Una prova convincente quella con cui Cantù ha piegato Roma interrompendo l’estenuante attesa dei due punti, che mancavano dal derby vinto a Masnago lo scorso 11 ottobre. Gli uomini di coach Pancotto hanno dimostrato di essere sulla strada giusta per recuperare la forma migliore dopo il lungo stop imposto dal Covid, dando seguito ai confortanti segnali di ripresa mostrati già nelle sconfitte con Milano e Treviso con una gara di ottima qualità difensiva, cui hanno aggiunto ritmo e buone percentuali in attacco. Sempre priva di Hunt, che prosegue il braccio di ferro con la società, i giallorossi sono saliti in Brianza recuperando Cervi, Farley e Robinson, sfruttato poi ben oltre le aspettative della vigilia da coach Bucchi, che ha dovuto fare ancora una volta i salti mortali per allestire quintetti in grado di non affondare contro un roster più tecnico e profondo.

Oltre ai protagonisti annunciati, Thomas da un lato e Baldasso dall’altro, è stata la serata giusta per ammirare le prodezze di quelli decisamente inattesi come Procida e Biordi; il 18enne comasco, che aveva già lasciato intravedere in passato il suo discreto potenziale offensivo, pur concedendo qualcosa in difesa ha stupito per la freddezza con cui ha firmato un clamoroso 5/6 dall’arco. Diverso il discorso che riguarda l’ala dei romani, abituato a sgomitare per anni nelle minors e lanciato nella mischia soprattutto per necessità. Ebbene, il lungo sanmarinese ha gettato veramente il cuore oltre l’ostacolo lanciandosi su tutti i palloni vaganti e firmando 14 punti (suo record) conditi da 8 rimbalzi, interpretando come meglio non avrebbe potuto l’arduo compito affidatogli contro avversari scomodi quali Thomas e Kennedy. Alla generosa prova del lungo cresciuto a Rimini hanno fatto eco il solito Baldasso (19 con 8 rimbalzi e 5 assist) e Beane (15 punti e 5 assist), mentre Wilson ha deragliato come gli capita troppo spesso e Robinson, reduce da 3 settimane di stop per problemi alla schiena, ha fatto anche troppo (12 punti, 3 recuperi e 4 assist), pagando poi dazio nel tiro pesante (0/6).

Per i padroni di casa, sapientemente orchestrati da Smith (19 punti con 6 assist e ben 9 falli subiti), oltre ai numeri di Procida bisogna sottolineare l’ottima prova difensiva, che ha costretto Roma a tirare col 23% da fuori, l’atletismo di Kennedy, incontenibile se non si dispone di un centro dinamico, ed i guizzi di Thomas, miglior marcatore e miglior rimbalzista della gara.

Come a Varese, anche questa volta Roma aveva iniziato la gara col piglio giusto ma, proprio come a Masnago, è stato fatale il black out ad inizio del secondo periodo, quando i già citati Thomas, Procida e Kennedy hanno confezionato il parziale di 16-2 con cui i biancoblu hanno dato la spallata decisiva alla partita, decisamente troppo energica per una Roma malconcia che ha pagato la scarsa intensità difensiva e, pur senza affondare, non ha mai dato la sensazione di poter riemergere.

La sosta per le gare della Nazionale, impegnata nella bolla di Tallin contro Macedonia e Russia, consentirà ai lombardi di reinserire Leunen e recuperare le energie spese giocando 3 partite negli ultimi 7 giorni, mentre i capitolini dovranno ritrovare il miglior Robinson in attesa che vengano definiti sia il passaggio di proprietà che le necessarie mosse di mercato, perché è innegabile che senza sostituire Hunt e l’infortunato Evans, salvarsi sarà davvero un’impresa.