La Virtus non capitalizza le due gare interne scivolando nella seconda complice una serie incredibile di ingenuità. La squadra di Ramagli dopo un inizio piu’ che promettente ( dove pareva l’unica squadra in campo) si incarta nelle sue paure e nelle pressioni che la partita, man mano che avanza le presente. Perché Casale non è trascendentale, fa il compito di una squadra arrivata ai play off senza dover chiedere niente alla stagione e con la leggerezza di chi prende il buono di tutto quello che viene. Di fronte a ciò le v nere si squagliano. Il solo Lawson tiene botta ( coadiuvato da un discreto Ndoja), Umeh è una lampadina intermittente, Rosselli fabbrica forse la peggior partita in maglia virtus e Gentile pare non avere il feeling con i compagni che serve in questi frangenti.

Si va sull’1-1 e non tragga in inganno il fatto che Casale potrà giocarsi tra le mura amiche il passaggio del turno, perché la serie è incerta e la gara 3 probabilmente sarà quella che potrà indirizzare la serie dall’una o dall’altra parte.

LA CRONACA

4’11” per vedere il primo canestro di Casale è il segnale di una partita mai nata. La Virtus  impone i mori Lawson e Umeh per scavare il 12-0 con il quale al 4’ di gioco la partita pare già finita. I padroni di casa giocano un basket concreto, lineare, produttivo. Casale non si comprende a quale strano gioco voglia giocare, bloccata da una buona difesa e probabilmente da limiti tecnici e individuali rilevanti. 17-4 dopo 5 minuti e mezzo con 10 di Lawson e 7 di Umeh. Ramagli si può permettere il lusso di togliere la propria fonte di attacco praticamente in coppia chiaro segnale di totale controllo della partita. La Virtus gioca in pantofole la seconda parte del primo periodo permettendo a Casale di provare a dare un senso alla propria partita chiudendo il primo periodo con un divario tutto sommato accettabile (21-11). Casale con il 24% dal campo ( 0/6 da oltre l’arco) e una valutazione complessiva da panico (27-3).

L’inizio di secondo periodo vede la Segafredo in rottura prolungata in attacco, nonostante Ramagli utilizzi il miglior quintetto. La quota 21 sembra un muro invalicabile tanto che dopo 3 minuti abbondanti il coach bolognese è costretto ad un time out perché Casale, mattone su mattone continua a rosicchiare ( 21-17, minuto 13) senza comunque produrre piu’ di una dignitosa pallacanestro ( quantomeno trovando qualcosa da Tolbert che dovrebbe fare la differenza) e molto piu’ per demeriti dell’avversario che meriti propri. Nel momento di maggiore difficoltà dei padroni di casa Ramondini gioca la carta della zona fronte pari. Mai scelta fu piu’ dannosa: dopo un paio di attacchi asfittici, due triple di Spissu per il nuovo +7 interno ( 29-22 al 17’). Casale ritorna nell’anonimato, la Virtus gioca un po’ al gatto con il topo dando l’impressione di avere la situazione ben salda sotto controllo e i 9 punti con i quali si va al thè sono un margine comunque di tranquillità per quanto si è visto sul parquet. Le cifre dicono il resto. Valutazione 37-21 ( la gara non è certo spumeggiante, tanti errori) ma il dato che forsè è piu’ indicativo è la percentuale dall’arco. 6/10 per Bologna, 1/12 per Casale.

La ripresa, dopo la pausa lunga, vede Casale litigare ancora dalla lunga e la Virtus appoggiarsi ai colored. Casale è invece solo Blizzard, di gran lunga il migliore dei suoi che dopo aver capitalizzato una palla vagante su un rimbalzo di attacco trova anche il gol dall’arco ( 39-33 al 22’). Nonostante Casale provi a rientrare ( anche -5 sul 40-35) l’impressione resta sempre quella di una Virtus ben conscia della propria superiorità tecnica e tattica. Il coinvolgimento dei lunghi Lawson e Rosselli ( 6 liberi in meno di un minuto) è la prova di tutto ciò ovvero il sapere come e dove andare. Risultato, vantaggio in doppia cifra. Alla Virtus manca solo il colpo del ko esclusivamente perché lascia troppi e colpevoli doppie e terze possibilità all’avversario. Troppa la disattenzione a rimbalzo che permette a Casale di mantenere viva la speranza di riaprire la partita. Alla fine Casale ne approfitta, trova un paio di canestri nel traffico e una tripla di Di Bella che in chiusura di terzo periodo riportano Casale a un solo possesso di distanza ( 49-46)

Ciò che attanaglia la Virtus è la paura, paura di dover vincere per mantenere il fattore campo. E’ la sensazione forse peggiore che la squadra di Ramagli si trova ad affrontare, come in gara 1 del resto, contro una squadra che gioca, viceversa con la tranquillità di chi non ha nulla da perdere e nulla da chiedere. Gli attacchi Bologna diventano difficili, quelli Casale facili facili… il sorpasso arriva puntuale come un orologio svizzero sul 50-52 a 7’22 dalla fine della partita. Casale nonostante il quinto fallo di un ottimo Severini, rintuzza le due situazioni di parità che la Virtus acquisisce, allungando addirittura a +4 sul 54-58 a 4 dalla fine. Escono per falli, nell’ordine, Severini, Martinoni, Tolbert e Rosselli. Casale si blocca in attacco, la Virtus riesce ad imitare gli avversari commettendo ingenuità su ingenuità. Casale non sfrutta un viaggio in lunetta consentendo ai padroni di casa di impattare a quota 59-59 con un tap in di Lawson dopo una sciocchezza colossale di Umeh che poteva costare la gara. L’ultima palla in mano a Casale non è una scelta azzeccata e la Virtus, a questo punto con tutta l’inerzia del mondo acciuffa il supplementare.

Nell’overtime i padroni di casa ripartono dalla coppia Umeh – lawson (64-61). Casale è solo Blizzard e quando anche Spissu si iscrive al festival delle triple sembra fatta (67-63). Casale non ci sta e risponde colpo su colpo e con Di Bella torna a -1 per poi operare un nuovo sorpasso a due dal gong (67-68) che diventa +3 quando si entra nell’ultimo minuto. Casale non è vittima, vuole essere il carnefica di una Virtus svagata con un allenatore molto in confuzione ( la scelta di Spizzichini è quantomeno opinabile). Spizzichini che trova la tripla però del 70-70, ma è Blizzard a gelare il Paladozza con la altrettanto splendida tripla del 70-73. Solo ½ di Lawson, mentre il 2/2 di Tommasini da i 2 possessi a Casale con 20” sul cronometro. Tommasini capitalizza tutti i viaggi in lunetta e casale impatta la serie con una prestazione maiuscola nel supplementare. La Virtus ha giocato per lunghi tratti al gatto e topo e alla fine si è ritrovata a diventare Tom che insegue vanamente Jerry.

Numbers

21 come i rimbalzi di attacco di Casale ( tanti, troppi)

26 come la valutazione di Brett Blizzard, veramente l’arma impropria di Casale in gara 2

PAGELLE

Segafredo: Spissu 6, Umeh 5,5, Spizzichini 5, Ndoja 6,5, Rosselli 5, Michelori s.v., Gentile 5, Penna s.v., Lawson 7,5. Ramagli 5,5

Novipiu’ Casale: Tolbert 6, Nikolic s.v., Denegri 5,5, Tomassini 7, Natali 5,5, Blizzard 8, Di Bella 7, Martinoni 6,5, Severini 7, Bellan 5. All. Ramondino 7.

Arbitri Terranova, Capello e Vita, voto 5.

Ottavi di finale, gara 2

Virtus Segafredo Bologna – Novipiu’ Casale Monferrato 73-78 (21-11) (35-26) (49-46) (59-59)

Virtus Bologna: Spissu 13, Umeh 14, Spizzichini 4, Petrovic, Ndoja 11, Rosselli 5, Michelori, Oxilia ne, Gentile, Penna ne, Lawson 26, Bruttini. All. Ramagli

Casale: Tolbert 8, Nikolic, Denegri, Tomassini 17 , Natali 3, Blizzard 21, Di Bella 14, Martinoni 4, Severini 15, Valentini n.e., Bellan 1, Ielmini. All. Rimondino.