Virtus Bologna in grande ascesa.

1 – SEDICI. Brad Stevens, quando allenava i Celtics, diceva che “quando vedo le mie guardie volare per prendere rimbalzi”, sapeva che quella era una gara già quasi vinta. Hackett+Cordinier hanno preso 8+8 rimbalzi vs BKN, primi di squadra, e se aggiungete quello del Beli sono 17, metà del totale. Insieme a una condizione fisica impeccabile e a una difesa abilissima a causare problemi sulla palla + aiutare con l’uomo dal lato debole (altra situazione che richiede fiato e gambe sopra la media) sono i 3 segreti V-Bo. Ha protagonisti costanti (Beli-Dani-Toko) cui ogni gara si aggiunge qualcuno e qualcosa (Cordinier e solo 7 perse in questo caso). Nel secondo tempo (ancora la condizione fisica) i Baschi sono stati stritolati e tenuti a 38: difesa pura, cioè senza grandi vantaggi da recuperi o stoppate, solo impedire all’avversario di metterla dentro. Il numero di tiri dal campo infatti è stato identico (63) e BKN ha avuto 9 liberi in più perdendo solo 2 palloni in più; però hanno tirato 9% peggio da 2 e 10% peggio da 3. Il panorama dice Jaleen Smith 0 mins e Mickey lungodegente, poi Cacok apprezzabile per impegno ma difficile da usare per più di 15 mins/gara causa distrazione e ingenuità: sono 3 situazioni che non porteranno 3 cambi, ma 1 è necessario (Smith), il secondo auspicabile (ma bisogna trovare uno migliore di Cacok anche per approccio e inserimento nel locker). Infine: terza W in trasferta per portare il bilancio on the road al pareggio.
2 – DEBUTTI: PETRUSEV. Molta attesa, risultato orribile: 8 mins, zero in tutto a parte 2 rebs. Il ritorno in Europa di Petrusev è andato malissimo, ma è inciampato nel punto più basso dell’OLY da 15 anni. 56 pti da 55 tiri senza arrivare al 60% nemmeno ai liberi. Rimpiazzare Sloukas e Vezenkov si sta rivelando difficilissimo, le scelte estive stanno fallendo: in contesto molto meno facile e gratuito di quanto erano Alba e Zalgiris, Sikma e Iggy non stanno rendendo. Quando Larentzakis (non MJ) prende 7 tiri in 14 mins (gli stessi di Canaan, il titolare, in 30’) è chiaro che non si tratta solo di gioco e di senno, ma di spazi che non sono stati riempiti dal personale arrivato.
3 – DEBUTTI: JASI. Ha cambiato moltissimo. Prima di tutto timone a Calathes (con Itoudis era rimasto solo causa KO di Neto); Madar back up (metà dei minuti del Greco e la loro somma fa 40) e praticamente mai insieme a Wilbekin. Ancora: ha scelto di iniziare con Calathes e Sanli MA supportati dall’atletismo di Wilbekin, Pierre, Hayes-Davis (gli ultimi due erano sostanzialmente alternativi sotto Itoudis, rare apparizioni insieme). Ha dato minuti a Sestina (che ha risposto) e si è ritrovato con la chance di fare entrare Dorsey solo a metà 2Q: la profondità non sarà un problema. Infine ha vinto, che non è secondario e comincia a diventare necessario. Il Fener, roster alla mano, è alla peggio la quarta forza della EL, ma deve sbrigarsi a risalire perché le palline nella ciotola sono tantissime: il quarto posto è a una partita di distanza, ma tra 8-6 e 6-8 ci sono 10 squadre.
4 – CAMPIONATI. Un tris di sconfitte (EFES in campionato, BKN di 1 e Barca di 8 in EL) è stata la causa prossima dell’esonero di Itoudis. Rapporto in realtà mai sbocciato: tante scelte, tattiche e di personale, si sono rivelate non funzionali alle vittorie. A Istanbul non puoi rimanere troppo distante dai cuori, mentre Itoudis è del tipo di allenatori che non si dispiacciono della torre d’avorio; se poi sei sotto o pari all’EFES pur avendo un roster migliore, allora sei fuori. Non hanno perso molto tempo in rimuginare decisioni, e, quando si tratta di allenatori, spesso è giusto così.
5 – GEOMETRICO REAL. Vs il BAY hanno avuto partenza lenta, lasciando 23 ai Tedeschi e segnandone meno di 20 (non capita molto spesso quest’anno quarto per quarto), ma nei 3 periodi seguenti hanno scritto loro 23 di media (25-21-23) lasciando gli avversari annaspare attorno a 16. In questo momento non ci sono altre squadre al mondo che, nella loro categoria, possono vincere facilmente una partita tirando solo 16 volte (solo il 25% degli spari totali) da 3 e nonostante, da 2, la bocca da fuoco più usata (Musa) faccia 2/10. Una squadra in cui il più vecchio ha lo stesso dottore di Belinelli (Llull 16 con 2/2 da 3) e contemporaneamente gioca 15 mins un 19enne centro/pf che prende 1 rimbalzo ogni 2 mins, e mette insieme anche 1 ass, 2 rec, no perse. Senza l’Orso Danzante. Ingiocabili.
6 – IMPRESSIONI. Entriamo nella gara di Milano dalla porta del Barcellona. Decisioni singolari da parte di Grimau nel tenere Laprovittola e Veselj dalla panchina: l’inizio di gara (sotto senza dibattito) e di secondo tempo (sostanziale galleggiamento di Milano, uccidendo ogni speranza blaugrana) sono stati la zavorra che i Catalani si sono portati rendendo inutile ogni sforzo successivo. L’impressione è che a Barcellona si stia cercando qualche soluzione per immaginare come fare contro il Real. I Blancos sono fastidiosi se incontrati in EL, ma pensate cosa significhi per una squadra che li trova sempre e ovunque, campionati e coppe e coppette… i Clàsicos, anche non importanti, rischiano di segnare una stagione e una bacheca di non-trofei.
7 – INIZIO. E all’inizio Milano ha costruito il successo corsaro, tramite una pioggia di triple. Primo quarto: 12 triple, 4 tiri da 2; nel secondo quarto, quando il Barca ne aveva 5, Milano era a 13. Alla fine per l’Olimpia 38 da 2 e 27 da 3 perché, nel secondo tempo, le difficoltà offensive e i miliardi di palleggi di Shields sono ricominciati. Però, rispetto ad altre volte, sono arrivati Hall e soprattutto Flaccadori, alla migliore in carriera. La ripresa offensiva di Melli non è volontà ma spazio: se Mirotic è fuori, lui può sparare. Dovrebbe continuare anche al ritorno di NM, per tamponare i palleggioni di SS. Melli e Flacca, anche, bravi ad arginare la siccità coi liberi: 12 dei 19 di MI sono loro.
8 – PARTIZAN. Di chi è figlio Jasikevicius? Il nucleo iper-fisico che Obradovic sta costruendo è formato dalla contemporanea presenza in campo di Punter-Dozier-Caboclo. Somigliano tanto, direi in meglio, all’idea Wilbekin-Pierre-NHD avuta dal Lituano. Il Partizan è una delle 5 a 8-6, ma i quarti sono loro al momento, dopo un inizio molto difficile in cui i risultati dell’Obralavoro non si vedevano. Ora però Dozier è diventato il semprincampo del coach, a più di 30’ di media, e Caboclo è stato davvero un grande innesto.
9 – EFES. A proposito di inensti/miglioramenti. Mike Daum ha 14 pti/gara col 53% da 3 dal suo arrivo, Jones è 13+13 nelle ultime 4 gare. La squadra è 3-2 nelle ultime 5 e sta giocando tra mille infortuni: Bryant + Clyburn + Beaubois + Zizic + Pleiss.
10 – BELI. Risale la classifica marcatori: 13’ con 15/gara, 53% da 2, 46% da 3.