Week 13. Anche se in Italia il numero sfortunato è il 17, è stata la settimana peggiore della stagione EL per Milano. Ma parleremo tanto della gara di Madrid, che ha fatto emergere considerazioni non solo tecniche.

1 – RIPOSI, NO. Gioco di parole per introdurre il fatto che ho poco parlato dell’importanza del trio di guardie Wilbekin-Nunnally-Evans del Maccabi. In occasione della seconda brutta prova in fila di Nunnally, è risultato evidente come nessun riposino possa essere concesso, soprattutto contemporaneamente, agli altri due. Coach Sfairopoulos ha cominciato a perdere la gara nel terzo periodo, concedendo respiro a Keenan/Wilbekin e campo a DiBartolomeo + un negativo Nunnally (2 perse, 1 air-ball, un 24 secs e due falli sciocchi: tutto in fila). Era però ancora avanti l’armata gialla, alla fine del periodo: poi è arrivato il quarto, e vedi sotto.

2 – CAMPI. Quando sarà il momento in cui, non scandalizzatevi, le squadre 5-8 della classifica potranno vagamente scegliersi l’avversario del primo turno playoffs (il Real sarà verosimilmente 1-4), faranno bene a perdere anche un paio di gare pur di evitare Madrid. Il Maccabi ha finito di perdere segnando 11 pti nel quarto periodo, ma era impossibile farne di più, tra falli non fischiati ai Blancos, falli inventati fischiati agli Israeliani compreso un antisportivo assurdo, un’infrazione di passi sanzionata a Wilbekin che aveva invece subito fallo PRIMA del terzo step, e altro. Dopo 2:05 il Maccabi era già stato condotto a esaurire il bonus. WizInk Center da evitare, in assoluto il campo più volgarmente arbitrato di tutta la EL.

3 – POIRIER. Errore tattico costante nel difendere sul francese: coprirlo quando, invece di rollare, rimane fermo nei pressi della riga delle triple (raramente oltre). Poirier ha un discreto fiondo dalla media, ma chissà perché (e gli ha fruttato anche il contratto coi Celtics dove ha registrato il record di NE dai tempi di Fab Melo) lo pensano tutti gran triplista o martello dalla distanza. Ha tirato 2 triple tutto l’anno e, dei 38 panieri da 2, almeno 25 sono schiacciate. Poirier sulla lunetta? Entrambi i difensori del p’n’roll devono buttarsi sull’altro giocatore.

4 – ITALIANI. Fontecchio 6,5: in una squadra che non riesce a trovare attacco, di nuovo una gara brillante: 12-3-2 con 4 rec e 1 stoppata, mezzo voto in meno per la sconfitta. Spissu 6: no danni no acuti vs il Pireo, ma 11 mins con un OT sono pochini. Polonara 8: brillante E vincente, aiuta il Fener con 11+6 e 4/4 da 2. Italiani di Milano: prestazioni statisticamente discrete (in particolare i 7 rebs di Melli), ma dense di inganno perché arrivate in una gara di tanti micro-errori da parte di ognuno, e anche un po’ di pigrizia; lascio NG ai 3:50 di Biligha. Hackett non si è cambiato, senza ulteriori comunicazioni del CSKA.

5 – OLIMPIA. Perdere vs Berlino è gravissimo. Perché è la squadra meno EuroLega di tutta la EuroLega, solo un gradino meglio del famigerato e prometeico Khimki che prova ogni volta, quando ammesso a competere, a vincere il trofeo senza difendere. La società inoltre tiene molto di più al dominio in patria (infatti sono Bundes-campioni). Inoltre ancora: sono allenati da un supplente annuale, come nelle nostre disastrate scuole: Aito ha detto che questo per lui è solo un sabbatico. Inoltre n.4: giocano loose, sciolti, senza grande organizzazione difensiva e in attacco con trucchetti cui, in teoria, nessuno abbocca più. Ieri Milano è stata distrutta dal sorriso: da una squadra che ha fatto “ciapa e tira” e un’orgia di back-door.

6 – RIMBALZI. Un filo di sorriso in più, inteso come postura non solo facciale che diventi positività e motivazione, non farebbe male a Messina. Potrebbe trovare prospettive nuove per individuare i difetti della sua creatura. Primo fra tutti: i rimbalzi. Hines, celebrato per tanti motivi, tuttavia ne prende 4.8 di media. Pochi. E nelle 5 sconfitte ancora meno: 3.4. E nelle 4 sconfitte Zenit a parte (ne prese 8) diventano 2.25, inaccettabile. Milano vive, un pochino, di falsi miti: tra essi l’intoccabilità di Hines e Rodriguez, che non sono esattamente e per davvero solo e soltanto oro.

7 – BOOMERANG. Il periodo perfetto dell’Olimpia è vissuto, anche, su un dato che, avevo avvertito, era eccezionale per il giocatore ma poteva rivelarsi boomerang sulla squadra nel lungo periodo: il miglior rimbalzista era Shields. Berlino ha preso più di un terzo dei palloni sotto i ferri milanesi, 12 su 33. In quest’ottica serve domandarsi come mai un uomo che, pur appena arrivato, prende 6 rebs in 9 minuti (trovando anche il canestro) giochi appunto solo 8:58. L’Alba è di certo troppo loose, ma Milano (Messina) lo è troppo poco, ed è al KO n.4 in fila.

8 – SERBATOIO. Per alleggerire l’atmosfera: l’arrivo di Bentil mi ha fatto tornare allo NBA Draft 2016, per scoprire che si è rivelato un gran serbatoio. Altri 9 giocatori attualmente o di recente hanno giocato in EL: Bender, Zipser, Cornelie, Zagorac, Bolomboy, Zizic, Baldwin, Yabusele, Papagiannis. E anche Cordinier e Richardson, bolognesi attuali o recentissimi.

9 – DJORDJEVIC. Battendo Montecarlo, il coach ex-Virtus ha fatto un gran favore (anche) alla sua ex squadra. La posizione finale delle due rookies di EL, infatti, sarà determinante per capire se dalla EuroCup arriveranno una o due formazioni. Kazan pare molto solida, più dei Monegaschi che scontano la James-tax. A proposito di Virtus: dovrebbero silenziare il loro AD Baraldi, che dimostra di non sapere come funziona la competizione che, per aperta dichiarazione, è il principale target di medio termine della società. Solo Petrucci, in Italia, è più velenoso e fuori bersaglio di Barandi, nel parlare di ECA/EL. Ma almeno Petrucci non va contro-cadrega, anzi.

10 – BASKONIA. Vero, non sono tanti: ma sono buoni. Il roster abbastanza ridotto non fa dimenticare che singolarmente i giocatori del Baskonia sono davvero densi di talento. Fontecchio, Enoch, Giedraitis, i due Peters, Costello quando tornerà in pieno, Granger. Eppure non fanno una squadra, anche se 20 gg sono pochi per definire il lavoro del nuovo coach Spahjia. I problemi sono in fase offensiva: nelle 9 sconfitte solo 63.8 di media, con due fosse della vergogna a 50 e 54. In 13 gare sono andati solo 5 volte sopra i 70. Certo, manca una super pg e forse questo è il peggiore dei mali quando si cerca continuità offensiva.