In effetti se il nuovo Presidente di Lega ha visto giusto, in seguito all’esposizione aumentata grazie alle 7 gare 7 tra Milano e Siena, potrebbe darsi che qualcuno faccia capolino (più realistico della “ressa” ipotizzata) per i secondi e terzi diritti del campionato.

L’anno prossimo è ancora patrimonio Rai e se verrà trattato come l’inizio di quello scorso ci sarà poco da essere contenti. Certo che se per una volta, invece di ripartire da zero, si ripartisse da uno o due (per esempio mettendo decisamente in mano ad uno o due registi anziché la solita feijoada di rotazioni casuali). E se fossero ancora più intelligenti e dessero il tutto a chi ha diretto le riprese delle finali, sarebbe ancora meglio. Il non plus ultra sarebbe se (come facevamo noi su Sky) anche la troupe con cameraman, replaysti e coordinatori giornalistici, fosse sempre basata sulle stesse persone, in modo da creare automatismi e continuità su ogni partita prodotta. Non garantisce certezze e magnificenze, però ci si può incamminare verso la strada giusta e migliorare di volta in volta, invece di ricominciare ogni volta da capo.

 Si legge in questi giorni di un interessamento da parte della rinata SportItalia, sotto la direzione di Criscitiello, e del nuovo gruppo di lavoro (dopo che il vecchio era stato lasciato a casa e senza molti complimenti). Da appassionato, spero che porti qualcosa di nuovo per la televisione ed il basket, da addetto ai lavori invece mi auguro che vengano coinvolti i ragazzi licenziati con la chiusura della vecchia SI…

Vedremo. In ogni caso per quanto la passione e le buone intenzioni siano buona cosa e ben accette, deve esistere anche la possibilità di metterle in pratica: leggi soldi veri e capacità operativa di non buttarli, ottimizzandone l’uso. In questi tempi di crisi l’ordine (ora si dice input) da parte di chi tira fuori i quattrini è quello di spenderne il meno possibile, cosicché chi si occupa di selezionare il personale addetto ai lavori, pensa e contatta società e persone dando la priorità ai costi, spesso senza valutarne le capacità operative.

Risultato? Chi deve poi ottenere un buon risultato, spesso è impossibilitato a farlo o comunque è costretto a fare salti mortali per prodotti appena sufficienti. Ed è consuetudine praticamente di tutti quelli che si occupano di reclutamento di personale. Poi qualcuno spezza questa logica e oplà, stranamente le cose migliorano: si creano automatismi, le cose girano come si deve, diminuiscono i problemi e anche la famosa casalinga di Voghera se ne rende conto.

 L’augurio è che la casalinga si appassioni di basket e anche l’anno prossimo possa esserne soddisfatta. In cauda venenum: se poi le squadre non smontano quello che hanno fatto di buono l’anno scorso, magari qualcuno le guarda più volentieri…