei play off, inutili perchè è già stato detto tutto e il contrario di tutto.

La squadra, dopo la pesante e, per certi versi, inaspettata sconfitta con Ferentino, è in riposo per 48 ore, visto anche la pausa del campionato; in realtà possiamo immaginare che saranno due giorni di riposo e di “silenzi” ufficiali ma non di relax. Nella mente e nei pensieri di coach e squadra si materializzeranno certamente le immagini della partita di domenica che oltre al consueto e colorato tifo è stata caratterizzata, sui titoli di coda, dai fischi del pubblico totalmente sconosciuti al San Filippo.

Sui social, come sempre, sono apparsi commenti di sostegno e fiducia illimitata ma anche critiche sempre più pesanti a giocatori, coach, dirigenza. Del resto i social servono anche a questo, un confronto, a volte serrato ed acceso da parte di tutti noi amanti di questo bellissimo sport e di chi non ci sta a vedere la propria squadra passare dalla finale promozione dello scorso giugno alla lotta attuale per rimanere nei play off.

Il silenzio ha caratterizzato anche la conferenza stampa post partita, non che Martelossi e Bushati non abbiano parlato, ma certamente avrebbero preferito non farlo visto che ciò che si doveva dire andava espresso sul campo, nella famosa svolta che tutti avevano visto iniziare la settimana precedente contro Trapani. Parlare immagino sia stato doloroso quanto perdere la partita.

Il silenzio a volte è eloquente più di tante parole, altre volte invece è più corretto dare spiegazioni dettagliate che da più parti vengono richieste, altre ancora il silenzio arriva prima di una tempesta, ci auguriamo possa esserci un ultima ma quantomai utile “tempesta della Leonessa” che rompa silenzi che fanno più rumore di tante parole.

Basket…forever