Nella notte della Festa del Papà, si è giocata Spurs-Warriors. Ve ne diamo conto prima di tutto il resto.

AT&T CENTER, SAN ANTONIO. GS WARRIORS 79 – SA SPURS 87
Pedone in E4, e cavallo in F3. Pop apre con il Gambetto Rousseau, che diventa S-gambetto ai GS Warriors. Conoscendo la indisponibilità di Bogut e Iggy per i Californiani, e sapendo di avere un 20% dell’efficienza fisica di Timoteo a disposizione, gli chiede un doppio sacrificio: giocare un po’ di tempo comunque, e non partire in quintetto. Impreziosire il pino e motivare i compagni al sacrificio necessario per battere gli Warriors. E’ solo la terza volta (su 1383 partite) che Duncan parte dalla panchina. La mossa di Pop non mutava le eccezionali qualità della difesa perimetrale degli Spurs, e causava anche un’insolita sofferenza difensiva degli Warriors su vari matchups. Infatti: dopo la prima tripla di Brandon Rush, gli Warriors termineranno il primo half con 1/14 da 3. Infatti: gli Spurs hanno rallentato il gioco, mettendo sempre qualcuno in post-basso, e sviluppando da lì, facendo sì che GS si sia trovata sempre a difendere fuori taglia. E, se questo è indice e conferma della duttilità estrema dei giocatori di Kerr, lo è stato anche della fatica che hanno fatto a difendere in quel modo. O ti capita, come a Harrison Barnes, di esser sempre il nano del confronto vs LMA o Diaw, o, come a Klay, ti succede di dover reggere l’urto di Diaw e l’azione dopo dover rincorrere Mills, e nella terza della serie di cercar di contenere Kawhy. A proposito di Leonard: il pubblico di Alamo ha intonato spesso il coro “MVP-MVP!!”, e un cartello è comparso: “Kawhy MVP. Why not?”. Ovviamente, ora attendiamo i tifosi della Oracle col cartello “Kawhy MVP. Why??”. Lo Hidden MVP davanti al conclamato MVP ha dato il meglio di sé (18-14-4), ma come ha detto Pop “ Kawhy is not looking for fame, but for greatness”. Questo non significa che Curry non meriti il riconoscimento, ma è una conferma dell’eccezionalità di questa partita, di cui ci saranno altre due repliche prima della fine della stagione. Come sapete non siamo per Steph o per Kawhy, siamo per Steph E Kawhy, in questo momento in cui il gioco sta cambiando, momento di cui siamo felicissimi di esser testimoni e commentatori. E, sempre parlando di grandezza, questa gara ha stabilito un record: quello della miglior percentuale W-L combinata di sempre. Prima erano l’81% dei Bulls vs Orlando nella Seconda MJ Era, l’82% di Celtics-Sixers nel 1981 (Bird-Doctor Era), e l’83% di Lakers vs Bucks (back in the Wilt vs Lew Alcindor non ancora Kareem-Abdul Jabbar Era): questo Spurs vs Warriors della Steph+Kawhy Era misurava stanotte alla palla a due un 88%. Torniamo sulle tavole. Primo quarto 18-17 Warriors, e siamo certi che Pop non era preoccupato per il punto di svantaggio, ma era felice per i 18 lasciati agli avversari. Il sacrificio di Timoteo aveva luogo ad inizio secondo quarto: 8 minuti in cui mostrava, trascinando il ginocchio anche se doveva solo camminare, che difendere sul p’n’roll era possibile: cambiava 2 volte su Steph e lo conteneva, con gambe e braccia attive. Questo atteggiamento sarebbe stato replicato da tutti i lunghi Spurs, e più di un passaggio sarà deflettato da LMA (26+13, e sì, gli piace la metà campo offensiva, ma stanotte ha difeso e lottato come se fosse lui Dray-G, e non quello vestito di blu), Tim e West. Gli Warriors rispondevano mandando a loro volta uomini in post-basso: il migliore in questo caso era Shaun Livingston (solo 2pti, ma 5r-4a-4rec e 1 stoppata), che sui campetti è nato e ha visto tanto di quel gioco, senza mai andare al college. L’inizio di secondo tempo portava ritmo e qualche tripla agli Warriors, ma mai dagli Splash Bros: segnavano da 3 Green, Barbosa, ancora Rush, prima che Steph (14-6-6 con 1/12 da 3) e Klay (15+5 con 7/20 totale) si iscrivessero. Sotto di 6 all’intervallo, gli Warriors, orchestrati da Livingston, si riportavano sotto e anche un paio di volte in vantaggio, trovando molti canestri in penetrazione, perché gli Spurs, pur di non concedere triple, accettavano di subire lay-ups. Una delle cose che, però, funzionavano poco per i ragazzi di Kerr era il post-basso di Klay: una delle mosse provate dalla staff di GS era mandare Klay sotto vs Parker (6-3-6, scoreless ma registissimo nel rpimo tempo, nel secondo infila 2 triple nel momento migliore di GS), mossa sensata se ben eseguita; Klay era spesso un po’ pigro, non metteva davvero sotto pressione la pg francese, e si accontentava di tirare in turn-around da 4 metri. La svolta vera del match era comunque destinata ad arrivare solo alla fine: dopo il 79 segnato da Klay in penetrazione, per 3 minuti gli Warriors non segnavano più. Cioè: fino alla fine. Difesa Spurs che trovava la W e anche il trofeo, segnato dalla prestazione complessiva di Steph+Klay, e simboleggiato dall’azione della resa, quando Steph sbagliava, pur tirando alla sua maniera, il potenziale -2 sul punteggio di 84-79. Parlando di difesa Spurs, intendiamo proprio la pressione difensiva e la capacità di contestare e peggiorare i tiri degli avversari: se guardassimo alle palle perse di GS resteremmo delusi, sono state solo 10, all’interno della Peterson’s Rule. Questo, anche, per dire, pur nella sconfitta, di che pasta siano fatti i Californiani. Oltre all’ormai famosa difesa perimetrale, gli Spurs hanno controllato Steph nel solo modo possibile, ossia non mollandolo mai, nemmeno a 30 metri dal canestro, e in compenso mollandogli sempre, ad ogni cambio, ad ogni p’n’roll, un bump addizionale. Vecchia come il basket, questa ricetta: picchialo, non forte ma un po’ ogni volta. E proprio sul gioco duro, non cattivo, vorremmo chiudere. Partita intensa e decisamente fisica da entrambe le parti, eppure nessuna scena-oscena, come quella offerta dal duo di cervelloni Henson-Barnes in Bucks-Grizzlies qualche giorno addietro, con il lungo di Milwaukee a stoppare e bullare a partita stravinta, facendosi espellere, e Barnes a inseguirlo negli spogliatoi. Penosi.
MVP. Boris Diaw: entra lui in quintetto al posto di Timoteo. Risponde non sbagliando nulla, professorale. Dopo un 5/5 sbaglia il primo tiro a 6’ dalla fine, ma prende il proprio rimbalzo e segna. Aggiunge 8r e 6a. Per gli sconfitti co-migliori Livingston e Dray-G (11-9-8).