Varese inizia col botto il mese di dicembre schiantando la malcapitata Virtus Roma nel lunch match della undicesima giornata. I capitolini rispondono ancora una volta presente quando l’avversaria di turno scrive o sfiora il record di percentuale al tiro e quello dei tiri da 3 punti realizzati. Sarà anche un caso, ma quando ci sono i giallorossi in campo, spesso le avversarie fanno il tiro al bersaglio contro una difesa che alza troppo facilmente bandiera bianca dopo la prima difficoltà. Era successo già a Sassari (15/31 dall’arco), si era verificato domenica scorsa con Treviso (15/30 da 3 per Logan e soci) mentre oggi è stata il turno di Varese, che ha chiuso con un bel 14/33 ma dopo aver iniziato con un roboante 7/9 nei primi 10′ di gara. Molto bene Peak, buona la regia di Mayo e Tambone (9 assist per i due playmaker di Caja), mentre Ferrero e Jakovics hanno martellato dal perimetro innescando la fuga vincente.

LA GARA  Dopo un inizio punto a punto, a rompere l’equilibrio ci pensava Jakovics, entrato in campo dopo 7′ e autore di due triple in meno di 40 secondi che scavavano il primo divario in doppia cifra. Di lì in poi sarebbe stata una valanga biancorossa che nessuno dei capitolini era in grado di arginare. Ancora una volta dietro la lavagna ci finisce Jerome Dyson, partito molto forte ma quasi subito a corto di benzina; tornato ad allenarsi lo scorso mercoledì dopo tre settimane di nulla, il regista americano è evidentemente lontano dalla miglior condizione e se non gira lui, per coach Bucchi sono guai seri. Varese ha disputato una gara di altissima qualità offensiva ed i 99 punti realizzati, quando si viaggia a 79 di media, ne sono la prima, banalissima, fotografia.

MAGIC MOMENT In una partita del genere sarebbe troppo facile individuare la prima fuga varesina, sopra descritta, quale momento decisivo del match, ma va detto che Roma, scivolata a -23 al 26′ dopo una tripla dell’ex Mayo, ha abbozzato una minima reazione piazzando un break di 9-0 in meno di tre giri di lancette; sul 53-39 con palla in mano, lo spento Kyzlink falliva 2 tiri liberi e sul rimbalzo d’attacco Jefferson mancava il canestro del -12 dando il via al ribaltamento d’azione, culminata poi con una delle 4 schiacciate affondate da Simmons nel cesto giallorosso. I padroni di casa ritrovavano passo e misure, marciando poi spediti fino alla fine.

MAN OF THE MATCH Nell’esaltare la prova corale dei lombardi, non si possono non evidenziare i meriti di Peak e Jakovics, decisivi nell’incredibile primo tempo con cui Varese ha archiviato la pratica. 5 uomini in doppia cifra per coach Caja, che ha concesso l’ultimo minuto anche a Gandini, in partenza verso Ravenna per far spazio sotto canestro al neo acquisto Cervi.

NUMBERS Partiamo dalle percentuali di tiro: Varese ha chiuso la partita con 18/24 da 2 (75%) e 14/33 da 3 (42,4%) mentre Roma ha scritto rispettivamente 15/33 (45,5%) e 9/25 (36%). Il computo delle schiacciate recita 7 a 0 in favore dei padroni di casa, che hanno catturato meno rimbalzi offensivi dei romani, ma solo perché i tiratori biancorossi la mettevano anche bendati. Alla casella minuti giocati non fa più notizia il desolante 0 dell’inutile Farley, mentre i 12 giocati da Moore non hanno scalfito la certezza che si tratti di una scommessa persa, e se in coda Pistoia (vittoria col brivido con Venezia) e Trieste (che ha tenuto a 61 punti Treviso) rialzano la testa, all’ombra del Colosseo c’è davvero poco da star tranquilli.