Prima fatica doppia della stagione.

1 – SENZA PACE. Appena sbloccatosi, Toko Shengelia si è infortunato ancora (spalla), allungando la serie incredibile di sfiga del CSKA, che ha perso già Milutinov (ancora). Nella W del primo round settimanale, il Georgiano aveva messo 30 (su 57 del CSKA) quando mancava 2:30 alla fine…del terzo periodo. Terminerà con 33, starà fuori 2 mesi. Nel secondo round i suoi minuti son stati presi da Bolomboy (da 9 mins di impiego a 19) che ha risposto bene (11+5 con 3 stoppate) ma non è Toko. CSKA sul mercato?

2 – NO PACE. In inglese stavolta, per rimarcare che la EL sta esagerando con la TV dei refs. All’interno degli ultimi 5 mins di Zenit-Bayern, per decidere su un antisportivo (gomiti mulinati a rimbalzo come accade mille volte a gara, ma sorvolo su questo), i refs hanno impiegato 5 minuti interi, tra chiacchierine con la mano sulla boccuccia e replay. 5 minuti sono il 250% in più dell’intervallo tra i quarti, che è di 2 mins. Dopo si riprende, ma ogni volta si tratta di un’altra gara: inerzia e ritmo sono andati. E poi: fatto caso a quante volte nel possesso extra dell’antisportivo viene fischiato fallo in attacco ai beneficiati? Ridicoli.

3 – CHARLOTTE E KAZAN. In un mondo che ormai ha giorni/settimane/mesi intitolati a qualsiasi boiata, dai meli nani alle doppie punte, la settimana passata dovrebbe da ora in poi essere quella del “distacco indecente”. Merc 13 la ripassata beccata dagli Hornets (-68: 127-59 Dallas, immaginatevi l’umore di Jordan…), Giov 14 Kazan non scavalla i 42 totali (80-41 Fener). Il bello è che nonostante il -39 i Russi hanno ora solo un -3 fatti/subiti e nonostante i 41 hanno solo 12 pti segnati meno dello Zalgiris.

4 – TONY PARKER. Monsieur di certo pensava di cominciare a vincere un po’ più avanti coi suoi giovani leoni. Invece, nonostante il KO casalingo beccato vs il Maccabi essendo sempre sotto (ma mai a fondo), lo ASVEL è la notizia più bella e sorprendente di questo inizio. Hanno 6 giocatori tra 24 e 17 anni, di cui 3 sono consistentemente in campo o addirittura in quintetto. Parlo di Antetokounmpo Minore (schiaccia quasi sempre, ma in ogni caso è 15/17 in questa EL), Strazel (stellina del playmaking: considerando chi ha come Presidente lo vedo messo bene) e Elie Okobo, di cui ho già detto che, se continua così, tornerà presto nella NBA (deve solo guarire le palle perse: 20, 5 a partita).

5 – EFES. I Turchi ci hanno abituato alle rimonte e al fatto di entrare in forma solo quando conta (un po’ come la Reyer, che arriva da ottava in Coppa Italia e poi…), però hanno più problemi degli scorsi anni, il loro 0-4 è serio. Quello che era un tratto distintivo del loro attacco (molta isolation) sta diventando una scelta delle difese avversarie. Come l’Olimpia ieri, come lo ASVEL due gg prima: gli avversari chiudono gli scarichi e obbligano Larkin e Micic ad andare fino in fondo, compromettendo freschezza, scelte, percentuali. In più, nonostante il trasferimento di Singleton o Dunston in panchina per avere Petrusev in quintetto, dal pino arriva poco.

6 – TRINCHIERI. Condivide lo 0-4 con Ataman, e anche in Baviera la situazione è seria. La squadra non ha un gioco offensivo: nei due impegni settimanali i momenti migliori sono arrivati da un flash irreale di triple da Hilliard (vs. Kazan) e Walden (vs. Zenit), ovvero momenti individuali del tutto esulanti dal gioco della squadra. Nel quarto periodo vs lo Zenit la squadra di Trinchieri ha messo 5 pti nei primi 7 mins, con un solo paniere e 3 liberi; ha segnato solo 18 pti a partire dal terzo minuto del terzo periodo. Si sente l’assenza di Vertemati.

7 – SHIELDS. Per me MVP di EL finora. 12.5+6+3.3 con 1.3 recuperi, 52% da 2, 40% da 3. La sg più grossa ed efficace d’Europa.

8 – MONACO. A proposito di efficacia: gran gara dei Monegaschi, che obbligano il Barca all’OT, ma. MA: zero palloni serviti in attacco tra fine del quarto periodo e supplementare a chi era stato la chiave offensiva per loro, il vecchio Will Thomas. 15 con soli 7 tiri: vero che non è il catalizzatore principe del Monaco, ma quello 0 possessi grida tatticamente vendetta. E si arriva al solito. Mike James? La mia risposta è: no grazie.

9 – JASI. Nella sua autobiografia si capisce l’enorme simpatia di Saras per il suo coach al Maccabi: Pini Gershon. Che non li stressava con allenamenti troppo duri, e non riempiva di video situazionali il pre-partita. Però, poi, in gara diceva non solo cosa fare, ma anche cosa avrebbero fatto gli avversari. E accadeva davvero. Stessa cosa Jasi ieri. Prima di tutto: 20 secs alla fine, palla in mano, non ha preparato la tripla ma un 2 pti rapido e il successivo immediato fallo. E sul gioco d’attacco ha detto: Tranquilli, loro cambieranno 4 su 5 e Brandon segna da sotto. Esatto.

10 – CENTRI. Detto che non capita spesso nel basket di Eurolega che un centro quasi puro (ha aggiunto le triple dalla seconda metà dello scorso anno, non prima) come Brandon Davies ne metta 27, due sono i giovani o gli appena arrivati in EL che si stanno segnalando per il ruolo. Di Kostas Antetokounmpo abbiamo detto, l’altro è Donta Hall del Monaco per sostanza e costanza (11.5 + 7 in meno di 19’ d’impiego). Poi i numeri non mi danno molto conforto, anche perché è uno dai molti problemi di falli, ma la facilità di salto di Jahyve Floyd e il suo (mal controllato per ora) atletismo sono quantomeno intriganti.