Milano sconfigge 91-78 l’Alba Berlino al Forum nella quinta giornata del girone eliminatorio di Eurocup e, complice la sconfitta dell’Aris Salonicco contro i lituani del Neptunas Klaipeda, centra l’aritmetica qualificazione agli ottavi di finale da primi nel girone j con una giornata di anticipo. La squadra di Repesa saluta l’esordio in maglia biancorossa di Rakim Sanders, dopo mesi di inattività in seguito all’operazione estiva al polso, e schiera in quintetto Cinciarini-Lafayette-Simon-Macvan-Mclean. Dall’altra parte, coach Sasa Obradovic schiera il nuovo arrivato Lowery insieme all’ex Cleveland Will Cherry-King-Kikanovic-Wohlfarth.

PRIMO TEMPO

L’Olimpia vive una partenza complicata e dopo tre minuti si ritrova già sotto 10-4, merito di un approccio aggressivo in difesa dei tedeschi che riempiono il pitturato sfruttando la maggiore taglia fisica e ostruendo le linee di passaggio milanesi, la cui manovra risulta statica e inefficace. Robert Lowery, arrivato negli ultimi giorni per supplire all’assenza dell’infortunato Jordan Taylor, e Will Cherry battono sisitematicamente sul primo passo Cinciarini e Lafayette penetrando facilmente nell’area milanese. Da li l’alba costruisce le sue fluide trame (10 assist a fine periodo), punendo gli aiuti milanesi con scarichi negli angoli dai tempi perfetti e premiati dalla vena realizzativa di King (8 punti e 3/3 dal campo a fine frazione) e dello stesso Cherry (6 punti) nonché dalla presenza dominante sotto canestro di Loncar, autentico rebus per la difesa meneghina lungo i 40 minuti. L’alba tocca anche il +10 sul 9-19.

Repesa si affida alla panchina, fa debuttare Sanders (12 punti in 15’, +13 plus/minus) abbassando il quintetto con l’ex sassarese e macvan come lunghi e la mossa sortisce gli effetti sperati. La palla circola meglio in attacco, si creano migliori spaziature e, di conseguenza, tiri più in ritmo che portano le triple triple di Sanders e Jenkins, oltre a quella fortunosa di Mclean allo scadere, che consentono all’olimpia di chiudere i primi 10 minuti a contatto sul 24-29 nonostante l’incredibile 12/15 dal campo dei tedeschi.

Il secondo quarto si apre con un canestro in entrata di Cherry, ma l’olimpia risponde immediatamente con un parziale propiziato da Sanders (tripla in 1 vs 1 e piazzato dal mezzo angolo). L’ingresso di Kalnietis da ritmo alla manovra milanese, l’attacco è più dinamico, muove la difesa berlinese sul pick and roll e con un abile gioco di penetra e scarica libera le conclusioni degli esterni. Tuttavia, in difesa le rotazioni non funzionano ancora con i tempi giusti e l’alba punisce con le penetrazioni al ferro di Lowery e le conclusioni dall’arco di un King da 13 punti senza errori dal campo al riposo. Sotto canestro, se l’olimpia riesce a tenere fuori partita Kikanovic, mattatore della gara d’andata, costretto a soli 2 punti in 14’ di utilizzo, non trova antidoti alla supremazia tecnica, ancor prima che fisica, di un Loncar da 13 punti in 7 minuti. Il quarto si conclude con un piazzato di Barac che manda le squadre negli spogliatoi sul 47-45.

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SECONDO TEMPO

Il quintetto milanese inizia la ripresa con un altro atteggiamento rispetto ai primi 20 minuti di gioco. Come ci ha abituato diverse volte in questa stagione, alza notevolmente l’intensità difensiva e i frutti arrivano immediatamente: sulla prima azione Lafayette strappa la palla dalle mani di Lowery e si invola a canestro per i primi due punti e nelle successive due azioni arriveranno altrettanti turnovers. L’Olimpia pressa a tutto campo fin dalla rimessa costringendo l’Alba a delle forzature banali che consentono comodi recuperi a Kalnietis e Sanders, oltre a numerose transizioni in superiorità numerica sfruttate a dovere dagli uomini di Repesa. Inoltre, i repentini passaggi da difesa a zona a quella individuale mandano in confusione i costruttori di gioco berlinesi che si dimostrano molto carenti nelle letture di gioco in alcuni frangenti. Al 30’ saranno 18 le palle perse ospiti con il dato delle palle rubate da milano che salirà a 11 (doverosa una menzione nei confronti di Lafayette, asfissiante con la sua difesa sul perimetro, 4 rubate a fine gara). Nasce un parziale di 13-4 nei primi 5 minuti del terzo quarto che consente a milano di scappare sul 60-49 guidati da un Simon infuocato e dalla sapiente regia di Andrea Cinciarini che ha il merito di leggere costantemente i vantaggi concessi dalla difesa ospite, sfruttati da Mclean che si procura diversi viaggi in lunetta e carica di falli gli avversari (a farne le spese è Wohlfarth, costretto ad uscire per 5 falli a fine quarto). Il playmaker italiano ha anche il merito di realizzare un paio di canestri dal peso specifico elevato mettendosi alle spalle le incertezze al tiro che lo hanno limitato e non poco nel corso della stagione. Dall’altra parte è sempre Kresimir Loncar a caricarsi l’intera squadra sulle spalle. L’esperto lungo croato si dimostra il maestro che da dieci anni spiega pallacanestro nel suo ruolo in Europa:offre un clinic di assoluto livello, un misto di tecnica, esperienza e malizia, fatto di giocate in post, di capacità di attaccare spalle a canestro, un uso superbo delle finte che gli consentono di appoggiare al tabellone, spesso indisturbato, di portare a casa falli e gite in lunetta, di concludere in semigancio. Proprio lui conclude la terza frazione di gioco con una ricezione profondissima in post e un canestro più fallo di Macvan per il 69-57.

L’onda lunga dei primi 10 minuti della ripresa viene confermata ad inizio quarto periodo, simon continua a banchettare nella difesa ospite con giocate di classe sopraffina. Nonostante tutto, l’Alba non alza bandiera bianca, produce un extra-sforzo, anche se talvolta poco lucido, che si tramuta in una serie di rimbalzi offensivi utili ad aumentare la pressione su milano che in attacco sbanda un attimo, butta via un paio di palloni, mentre in difesa continua a subire la potenza di Loncar e quando Akpinar appoggia in entrata sfruttando un blocco ben portato da Kikanovic, l’Alba è tornata a -7. In questo momento sale in cattedra Simon che si prende una tripla delicatissima e la manda a segno per il +10 a 5’47 dalla sirena. Obradovic chiama time-out, in uscita dal quale Lowery riporta i suoi a 7 punti di distanza con un canestro da tre punti estemporaneo in step-back quanto di vitale importanza, ma subito dopo macvan chiude con i due punti un taglio backdoor e di nuovo simon allunga con il tiro pesante. Non basta ancora perché Kikanovic si fa sentire a rimbalzo e Cherry piazza il suo ultimo acuto che vale il -6. è proprio in questo momento che i due clutch players per definizione della squadra biancorossa, Simon e Macvan, risolvono la contesa con un parziale di 8-0 che ricaccia i tedeschi ad un rassicurante -14 con un minuto e mezzo da giocare (in successione: deliziosa penetrazione del croato conclusa con un floater per evitare la stoppata di Lowery, tripla di macvan a chiudere un pick and pop, tripla di nuovo di Simon su ribaltamento di Mclean). Sul possesso successivo l’Alba trova la via del canestro, ma subito dopo arriva la tripla della staffa da parte di Lafayette che vuol dire +15 e gara finita. Al suono della sirena è 91-78 e il pubblico del forum può festeggiare l’ennesima prova solida e corale di una squadra che diverte e da l’impressione di divertirsi in campo. L’obiettivo serale di raggiungere la qualificazione con un turno d’anticipo è raggiunto con la ciliegina sulla torta dell’aritmetica certezza del primo posto nel girone j. La trasferta in terra greca diviene ininfluente ai fini della classifica e ci si può proiettare alla delicata trasferta di Pistoia in campionato, oltre ad attendere una tra Banvit e Bilbao quale avversaria negli ottavi di finale di Eurocup.

MVP: Senza dubbio Kunoslav Simon. Chiude la sua partita con 28 punti (6/9 da 2, 4/6 da tre; 4/4 ai liberi), 6 rimbalzi e 32 di valutazione. Riduttivo però limitarsi alle fredde cifre che fanno comprendere solo in parte la totalità della sua prestazione. Semplicemente incontenibile in fase di realizzazione, nella quale mostra il suo intero arsenale tecnico (triple, sottomani, canestri in corsa appoggiandosi al tabellone, viaggi in lunetta), impressiona anche per creazione di gioco e relative letture con le quali riesce a mettere in ritmo anche i compagni dimostrando di essere uomo-squadra a tutto tondo. Dulcis in fundo, per l’ennesima volta in questa stagione dimostra di possedere l’istinto del killer nei momenti topici delle partite, dote innata che gli ha già permesso di vincere nel 2013 questa competizione con il Lokomotiv Kuban e che ha tolto le castagne dal fuoco nel momento in cui l’Alba si è riportato sotto fino al -6.