Dopo aver tratteggiato sinteticamente i rapporti tra l’ordinamento giuridico e quello sportivo nazionale e le competenze di C.O.N.I. e F.I.P., analizziamo qui la Lega delle società di pallacanestro di serie A.

La Lega delle società di pallacanestro di serie A è un’associazione non riconosciuta ([1]) ai sensi degli articoli 36 e seguenti del codice civile di cui fanno parte le società che partecipano al massimo campionato italiano di basket. E’ riconosciuta dalla F.I.P. e ha aderito alla U.LE.B. (Union of European Leagues of Basketball).

L’atto costitutivo fu firmato, a Milano, il 27 maggio 1970, alla presenza dei rappresentanti delle società più importanti dell’epoca (Olimpia e All’Onestà Milano; Fortitudo e Virtus Bologna; Varese; Biella; Cantù e Udine). Primo presidente fu Adalberto Tedeschi ([2]).

Nel 1972 fu eletto presidente Giancarlo Tesini, deputato democristiano bolognese, presidente della Fortitudo Bologna. Con lui nacque la Commissione paritetica Lega–F.I.P. per la definizione della natura giuridica della stessa Lega e il basket sbarcò alla radio con “Tutto il basket minuto per minuto”, un appuntamento radiofonico sui canali RAI con  aggiornamenti dei risultati da tutti i campi di A.

Per la prima volta le trasmissioni televisive e i rapporti con la RAI furono gestiti dalla Lega, su mandato della F.I.P. Con Tesini la Lega trasferì la propria sede a Bologna. Nel marzo 1974 Lega e F.I.P., per la prima volta, firmarono una Convenzione con cui si stabilì che la Lega avrebbe trattato i diritti televisivi del campionato per le successive tre stagioni siglando un contratto con la RAI.

Nel 1974 il presidente della F.I.P., Claudio Coccia, annunciò un cambiamento storico della formula del campionato che avrebbe rilanciato il movimento cestistico. Il campionato di basket (primo sport ad adottare tale organizzazione) si sdoppiò in serie A1 e A2, dalla stagione 1974-75, sulla base dei risultati sportivi; di garanzie sulla solvibilità economica; capienza degli impianti; media degli spettatori paganti; bacino di abitanti; mancanza nella provincia di squadre già aventi diritto alla A; sede della società in un capoluogo di regione, o di provincia. La particolarità, rivoluzionaria per l’epoca, fu che anche una squadra di serie A2 avrebbe potuto vincere lo scudetto al termine dei playoff introdotti nel 1976.

Nel dicembre 1980 la rivista I giganti del basket, in collaborazione con la Lega, iniziò a produrre “Sottocanestro”, la prima trasmissione televisiva specializzata diffusa su scala nazionale da 25 reti televisive private.

Il 3 novembre 1984 venne eletto presidente il ministro socialista Gianni De Michelis, poi confermato per un altro quadriennio. Sotto la sua presidenza furono firmati accordi economici molto vantaggiosi per le società di serie A per la cessione dei diritti audiovisivi alla RAI.

Nel 1993, per la prima volta, venne sponsorizzato il campionato dalla Luxottica, seguita, nel 1996/97 (per due stagioni), come title sponsor, da Nestlè con il marchio Polo, quindi Ford e infine, dal 2012 (per tre anni) da Beko.

Nel giugno 2000 diventò presidente l’ex segretario generale della C.I.S.L., Sergio D’Antoni, che si dimise pochi mesi dopo per entrare in politica. Nel dicembre 2006 l’Assemblea elesse, all’unanimità, l’on. Walter Veltroni presidente onorario della LegaA e, nel 2014, è diventato presidente Fernando Marino, socio di maggioranza della New Basket Brindisi.

Come riportato nello Statuto approvato dall’assemblea del 23 giugno 2009, la Lega, tra gli altri, ha lo scopo di coordinare, indirizzare e sviluppare l’attività sportiva delle società associate; programmare, promuovere ed organizzare il campionato professionistico di serie A, la Coppa Italia, la Supercoppa e l’All Star Game; stipulare i contratti ed accordi collettivi, in particolare quelli relativi ai diritti audiovisivi del campionato e delle altre competizioni ed eventi organizzati e commercializza gli altri diritti di cui è titolare. La Lega inoltre gestisce l’archivio di immagini, suoni, e relativi supporti audiovisivi, degli incontri disputati nel corso delle varie stagioni dalle squadre delle società che hanno fatto e che fanno parte della Lega e l’archivio informatico dei dati relativi alle prestazioni individuali e di squadra.

I suoi Organi sono:

– il Presidente, attualmente Fenrnando Marino (presidente dell’Enel Brindisi) rappresentante legale della Lega, eletto dall’assemblea con maggioranza dei due terzi degli associati che rimane in carica per tre stagioni sportive. Esperisce tutte le incombenze amministrative, disciplinari nei confronti delle società, fiscali e civilistiche di bilancio; da esecuzione alle deliberazioni adottate dall’Assemblea; effettua l’esame preliminare delle istanze di ammissione e permanenza nella Lega; stipula e sottoscrive gli accordi ed i contratti della Lega, previa autorizzazione da parte dell’Assemblea;

– l’Assemblea, costituita dalle società che fanno parte della Lega, è presieduta dal presidente della Lega e nomina e revoca gli altri Organi; delibera la ratifica l’ammissione delle società alla Lega e la loro esclusione; approva il bilancio consuntivo e il rendiconto economico-finanziario preventivo; determina gli indirizzi relativi alla gestione sportiva, organizzativa ed economico-finanziaria della Lega; stabilisce la ripartizione delle risorse assicurate dal mercato dei diritti audiovisivi; autorizza il presidente alla stipula ed alla sottoscrizione dei contratti ed accordi negoziati dal presidente o dal direttore generale;

– Il Presidente onorario è una personalità di rilievo (attualmente l’on. Walter Veltroni) che, con la sua opera, contribuisce al perseguimento degli scopi sociali. Ha funzioni di rappresentatività della Lega nei rapporti con autorità,

istituzioni ed organismi nazionali ed internazionali e partecipa alle assemblee con diritto di parola ma non di voto.

Gli altri Organi sono quelli di giustizia; il direttore generale e il collegio dei revisori contabili.

Recentemente la Lega si è dotata di una struttura professionale per il rilancio del brand e la promozione e sviluppo di attività di broadcaster di cui,m si spera, possano vedersi i frutti nel breve periodo.

(to be continued)

[1] CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO, www.notariato.it. Le associazioni non riconosciute ( di seguito a.n.r.) non sono persone giuridiche, pertanto nei confronti loro e dei singoli associati non operano i benefici conseguenti all’autonomia patrimoniale propri degli enti riconosciuti (ved. nota 68). Però anche nelle a.n.r. c’è separazione tra il patrimonio dell’ente e quello dei suoi associati (la c.d. “autonomia patrimoniale imperfetta”, in quanto per i debiti dell’ente risponde in primo luogo il fondo comune dell’associazione e quindi coloro che hanno convenuto ed effettuato l’operazione in nome e per conto dell’ente).
Finché poi dura l’a.n.r., i singoli associati non possono chiedere la divisione del fondo comune e, ove recedano o siano esclusi, non possono chiedere la restituzione della quota associativa e dei contributi versati. Non sussistono particolari obblighi di forma; non è precluso agli associati adottare la forma della scrittura privata autenticata o dell’atto pubblico. Tali forme risultano obbligatorie, accanto a quella della scrittura privata registrata, unitamente ad altri presupposti e requisiti, ove l’associazione voglia godere dei particolari benefici connessi alla qualifica di Onlus o usufruire delle agevolazioni fiscali previste in generale per il c.d. terzo settore.
Nelle a.n.r. si assiste ad un’ampia libertà, in quanto l’ente è retto dagli accordi tra gli associati, che ne regolano il funzionamento come ritengono opportuno, nei limiti dei principi generali del nostro ordinamento. La maggior flessibilità della struttura rende le a.n.r. congeniali a perseguire gli scopi più disparati, tra i quali le associazioni sportive.
[2] Sito LEGABASKET, http://www.legabasket.it.