In una partita sporca, dura, magari brutta, ma intensa sono gli episodi a definirla. E allora il canestro nel traffico di Italiano a 14” e la tripla sul ferro di Tomassini sulla sirena mandano in paradiso Bologna e all’inferno Cento. In mezzo ci sono 39 minuti e 46 secondi di una gara che va prima tutta verso Cento poi sembra prendere una inerzia definita verso Bologna e infine si lascia decidere dagli episodi appena descritti.

La Fortitudo chiude la serie, meritando, complessivamente la qualificazione, perchè se è vero che gara 4 è stata una partita in equilibrio assoluto è anche vero che dopo l’inizio scoppiettante della Benedetto poi i Centesi hanno subito gara 2 e gara 3 dall’inizio alla fine senza mai mordere e solo in gara 4 con il cuore e le residue energie fisiche hanno costruito una gara rimasta sul filo fino alla sirena. Parole che ritroviamo in quelle di coach Mecacci subito dopo la sirena finale: Facciamo i doverosi complimenti alla Fortitudo che all’interno della serie e si è meritata il passaggio del turno. La partita di oggi è stata quella che avremmo dovuto fare in gara 3 costruendo ciò che avevamo pensato. La squadra nei secondi due quarti ha avuto un po’ di stanchezza, ma la abbiamo combattuta e si è decisa su due episodi che sono andati per il verso giusto alla Fortitudo e male a noi. Usciamo comunque a testa alta dopo un ultimo periodo veramente difficile. Certo la formula così come pensata non ci ha aiutato, siamo arrivati a chiudere i quarti di finale con 43 partite giocate e per quelli che sono i roster in LegaDue sono eccessive e forzatamente creano infortuni che ti modificano il lavoro e la stagione. Mi auguro che la formula obiettivamente cambi e spero che tra gli addetti al lavori si faccia una attenta riflessione su questo punto.

Matteo Angori fa 4 su 5 da head coach e non nasconde una grande soddisfazione:Vorrei, e non sono parole di circostanza, fare i complimenti a Cento che ha fatto una stagione super producendo la migliore pallacanestro nel nostro girone. Ciò premesso siamo molto contenti. Sapevamo, e i ragazzi erano pronti, che la partita sarebbe stata sporca, una gara dove non ci sarebbero riuscite le cose come in gara 3. Abbiamo avuto un approccio soft e abbiamo rischiato di lasciare andare via Cento anche di più di quello che il risultato ci ha detto a metà. Nel terzo quarto siamo entrati con un altro spirito tanto da tenere Cento a 19 punti in tutto il secondo tempo. Su Candussi, che ha fatto una ottima partita, posso dire che il suo mancato utilizzo nel finale è dovuto a una scelta del mio staff. Abbiamo prediletto la difesa soprattutto sui cambi nei loro pick n’roll per essere appunto più efficaci. Per fare ciò mi serviva un lungo più dinamico e agile e ho pensato che in Simone Barbante ciò fosse possibile. Ciò non toglie che Candussi ha fatto la solita sostanziosa partita, come Panni per il quale vorrei ringraziare lo staff medico per il recupero lampo. Ora ci godiamo il momento e con l’entuasmo che vedo nei ragazzi proveremo a entrare bene nella serie con Cremona. Permettetemi un ringraziamento al nostro splendido pubblico, al mio staff e al club che mi sta facendo vivere queste emozioni.

Detto delle lunghe conferenze stampa veniamo alla gara che, come ha giustamente chiosato Angori non ha avuto lo sviluppo di gara 3, anzi, sin da subito si è messa in salita per la Fortitudo. Cento ha trovato la via del canestro, soprattutto dalla lunga, con grande facilità e con grande costanza, tanto da chiudere con 6/10 il primo quarto mandando a referto dalla lunga ben 5 giocatori. IL 24-20 ospite dei primi dieci minuti è una manna per Bologna che tiene botta a uno dei migliori spezzoni di partita della Benedetto di tutta la serie.

Nel secondo quarto sale in cattedra Derrick Marks che di fato gioca da solo contro tutta la Fortitudo. Le cifre del colored nel secondo periodo sono impressionanti 5/6 da campo ( ¾ dalla lunga con conclusioni a difficoltà crescente) 14 punti ( sui 25 totali dei suoi), 12 punti filati ( i primi del periodo) per una prestazionie che a tratti sembra incontenibile. E quando Marks si ferma ( non viene contenuto, ma rifiata) ci pensa Archie con altre 2 triple in fila a scavare un solco che arriva fino a +9 sul 37-46 e si conferma in chiusura di quarto. La Fortitudo non produce una partita scarsa: in attacco se la gioca, certo non brilla dall’arco ma attacca bene il pitturato portando a casa punti e qualche gioco da 3 punti ( Cucci in primis, ma anche Candussi con una certa continuità). Cento però è in serata, chiude il primo tempo con 11/20 da 3 punti (55%) percentuale ancora migliore di quella che fabbrica da 2 ( 53%) andando alla pausa lunga con nove lunghezze di margine (40-49). La Fortitudo ha il solo Candussi in doppia cifra, ha percentuali rivedibili dall’arco ( 4/13 ) e una presenza difensiva altalenante.

Secondo tempo, tutta un’altra musica. La partita si fa ruvida, cattiva, piena di contatti che non sempre gli arbitri riescono a gestire ( gara realmente difficile). La Fortitudo alza prepotentemente la difesa, Marks inizia come aveva finito ( con altri 4 punti e un 10/13 dal campo parziale) per poi progressivamente spegnersi ( chiuderà con 10/18 ovvero 0/5 negli ultimi 15 minuti). La Fortitudo ricuce, soffre, sbaglia anche tanto ( alla fine i numeri diranno 38 dal campo per la Effe e 44 per Cento) ma lotta, ci mette cuore e attributi e non è un caso che due triple basilari vengano da Fantinelli, una da Barbante e il canestro nel traffico del definitivo sorpasso nel finale da Italiano. Prima Bologna ha mille possibilità per chiuderla, ma sparacchia dall’arco imitando Cento ( 32 conclusioni contro 34) e resta nel limbo del possesso di vantaggio. Vede gli spettri quando Cento dopo essere finita sotto pareggia a 5 dalla fine e sorpassa nell’ultimo giro di lancette. Capisce, probabilmente, la Fortitudo che perdere la battaglia non è solo andare alla bella, ma forse buttare qualcosa di più. E allora tra le ortiche e le spine viene fuori il canestrissimo di Italiano e la tripla che esce storta e muore sul primo ferro di Tomassini. Evviva Fortitudo, che vai in semifinale raccogliendo forse qualcosa di più di quello che ci ha detto la stagione e le vicessitudini societarie, ma urrah anche a Cento che la scellerata formula di una seconda fase inutile e dannosa nella preparazione ha segnato e non poco nel rendimento di questo play off. Alla prossima fratelli Centesi, è stata una bella serie, vinta da chi forse in questo momento lo merita, ma persa da chi lungo tutta la stagione ha mostrato una bella e divertente pallacanestro.

Le pagelline

Fortitudo Bologna. Banks 6,5: Non fa pentole, né coperchi. Ma la sua presenza in campo ha sempre un senso. Aradori 6,5: Non è spumeggiante, ma il suo secchio alla causa lo porta. Barbante 6,5: Preferito a Candussi è forse l’arma vincente di Angori in difesa. Magari in attacco sbaglia un paio di conclusioni semplici nel momento caldo, ma ci può stare. Panni 7: Voto alla applicazione difensiva e alla voglia di lottare sempre, su ogni pallone. Spirito. Vasl 5,5: dobbiamo ancora capire quale è il “lato buono” del giocatore. Candussi 6: Bene in attacco, ma subisce i pick n’roll in difesa. Fantinelli 7: Partita a due facce, ma due triple del Capitano, da Capitano. Niang s.v., Italiano 6,5: fino all’ultima azione gara di alti e bassi e mission a innervosire Marks. Poi il coniglio dal cilindro. Cucci 6: Non il solito Cucci con alcuni errori di troppo su conclusioni sue. Messo in ritmo più volte non lo prende mai. Angori 7: Due cose su tutte. La scommessa su Barbante e la gestione dell’ultima azione con il fallo a spezzare a 5” dalla fine. Poi diciamo che gli è andata bene, ma ha il merito di avere ridato entusiasmo.

Tramec Cento. Zilli 5: Abbastanza abulico e non dentro la partita come domenica. Marks 7,5: Se avesse continuato con il rendimento dei primi 25 minuti, ci saremmo chiesto cosa ci sta a fare in LegaDue. Mussini 5: Dopo la discreta prova di gara 3 questa è da dimenticare. Tommasini 5: Fa 4/12 forzando tanto e sbaglia la tripla che valeva gara 5. Kuuba 5: Visto poco / niente. Berti 4: Falli a go-go anche plateali. Null’altro da segnalare. Rosselli 6,5: Partita di sostanza dall’alto di una esperienza da vendere. Archie 7: Quando viene coinvolto fa male. Miglior plus/minus dei suoi. Moreno 6: Partita senza infamia e senza lode. Mecacci 6: Porta i suoi a un passo da gara 5. Per una squadra apparsa in condizioni fisiche precarie non è un risultato da buttare.

Arbitri Foti, Capurro, Pellicani, voto 6. Errori sì, uno lapalissiamo su una infrazione di campo che generato un tiro da tre di Marks da centrocampo. Forse una gestione dei contatti che si modifica durante la gara. Ma quando permettono, permettono a tutti e quanto non lo fanno non lo fanno per nessuno.

FORTITUDO BOLOGNA – TRAMEC CENTO 69-68 (20-24) (40-49) (60-57)

Fortitudo Bologna : Banks 7 (2/5, 1/3), Aradori 12 (1/1, 2/6), Natalini ne , Barbante 5 ( 1/6, 1/1), Panni 6 ( 2/6 da 3), Vasl 2 ( 1/1, 0/1), Candussi 10 (4/9, 1/2), Fantinelli 10 (1/4, 2/5), Niang, Italiano 5 ( 1/1, 1/3), Cucci 10 (2/4, 1/5). All. Angori

Tramec Cento: Zilli 2 (1/2), Marks 27 (7/11, 3/7), Mussini 3 ( 0/1, 1/3), Tomassini 10 (2/5, 2/7), Baldinotti ne, Kuuba (0/1 da 3), Berti 2 (1/1), Rosselli 5 (1/2, 1/2), Archie 14 (1/1, 4/9), Moreno 5 ( 1/2, 2/7). All. Mecacci

Statistiche di squadra: tiri da 2. Bo 13/31, Ce 14/25. Tiri da 3: Bo 11/32, Ce 12/34. Tiri liberi: Bo 10/14, Ce 4/4. Rimbazi: Bo 36 (27+9, Italiano, Banks 6), Ce 36 ( 31+5, Rosselli 7). Assist. Bo: 23 (Fantinelli 8), Cento 14 (Tomassini 4).

Arbitri: Foti, Capurro e Pellicani

Spettatori: 3.662