La crudeltà del detto “mors tua vita mea” è innegabile, ma in certi casi emerge anche tutta la sacrosanta verità dei motivi per cui esiste.

Caserta non ha superato l’esame della Comtec, Cento occuperà il suo posto in A2. Prima di esaminare la cosa dal puto di vista della Tramec del Pres. Gianni Fava, guardiamo a cosa è successo a Caserta e nel gruppone delle formazioni che dicevano di ambire al ripescaggio.

Dopo il fallimento del 1998 e la non ammissione del 2017, Caserta per la terza volta in poco più di 20 anni e la seconda in 3 anni si trova sull’orlo del burrone. Stavolta la commedia è stata peggiore, peggio recitata e da tempo svelata. Quando un dirigente, nella fattispecie il presidente casertano D’Andrea, si affanna a bollare come giullare di corte, baciapile ed accattone un giornalista che aveva sollevato nulla altro che seri, documentati (e puntualmente concretizzatisi) dubbi sul reale stato economico-amministrativo della JuveCaserta, è purtroppo l’esperienza a insegnarci come stanno le cose. Il giornalista aveva ragione e il presidente era inadeguato al ruolo, sia per efficacia che trasparenza dell’operato. Per quel che riguarda il plotone delle pretendenti alla A2, corre obbligo ricordare che Cento è la sola società ad aver presentato domanda regolare per termini e per scadenza. Quindi ogni altro protagonista e commentatore, prima di gridare a scandali vari (come per esempio la disparità di partecipanti tra i due gironi di A2) dovrebbe riflettere, pensare ai vari “come mai?” che si celano dietro al fatto che nessuna altra società eccetto la Benedetto XIV abbia presentato domanda regolarmente.

Che la Tramec fosse pronta al salto è evidente: nel giro di una sessantina di ore dall’ufficialità della A2, sono arrivati entrambi gli stranieri. Società efficiente e solvente, la B14 ha ingaggiato un play ed un pivot, entrambi USA ed entrambi già esperti di Italia. La pg è Tekele Cotton, fisico compatto (189 x 92) e gran pedigree non solo per i 10 ppg del 2018/19 a Torino, ma anche per il doppio titolo di miglior difensore della Missouri Valley Conference (2014 e 2015) e per la partecipazione alle NCAA Final4 del 2013, in una formazione con 3 giocatori che hanno visto la NBA. Fred VanVleet (campione NBA 2019, stella nascente dei Toronto Raptors), Ron Baker (ex Knicks, lo scorso anno al CSKA) e Cleanthony Early (anche lui breve periodo ai Knicks poi giramondo ora ad Antibes). Il centro è  Brandon Sherrod, che potrebbe essere visto come il Kyle Hines della A2: i suoi 198 cm non svettano, ma sa districarsi ottimamente nei pitturati italiani, avendo totalizzato per Napoli, prima della sospensione dei campionati, 13+8. Di Hines ha anche la caratteristica di non guardare l’arco delle triple (1/9) e di tirare maluccio i liberi (58%): ma nella seconda volta di Cento in A2 sarà un ancoraggio sicuro per i tabelloni. Rispetto al tentativo sfortunato del 2018/19, il Pres. Fava e suoi uomini hanno deciso di scegliere meno lustrini (James White, il tentativo per Diawara finito male sul nascere) e di puntare su uomini di provata concretezza. L’avventura ricomincia, è un piacere accogliere nei campionati maggiori società solide, ben gestite e concrete come la Benedetto XIV Cento.