Miglior Sceneggiatura Originale

Banco di Sardegna Sassari. La realtà che supera la fantasia più sfrenata di qualsivoglia autore o scrittore. La storia di Sassari merita un Oscar per come si è costruita, anno dopo anno, sui legni dei parquet d’Italia. L’incredibile ascesa della Dinamo. Dalle ceneri al paradiso. Dalla Legadue alla massima serie, un piccolo assaggio di play-off e, ora, la definitiva consacrazione. La banda Sacchetti, che lo scorso anno scoppiò nella post season, si è presentata più forte e più completa. Al primo grande appuntamento, le Final Eight di Coppa Italia, i cugini Diener e compagni hanno indossato il vestito migliore. L’Emporio Armani scappa subito sul +16 ma la rimonta degli isolani è inarrestabile. ‘ManDrake’ Diener si esalta ed espugna il Forum buttando fuori i padroni di casa. La finale è un altro capolavoro. Travis Diener si prende lo scettro di MVP passeggiando sui campioni in carica di Siena con 17 punti (4/8 da tre), 7 rimbalzi e 4 assist. Nel trionfo biancazzurro entrano tutti, dai terribili cugini agli americani, per finire alle colonne storiche del team sardo, Brian Sacchetti, Vannuzzo e Jack Devecchi. Se qualcuno vuole trovare il responsabile di tutto ciò, deve puntare il proprio sguardo sulla panchina, dove siede coach Sacchetti, gigante buono con un ineffabile paio di baffi ed uno sguardo sornione. Meo culpa.

Migliore Attore Non Protagonista

Chris Duhon. Qualcuno poteva anche avvisarci che all’ombra della Reggia era in corso il remake di un film che ha riscosso un discreto successo qualche anno fa. Di effetti speciali, però, nemmeno l’ombra. Nei panni di Tom Hanks, il giemme bianconero Marco Atripaldi ed in quelli di Leonardo Di Caprio, il play USA con trascorsi importanti in NBA, Chris Duhon. La Juve Caserta ha inseguito e raggiunto un accordo con l’ex stella di Duke ma, proprio sul più bello, quando ormai i tifosi bianconeri contavano le ore all’approdo in Italia del nuovo eroe, l’improvviso cambio programma. La moglie di Duhon, in dolce attesa, frena il marito ed impedisce al campionato italiano di godere delle evoluzioni del baller statunitense. Increduli ed esterrefatti società, tifosi ed addetti ai lavori. Ma come, non avete capito di che film si tratta? Prova a prendermi.

Miglior Scenografia

Quinton Hosley. A volte capita di essere un semplice accessorio, qualcosa che non viene neanche notato. Altre volte, invece, un elemento scenografico rischia di incidere nella storia in maniera determinante e allora si che lo noti. Lo hanno ribattezzato ‘croce e delizia’ dell’Acea Roma. Deprimente nelle sconfitte (9 punti con 1/4 da oltre l’arco, ben 5 palle perse e -1 di plus minus nella sconfitta dei giallorossi in quel di Cantù), determinante nelle vittorie (13 punti, 7 rimbalzi, 6 recuperi e 20 di valutazione nel successo interno contro la Pasta Reggia). Ed ecco che Hosley lascia lo sfondo e diventa attore principale della recita dei capitolini. Sembra essere proprio lui l’ago della bilancia per coach Dalmonte. Qualcuno non vorrebbe più vederlo indossare la canotta di Roma, molti altri, invece, gli comprerebbero casa in città, magari non proprio in centro, però. Tor di Quinton.