Nelle 14 gare di playoff (5 con Pistoia, 4 con la Dinamo Sassari e 5 con Siena) 24 arbitri hanno diretto Milano, contro 23 di Siena per una gara in più (15, 5 con Reggio Emilia, Roma e Milano) queste le designazioni (totale vittorie in casa e fuori e fra parentesi il bilancio vittorie-sconfitte): Mattioli 3-1 (4 v), Bartoli 1-0 (1 v, 0 p), Rossi 1-0 (1 v), Cerebuch 3-1 (4 v), Sahin 2-1 (1 v, 2 p), Weidmann 1-0 (1 v, 0 p), Martolini 1-1 (0 v, 2 perse), Bettini 0-1 (1 p), Rossi 0-1 (1 persa), Baldini 0-2 (0 v, 2 perse), Terreni 1-1 (1 v, 1 p), Lamonica 2-0 (2 v, 0 p), Begnis 2-1 (1 v,2 p), Sardella 1-1 (2 v, 0 p), Paglialunga 1-0 (1 v), Lanzarini 1-1 (0 v, 2 perse), Seghetti 0-2 (0 v, 2 p), Filippini 0-1 (0 p, 1 v), Sabetta 1-0 (1 v, 0 p), Mazzoni 1-0 (1 v, 0 p), Paternicò 0-1 (0 v, 1 p), Vicino 0-1 (0 v, 1 p), Chiari 0-1 (0 v, 1 p), Biggi 0-1 (0 v, 1 p).

Con Mattioli e Cerebuch l’Armani ha ottenuto 4 successi, ed è imbattuta anche con Lamonica e Sardella(2) e Paglialunga, Filippini, Sabetta e Mazzoni. Ha sempre perso con Lanzarini, Baldini, Martolini, Seghetti (2 volte) e con Bettini, Rossi, Paternicò, Chiari, Biggi Vicino (1 volta) , mentre è 2-1con Begnis, 1-1 con Terreni e 1-2 con Sahin.

Abbiamo messo gli arbitri sotto la lente d’ingrandimento partendo da uno studio sui playoff delle due finaliste, e dopo Siena diamo più avanti l’analisi riguardanti Milano. La Fip due anni fa ha ritirato la delega dell’autogestione al CIA (prima Tola e poi Zancanella, commissariati) per una serie di fatti e anomalie senza precedenti sul quale la Giustizia Sportiva ha chiuso un occhio fra golpe striscianti, rivolte, minacce di sciopero, polemiche, chiacchiericci su un certo sistema nel quale si era inserita anche l’Associazione Italiana Arbitri in contiguità con i due designatori, spiacevolezze varie lette sui verbali di Baskettopoli dai quali si poteva già capire a qual punto una certa arroganza era arrivata e una familiarità sospetta fra certi arbitri e i loro vertici e certe società. Finita la carriera di arbitro, sancito in Lega il sorteggio chiesto prima da Teramo e poi ottenuto da Sardara (Sassari) quando è entrato nella stanza dei bottoni di Lega, Fabio Facchini ha avuto il compito di traghettare i fischietti verso una fase di cambiamento e di nuovo costume disciplinare, ed è stato coerente e non cocciuto. Ha dato a tutti l’opportunità di emergere, di essere sperimentati in gare importanti, certo che il sorteggio non è perfetto e il casus belli sono le 4 chiamate di Biggi, terzo arbitro fisso mentre sono stati in panchina arbitri internazionali, senza far nome. Ma i residuati bellici della precedente gestione, per cui gli arbitri venivano gestisti dalla Lega (senza pari diritti per ciascuno, a sentire le polemiche e gli esposti di Roma e Milano, che quest’ultima ha dimenticato in fretta per una ragione che sarebbe poca di stato…), sono arrivati al capolinea, il rinnovamento andrà avanti ma si è perso troppo tempo.

Comunque, adesso se vince Siena la stagione è finita, “polish title”, scudetto pulito sia che la Mens Sana vinca lo scudetto n.9 e Milano recuperi e vinca la bella. E quindi ragionando nell’ipotesi della bella, vediamo come ci aspetta. Per prima cose, eccole griglie delle prime 6 gare:

Gara 1 – MI-SI 74-61: Cerebuch, Sabetta, Terreni;

Gara 2 –MI-SI 79-65: Lamonica, Mattioli, Mazzoni;

Gara 3 –SI-MI 85-68:Paternicò, Vicino, Baldini;

Gara 4 – SI-MI 75-68: Lanzarini, Chiari, Biggi;

Gara 5 – MI-SI 62-68 : Begnis, Sahin, Seghetti;

Gara 6 – Siena 24 giugno, 20.30 Taurino, Martolini, Bettini.

Gara 7 eventuale Forum Milano venerdì 27 giugno, ore 20.30

Pongo adesso la seguente domanda: quanti arbitri e con quali criteri verranno designati se ci sarà gara 7 a Milano venerdì 27 giugno?

“A regola di bazzica – risponde l’esperto più qualificato per far rifulgere il valore del rinnovamento e del sorteggi di cui abbiamo parlato, che chiede l’anonimato – il designatore dovrebbe prendere i 6 migliori delle gare 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – mettere i nomi nel bussolotto ed estrarre 3 nominativi + 1 in stand by. Altra regola di bazzica potrebbe essere prendere i 6 esordienti metterli nel bussolotto ed estrarli 3 + 1. Ulteriore regola di bazzica prendere 6 internazionali metterli nel bussolotto ed estrarli 3 + 1”.

La linea democratica (contro quella castista dei predecessori) di Fabio Facchini, personaggio che pensa alle soluzioni innovative ma crede nel profondo rispetto per le norme e il senso del dovere comune, potrebbe anche rispettare le procedure descritte, ma anche adottare una quarta soluzione: creare una terna di 6 nomi con i migliori due delle tre fasce, per cui dall’urna uscirebbe un primo, un secondo e un terzo arbitro selezionati per merito, senza contentini, spintarelle, premi carriera, discriminazioni anagrafiche, eventuali considerazioni di geopolitica. E se il giovane non c’è, per lo stand by si procede a un sorteggio fra i primi tre meritevoli.

Facchini è stato lineare, ha annotato e non assolto, ha cercato di recuperare le pecorelle smarrite, di non pretendere dagli altri quello che pretendeva (e molto) da sé stesso diventano uno dei n.1 a livello internazionale. Senza di lui, con una gestione commissariale zoppa e non rifinita avremmo visto arbitrare gli ultra cinquantenni con tutte le conseguenze del caso, almeno si è tolto il tappo, si vedrà poi se è di potere o qualcosa di diverso. Ci sarebbe un esposto pesante inviato alla Procura di Reggio Calabria e anche alla Procura del Basket, con fatti gravissimi, si parla di Totoscommesse. Per ora è rimasto nel cassetto, ma in Italia non si sa mai come queste cose vanno a finire, specie che oggi con la tecnologia e il dna. E certi reati non sono mai prescritti.

encampana@alice.it