Lo ha detto gente più famosa di noi, ma “se non vi piace questo, allora…”.

Il riferimento al fatto che questo sia senza dubbio Il Gioco prende spunto dalla gara tra Raptors e Cavs, stanotte, allo Air Canada Center. Una partita di durezza epica, da far tremare le vene anche a Olympiakos-Pana o Partizan-Stella Rossa. Un confronto tra due realtà profondamente diverse per ambiente e personaggi, ma, anche, il confronto tra le due migliori della Eastern Conference. Con rare eccezioni “Eastern Conference” è da sempre il trademark del gioco duro, del non guardare in faccia a nessuno. Del fallo terminale con il falleggiato che si rialza velocissimo inseguendo il responsabile. SE riesce a rialzarsi, cosa che non sempre avviene prontamente. Stanotte abbiamo visto entrambe le situazioni: Biyombo a caccia di Dellavedova, DeRozan e Valanciunas abbattuti rispettivamente da TTT e LBJ. E poi, ovviamente, il gioco e le giocate, e giocatori che diventano per una notte autentici personaggi di una storia che loro interpretano, e non credete, non del tutto, alle parole di Kyle Lowry a fine partita. “E’ una W in più, era solo una partita, nulla di più. Pensiamo ai Pistons, la nostra prossima”. Questa gara resta. Anche perchè sentenzia che i Raptors vincono la miniserie stagionale contro i Cavs, e avrebbero nei PO il fattore campo dalla loro, se mai dovessero pareggiare le due partite che li separano dai ragazzi di Cleveland. Questa gara resta, e restano i personaggi. Uno è Corey Joseph, pg dal fisico fintamente deboluccio, canadese e homeboy, essendo nato a Toronto. One and done da Texas, scelto nel 2011 dagli Spurs, con i quali ha giocato a intermittenza, non perchè sia scarso, ma perche al QI, indispensabile per provare a entrare nelle grazie di Pop, unisce un amore viscerale per la zingarata. E questo non fa molto Spurs. Co-Jo è uno che ha bisogno di stare in campo un certo numero di minuti per essere efficace, perchè errori ne fa, parecchi, in nome del suo mai ricusato amore, ma ne ripara anche tanti: in ogni caso, non proprio quel che piace ad Alamo, dove devi saper essere produttivo in 5 come in 45 minuti sulle tavole. E’ stato soprattutto lui a sostenere i compagni nel difficile inizio di Toronto stanotte, lui con le sue zingarate e i tiri impossibili a cui si obbliga. I Raptors erano entrati in questo big match dell’Est sapendo di avere mezzo (forse) DeRozan, vittima di influenza. Il giocatore in effetti falliva tutti i suoi primi nove tiri, facendo anche più panca del solito, ed era quello che più di tutti subiva la difesa eufemisticamente fisica dei Cavs. Fisica, dura, cattiva. Incurante del fatto che i rettili fossero entrati in campo con il quintettone: Patterson da 3, Scola da 4, Valanciunas in centro. Menava persino Kevin Love. Il Californiano era aiutato dal fatto che il suo avversario diretto, Scola, provasse a sparare sempre e solo lui, mancando tutte e 4 le volte il bersaglio e favorendo il 7-0 / 11-2 iniziale dei Cavs. Tolto l’Argentino, mai più rimesso in campo, i Raptors rientravano parzialmente un paio di volte (una volta anche sopra di 2 a fine secondo quarto), ma la cattiveria dei Cavs era impareggiabile. Il filo rosso della gara erano le botte che i Raptors prendevano, senza che, spesso malamente, gli uomini di Lue venissero sanzionati. L’unico che non risentiva del fisico approccio di Cleveland era, indovinate un po’, il Subcomandante Lowry, che presto raccoglieva il testimone da Joseph, e, aiutato a tratti da uno dei migliori T-Ross di stagione (15 con 3/6 nelle triple, sempre in momenti cruciali), teneva Toronto in quella che definirei una linea di non naufragio. Accumulava, mattone dopo mattone, un and1 dopo l’altro, i pezzi di quel che sarebbe diventato il suo career high. Nel terzo periodo finivano pesantemente per terra sia Valanciunas che DeRozan, ed entrambi rientravano negli spogliatoi, per rimergerne qualche tempo dopo. Il Lituano subito in campo, DeRozan no, solo negli ultimi 4 minuti, in tempo per finire per terra di nuovo, ma stavolta segnando il suo unico, fondamentale, canestro. A 8′ dal termine i Cavs erano a +14. A 5:05 erano +9: 91-82; contro una squadra che fino ad allora, mediamente, ogni 5 minuti segnava 10 punti, sembrava esere uno scarto di una certa consistenza. Invece. A circa 7′ dal termine tornava in campo Irving, l’unico dei suoi che non aveva partecipato a far mattanza degli avversari in difesa. Contemporaneamente, i grigi smettevano di concedere di tutto ai Cavs, facendo in modo che un paio di giocatori andassero fuori di testa, per esempio Shumpert che si baccava un tecnico, e per esempio Frye, che, ingaggiato sul limite della trade dealine per tirare da 3 + tirare da 3 + tirare da 3, per due volte nello schema a lui riservato fintava e penetrava con esiti…..deboli. Panchinato, tra lo scuotere della testona di LBJ, il non ti guardo nemmeno del coach e il rimbrotto di Dellavedova “ma tira…(accipicchia)…”. In quei 305 secondi finali, Toronto quasi triplicava Cleveland e raccoglieva non 10 ma 17 pti, mentre il ritmo dei Cavs scendeva a soli 6. L’ultimo canto erano due liberi di Love per il 97 pari. Il gioco di Toronto era disegnato per Lowry, che, contrariamente alle ultime sue azioni, non portava Dellavedova nel pitturato, ma lo sfidava in step-back, imbucando un looooooooooooooong two (mezzo piede destro a pestare l’arco). L’ultima rimessa dei Cavs si faceva due volte, perchè la prima veniva murata e quasi recuperata da Biyombo. Palla in campo, 3.3 secondi, null’altro che un airball da 3 di LBJ. Il Subcomandante perpetua la sua leggenda con questa partita, della quale vi diamo le cifre ricordandovi che non sono che la metà dell’immensa sua prestazione: 43-5-9, 61 dai 99 pti canadesi sono nati da lui, 13/15 da 2, 2/5 da 3 e sorpasso su Bargnani per diventare il secondo ogni epoca dei Raptors per canestri da 3 (Morris Peterson al primo posto). Concludiamo dicendo che, come spesso accade, le spiegazioni nello sport sono semplici: il grande momento dei Raptors? Dal primo di Gennaio: hanno il terzo record della NBA, il primo dell’Est, DeRozan segna quasi 2 punti più di James.
Non potevamo non raccontare questa gara bellissima, le altre partite saranno per voi commentate domani nel report+recap insieme a quelle che andranno in scena dopo la mezzanotte.