Era stata preannunciata come una gara difficile e cosi è stata.
Contro una giovane Trieste, arriva la terza sconfitta consecutiva per la squadra partenopea.
Dilaniata dagli infortuni (out ben tre titolari), non è bastata la prova d’orgoglio dei sette “superstiti” partenopei a fronteggiare una squadra tonica e rapida come quella triestina. Napoli,quindi, incassa la sua sconfitta numero 5.

La cronaca.

E’ un primo quarto abbastanza contratto da ambo le parti. Le squadre faticano a trovare la via del canestro prestando sempre più attenzione a non lasciare spazio agli avversari. Ma è, comunque, Jackson a fare la differenza e con i suoi 11 punti, conduce Napoli al suo primo parziale in vantaggio di +4 (17-13)

L’avvio di quarto vede il miniparziale di 4 a 0 firmato Brooks che viene poi chiamato in panca: Calvani, infatti, è più volte costretto a dosare le energie dei pochi uomini a disposizione. Il quarto procede, tra scelte arbitrali discutibili, in direzione Napoli. Malaventura con i suoi 8 punti consecutivi tenta il primo allungo: +12 per i padroni di casa che, però, incassano la tripla di Grayson ad un minuto dalla fine. E’ poi Allegretti, su assist raffinato di Sabbatino, a chiudere il secondo parziale ancora con Napoli avanti, stavolta di 10 (39-29)

La ripresa dei giochi è ancora, purtroppo, da incubo per Napoli: agli ospiti bastano tre minuti per ridurre il vantaggio di casa. Holloway e Tonut conducono Trieste al pareggio prima, e al sorpasso poi, a metà quarto preciso. Guidato ancora da Holloway, che miete punti solo nella ripresa, a Trieste riesce anche l’allungo: + 8 ospite a 2 minuti dalla sirena. Ma è il solito Jackson, con un parziale di 5 a 0, a ridurre i danni ed il terzo periodo si chiude con il vantaggio triestino di 5 (51-56)

L’ultimo periodo è di orgoglio per i partenopei. Gli azzurri devono fare i conti con i falli e soprattutto con la fatica. Malaventura, Jackson e Brooks cercano di tenere vive le speranze per Napoli, ma i tentativi falliti dal capitano dalla distanza chiudono definitivamente i giochi. Per Trieste non resta che punire, con la tripla di Marini, una squadra stremata e a tratti anche sfortunata.

E’ stata una gara davvero difficile per la squadra partenopea. Dover fronteggiare una squadra giovane e veloce come quella triestina senza poter contare su tre titolari e quindi non poter ricorrere al sistematico turnover, è dura per chiunque. Alla squadra partenopea non è sicuramente mancato il cuore e la voglia di combattere. La fatica, alla fine, ha prevalso. Fondamentale, infatti, è stato il calo psico-fisico di avvio ripresa. Il secondo tempo ha visto la squadra azzurra soffrire nella costruzione e nel tiro specie dalla distanza segno di una lucidità via via più fioca. A fine gara, infatti, due giocatori contano quasi tutta la gara nelle gambe, altri tre rasentano la mezzora.

Alla squadra non resta che fare quadrato, soprattutto con il pubblico che ha applaudito a fine gara, e cercare l’immediato riscatto già domenica a Casale (oggi sconfitto contro la capolista Verona).

Non senza prima cercare di recuperare qualche infortunato….