Come ogni anno il ricordo di quell’incredibile 21 maggio 1991 riaffiora nella mente e fa pulsare il cuore a mille all’ora ad un’intera tifoseria. Sembra ieri, eppure sono trascorsi ben 28 anni dall’immensa gioia che riempì di orgoglio un’intera città, regalando ai tifosi bianconeri la più bella vittoria della storia sportiva di Caserta.

Lo scudetto conquistato sui legni del Forum nella «Milano da bere» rappresentò il traguardo di una fantastica (e probabilmente irripetibile) maratona, iniziata anni addietro e caratterizzata da tanti ostacoli, cadute e ripartenze prima di arrivare al trionfo. Quella bianconera è stata la classica fiaba da raccontare a figli e nipoti, una leggenda da tramandare ai posteri con l’orgoglio di averla vissuta da protagonista, non sul parquet ma sulle tribune di quel Palamaggiò vera ed autentica Reggia del basket! Ricordare la conquista dello scudetto del 1991 è un qualcosa di irrazionale e doveroso al tempo stesso, un «must» che parte dal profondo del cuore ed ogni anno deflagra in maniera dirompente come è giusto che sia!

21 maggio 1991 Finale Scudetto Philips Milano – Phonola Caserta

Il passato è passato, fa parte del background di ognuno di noi, di ogni realtà sportiva e non solo ma… bisogna guardare avanti, vivere il futuro e non essere prigionieri di una storia seppur fantastica.

Questa mattina un’amica ha pubblicato su Facebook questo post:

«Ogn’anno, il 21 maggio c’è l’usanza

per i defunti andare a vedere i video.

Ognuno ll’adda fà chesta crianza;

ognuno adda tené chistu penziero.

Ogn’anno, puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza,

anch’io ci vado…»

Una trasposizione di un passaggio de “A’ Livella” di Totò che mi ha fatto riflettere su quanto a Caserta siamo «tutti nessuno escluso» ancora troppo legati alla «commemorazione» di quel tricolore… Ed invece è giunta l’ora, soprattutto dopo le note vicende del 2017 seguite a quelle del 1998, di guardare avanti, partendo dall’accettazione dell’attuale realtà che vede lo Sporting Club Juvecaserta in serie B.


La Caserta dei canestri deve ritrovare umiltà e passione, entusiasmo e voglia di lottare, capacità di sbucciarsi le ginocchia e desiderio di incitare i propri beniamini per il colore della maglia. Basta fazioni, dissidi, polemiche, puzza sotto il naso ed il solito immancabile riferimento allo scudetto del 1991 ed agli anni d’oro.

D’altronde giocare in serie A non è certamente un diritto divino e per la realtà economica casertana sarebbe un autentico lusso. Inutile comprare la Ferrari indebitandosi fino al collo e poi tenerla in garage perché non si hanno i soldi per la benzina!!!

Non dimentichiamo, tra l’altro, che la città di Caserta non ha un palasport per la serie A (e neanche per la A2 e la B…). Il Palamaggiò, costruito nei famosi «100giorni100» dal cavaliere Giovanni Maggiò, è stato opera di un privato, quindi venduto alla società Juvecaserta, poi finito nel fallimento della stessa e ad oggi ancora all’asta! Ma negli ultimi 40 anni circa né Comune né Provincia sono mai riuscite a mettere a disposizione della collettività cestistica una struttura idonea per disputare certi campionati… altrove gli impianti di gioco non sono di proprietà dei club. Poi se vogliamo mutuare la tendenza del mondo pallonaro allora… ricordiamoci che la pallacanestro è lontana anni luce dal calcio! Una differenza per tutte? La televisione (satellitare, digitale, web) con introiti e visibilità!

Oggi all’ombra della Reggia bisogna accontentarsi e ricostruire mattone dopo mattone una realtà cestistica che possa avere basi solide, provando a coinvolgere un’ampia base imprenditoriale. Il tempo del mecenate è terminato da quel dì…

Buon anniversario Juvecaserta e… ad maiora!

 

Juvecaserta Campione d’Italia (Tele+)
Caserta festeggia il titolo (RAI DUE)
https://youtu.be/_ao4tsE7H38

Miracolo a Caserta – “Sfide” – RaiTre 17/09/2010