La prima volta di Torino nel basket, il primo trionfo tanto bello quanto inatteso, da ieri sarà per sempre coniato nell’albo d’oro della Coppa Italia nazionale. Non era riuscita nell’impresa neanche la grande Berloni dei meravigliosi anni Ottanta, ora l’Auxilium targata Fiat  mette in bacheca il suo primo trofeo della storia. Un risultato inimmaginabile soltanto quindici giorni fa, dopo il secondo cambio di allenatore in stagione, dopo i presunti attriti interni tra giocatori, dopo le innumerevoli polemiche societarie, questo risultato porta Torino nell’olimpo del basket nazionale, e lo fa ringraziando un coach giovanissimo, Paolo Galbiati, che in pochi giorni è passato dall’ombra ai riflettori, mettendo sul campo gli insegnamenti dei due illustri maestri dimissionari, ma soprattutto compattando la squadra e dandole una iniezione di autentica fiducia. Sicuramente non è stata la formazione migliore vista sul parquet o quella che ha giocato meglio, ma quella che ha dimostrato  un impegno ed una dedizione fuori dal comune, portandola ad un titolo meritatissimo.

Le ultime travagliate settimane sono ormai un ricordo, tutto ciò che di buono aveva pazientemente costruito da 3 anni a questa parte stava inesorabilmente crollando, ma la Fiat Torino ha reagito ed è ripartita più umile che mai. Dopo gli addii di Banchi e Recalcati, la società ha messo mano al portafoglio ed in pochi giorni ha impreziosito il roster con l’arrivo di tre giocatori nuovi, due dei quali sono stati determinanti per la vittoria finale della Coppa Italia, Vander Blue e Nobel Boungou Colo. A poche ora dall’esordio della Final Eight, anche la decisione di escludere dalla squadra due dei giocatori più in contrasto con le posizioni societarie, Patterson e Iannuzzi.

 

Ora tutto è già storia, come la favola della Torino del basket, che da Firenze ritorna sotto la mole, portando con sé il sogno divenuto realtà. Dal lontano 1974, anno della fondazione dell’Auxilium, ai giorni nostri passando da fallimenti e rinascite insperate, ora il primo trofeo può luccicare orgogliosamente alla vista di tutti gli appassionati baskettari. Il tutto, sperando che ciò sia solo un inizio e non una fine, un antipasto e non un caffè, un protagonista e non una comparsa. Il basket italiano ha bisogno di passione, di interesse, di visibilità, di concretezza e solidità, speriamo che da parte dell’Auxilium, e a livello nazionale, siano capaci di farci rivivere i fasti dei gloriosi anni 70-80-90, quando la nostra bandiera sventolava fiera sia a livello europeo che mondiale con gloriose squadre e immensi giocatori.

Come non ricordare la mitica Berloni Torino, capace di competere con le grandi protagoniste dell’epoca: Milano, Cantù, Varese, Roma, Pesaro, Bologna. Un’avventura che portò la squadra allenata da due eroi cittadini, quali Giovanni Asti e Dodo Guerrieri, a 4 semifinali scudetto tra 1981 e 1987, lanciando giocatori del calibro di Morandotti, Pessina e Della Valle, annoverando nelle proprie file 3 campioni europei Sacchetti, Vecchiato e Caglieris, disponendo di talenti come Brumatti, Marietta, Grochowalski, Savio, Scott May, Kopicki e più avanti del compianto Derryl Dawkins.

 

 

Il ricordo di una finale di Coppa Korac nel 1976, persa contro la Yugoplastika Spalato solo per la differenza canestri. Il lento declino dopo l’abbandono della sponsorizzazione Berloni, fino alla retrocessione nel 1992-93. Nelle categorie inferiori dovette soffrire e combattere anche un giovane Romeo Sacchetti alle prime panchine della sua carriera. Il marchio Auxilium salvato dall’ex coach Giovanni Asti che lo conservò gelosamente, passando da Collegno a Piossasco all’ultima PMS del ritorno nella massima serie nel 2015, per poi cederlo nello stesso anno all’attuale patron Forni per la rinascita definitiva della società torinese.

Torino è gloria che arriva da un passato mai dimenticato, la passione ha vinto, la gioia inaspettata e cullata pazientemente si sfoga con ardore, e la speranza che un grande passato ed un presente concreto ma ancora da consolidare, possano regalargli un futuro brillante, degno di ogni goccia di sudore spesa per questo momento indimenticabile dedicato a tutti quelli che hanno lottato negli anni per portare in alto il nome dell’Auxilium.