Un Palabigi mai visto, un termometro con temperatura da tropici per il caldo ma soprattutto per il calore delle due tifoserie, entusiasmo e passione alle stelle accompagnano l’arbitro Chiari ad alzare la prima palla a due. Per il fischietto la contesa è un regalo di Lamonica (1° arbitro) per la sua gara n° 444, l’ultima in carriera.

La tensione si taglia a fette sul parquet, in tanti hanno il braccino corto e polveri bagnate, così dopo 5’ si sono segnati appena 3 canestri per totali 6 punti. All’improvviso si accende Reggio ed arriva il primo strappo, la Dinamo non produce altro che palle perse ed errori/orrori al tiro con la valutazione di 35 per i padroni di casa e -9 per gli ospiti a dirla tutta su un primo quarto con una sola squadra sul parquet!

Partita chiusa e scudetto biancorosso? Neanche a pensarlo e nessuno, tra chi sta seguendo questa stupenda serie di finale, l’ha ipotizzato. E così alla ripresa del gioco Sassari, dopo aver toccato il fondo, pian piano risale ed inizia la gara, seppur con un tempo di ritardo ed un gap di 17 punti da recuperare. Il registro della gara cambia completamente e i giochi sono riaperti. Reggio accusa passaggi a vuoto, Sassari ricuce lo strappo ed al rientro negli spogliatoi risale il cuore in gola all’intero Palabigi!

SLU_9964Le telecamere provano ad allentare la tensione e ad ogni occasione indugiano su qualche “bellezza” in tribuna, senza dimenticare la presenza di Geppi Cucciari, tifosissima sarda che colleziona la settima presenza su sette gare di finale.

Si riparte, i contatti diventano sempre più duri, Silins subisce un fallo che lo mette fuori causa ma il colpevole Brooks spiega a Cinciarini l’assenza di cattiveria. Siparietto da veri sportivi. Intanto ormai, dopo l’intervallo lungo, si gioca canestro su canestro, la Reggiana conserva il pallino del gioco ed un esiguo vantaggio ma la Dinamo non arretra più. Polonara raggiunge l’ennesima doppia-doppia già nel terzo quarto ed è proprio il lungo della Nazionale a propiziare il nuovo allungo biancorosso.

L’intervento del tifoso che mette le mani sul volto di Sosa è l’episodio più brutto degli interi playoff. La reazione di Sosa, legittima ed umana, viene sanzionata da Lamonica con un tecnico quanto meno discutibile. Da applausi, invece, l’espulsione del tifoso che paga a caro prezzo il suo gesto venendo accompagnato fuori dal palasport. Ma intanto i padroni di casa passano all’incasso e si riportano sul +10 che diventa +7 all’ultimo mini intervallo.

All’ultimo respiro… ecco gli ultimi 600 secondi per il tricolore da vivere in apnea! Arrivano le triple di Sassari ed anche il pareggio a quota 59. Il tempo di guardare il cronometro e c’è un nuovo volo, sempre reggiano, per il +8 siglato dalla seconda tripla di Diener. Allungo decisivo? Follia pensarci perché un missile terra aria di Logan vale il nuovo aggancio. Nel quarto periodo è la difesa sarda a stringere al collo l’attacco reggiano con aggressività e pressione. A 210 secondi dalla sirena del 40’ Dyson mette la prima freccia della gara.

Il destino di questa serie di finale, da mostrare come il miglior spot per la pallacanestro italiana, è negli ultimi 30” di gara 7. Kaukenas non tiene Dyson e commette il suo quinto fallo, così l’Usa spinge avanti Sassari di 2 con ancora 10 secondi da giocare. I muscoli delle facce dei supporters di Reggio Emilia sono paralizzate dalla paura per poi trasformarsi in lacrime perché l’ultimo doppio attacco degli uomini di Menetti non si conclude con il canestro e così può esplodere la gioia di Sassari.

La Dinamo è CAMPIONE D’ITALIA 2014/15 

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