Missione compiuta per la Virtus Roma. Un canestro di Daniele Sandri a dieci secondi dalla sirena, decide una partita bellissima che vede Scafati tornare a casa a mani vuote, dopo aver a lungo accarezzato il sogno di poter festeggiare la prima vittoria in trasferta in una stagione decisamente travagliata per i campani. Parafrasando il ” vedete come è il basket “ di “giordaniana” memoria, incredibile come le Parche del basket abbiano disegnato un finale di partita con proprio Daniele Sandri nelle vesti di match winner. Lo stesso Sandri, beffato dal ferro sulla sirena in passato quest’anno a Legnano e nel derby contro l’Eurobasket, si vede riconsegnare nella notte più importante di questo inizio di stagione romana, quel credito con la fortuna che un giocatore con il suo coraggio e la sua tenacia meritano. E con lui tutta una Virtus, che chiude meritatamente il girone d’andata di un campionato stravolto da anticipi e posticipi, al terzo posto conquistando la Final Eight di Coppa Italia del prossimo 3 marzo.

La partita:

Roma parte bene guidata da un Raffa ispiratissimo, ma sul 14-11 perde Brown ( fino ad allora autore di 7 punti ), infortunatosi alla caviglia e costretto a lasciare prematuramente il campo, sguarnendo pericolosamente il pitturato romano. Nel quale incominciano a sguazzare impuniti Fantoni e Johnson , molto ben assistiti da un monumentale Naimy ( 25 punti con 15 assist e 8 falli subiti ), che regalano a Scafati il vantaggio sia dopo il primo quarto ( 19-22 ), sia alla pausa lunga, quando Roma rientra negli spogliatoi sotto di cinque lunghezze ( 40-45 ), ma con pessime sensazioni derivanti da una terribile difficoltà ad affrontare la zona 3-2 messa sul parquet da coach Perdichizzi. Malgrado un rientro con sorpasso romano sul 58-56 a metà del terzo quarto, la Virtus subisce un parziale di 13-2 sprofondando a -9 (  60-69 ), prima di una tripla di Baldasso che fissa lo score all’ultima pausa sul 63-69 per i campani. Corbani, fedelissimo alle sue idee di puntare sui giovani, decide di giocarsi i primi cinque minuti decisivi dell’ultimo quarto con Baldasso , Vedovato e Benetti  sul parquet, insieme a Chessa e Sandri, lasciando uno scalpitante ” The Man” Anthony Raffa a riposare in panchina in vista di un probabile finale pirotecnico. Dopo uno 0/7 dall’arco drammatico, il “Kamikaze” Chessa infila tre triple di platino di fila riportando Roma ad un possesso sul 76-79,  Raffa poi, gettato nella mischia in veste di “guastatore” regala l’assoluta parità sul 83-83 a 2’31 dalla fine. Naimy fa 1/2 ai liberi a 1’00 dalla fine, Sandri invece la mette da sotto per il definitivo 85-84 a dieci secondi dall’epilogo. Prima dell’errore finale sull’ultimo possesso di Naimy, e dello 0/2 in lunetta di Raffa a 36 centesimi dall’ urlo liberatorio di un palazzetto, ancora una volta capace di tramutarsi in una bolgia dantesca stile Oaka.

 

Magic Moment:

Le tre triple di Chessa all’inizio del quarto periodo hanno ridato fiducia e coraggio ad una Virtus in difficoltà.  Le successive prodezze di Raffa e Sandri sono conseguenziali,  o se volete il marchio di fabbrica di una squadra oramai immagine e somiglianza del suo allenatore. Ossia con il dna di non mollare mai.

 

Man of the match:

Al di là dei 25 punti messi a segno, premiamo il coraggio di ” The Man ” Anthony Raffa. Un giocatore che con il passare del tempo è oramai entrato di diritto nel cuore dei tifosi della Virtus per la sua capacità di adattarsi sempre ad ogni situazione.  Uno dei dieci leader di una Virtus capace di buttare sempre il cuore oltre all’ostacolo.

 

Numbers:

49  I punti messi a segno in coppia da Naimy e Johnson. Due autentici giocatori hors categorie per la nostra A2.

20  I tiri liberi sbagliati complessivamente dalle due squadre, sintomo della tensione che si respirava sul parquet di Viale Tiziano.

15   su 16 . Le partite in doppia cifra per Anthony Raffa in questo inizio di stagione