Torna la rubrica dedicata ai Top&Flop della settimana NBA, occupiamoci dei Flop degli ultimi sette giorni.

Alla numero 3, i New York Knicks e l’intermittenza delle sue stelle: la disastrosa settimana del team newyorchese si è conclusa con uno 0-4, negativo in chiave classifica, un po’ meno per come sono arrivate le sconfitte. La caduta nel derby con i Nets per soli 5 punti, sconfitta contro James ed i Cavs di 3, un punticino a dividere le due squadre contro Charlotte, 4 punti nel tonfo casalingo con gli ottimi Trail Blazers, per un totale di 13 punti. Scarti minimi dunque, che fanno capire come ai Knicks manchi quel qualcosa in più che permette di vincere le gare; Fisher sta facendo un grande lavoro (ovviamente con la supervisione del Maestro Jackson) per tirare su un prodotto che non sia solo un’accozzaglia di giocatori dal grosso potenziale (Anthony su tutti), ma una vera squadra. Ovviamente si tratta di un percorso duro nel quale non è difficile cadere di fronte a certi ostacoli, in questa fase NY sta pagando con prestazioni ad intermittenza dei suoi migliori giocatori: contro Brooklyn male Hardaway e Shumpert, a Charlotte poco Stoudemire e male di nuovo Shumpert, contro i Cavs negativo Melo (solo 9 punti con il 4/19 dal campo), con Portland soffre Calderon e non benissimo Hardaway. Insomma, che ci sia un progetto (enorme passo in avanti rispetto allo scorso anno) è chiaro, ma che la strada sia dura è altrettanto lampante, per cui Knicks al momento rimandati, aspettando Bargnani, il cui recupero si sta prolungando oltremisura.

Posizione numero 2, chiaramente legata ad una questione di cuore, per coach Van Gundy: la domanda che andrebbe posta all’allenatore in questione riguarda ovviamente il nostro Gigi Datome. Possibile che un giocatore come l’ex Virtus Roma non abbia secondo Van Gundy le capacità per scendere in campo con i Pistons? In un roster pieno di doppioni, soprattutto tra i play ed i lunghi, con un reparto ali tutt’altro che irresistibile, nel quale l’unica vera stella è Josh Smith, appare difficile relegare Datome in maniera costante in panchina. Gigi ha saputo sfruttare tra l’altro l’unica occasione concessagli dal coach finora in stagione, 7 punti e 1 rimbalzo in 12′ giocati contro i Lakers sono un ottimo bottino, anche se a partita ormai conclusa; tutto ciò avrebbe dovuto dimostrare a Van Gundy di aver torto nel lasciare marcire in panca il ragazzo, ma a quanto pare le idee dell’allenatore sono ben altre e da quel 2 dicembre Datome non ha più rivisto il campo. Tenendo conto che al momento il record dei Pistons è di 3-19, dunque il team è tutt’altro che in corsa per la post-season, è sconcertante assistere ad un trattamento di questo tipo nei confronti del buon Gigi, e, vista la voglia del giocatore di dimostrare che nella Lega ci può stare (noi non abbiamo dubbi),  a questo punto ci accodiamo al coro e tutti insieme gridiamo: #freeGigi!

In vetta al podio, la settimana nera dei Nuggets e del Gallo. Portland: dura, Washington in casa loro: difficile, gli Hawks ad Atlanta: tosta, Toronto: difficile, in Canada di questi tempi non è facile vincere. Queste le quattro squadre che hanno sancito lo 0-4 settimanale subito da Denver, che non aveva dunque un calendario sicuramente semplice, dalla quale però ci si aspettava quell’ulteriore salto di qualità, soprattutto visto il record di 8-2 nei dieci incontri che avevano anticipato questi sette giorni. Coach Shaw ed i suoi hanno fallito il test che avrebbe permesso di capire a quale obiettivo possano mirare in questa stagione: è significativo come le sconfitte più sanguinose siano arrivate non contro Toronto (trascinata al supplementare) o Portland, bensì contro Washington ed Atlanta, squadre di tutto rispetto ma non corazzate. Più che nera è stata poi la settimana del Gallo: quattro partite sempre al di sotto della doppia cifra, addirittura le ultime due concluse entrambe a 0 punti; è chiaro che il ruolo voluto per lui finora è limitante per un giocatore dalle sue caratteristiche, Danilo non è un semplice tiratore (a quanto pare Shaw lo vede così), ma un ragazzo che, fino all’infortunio di 2 anni fa, ha dimostrato di poter essere tranquillamente una stella della Lega. Denver è tornata alla vittoria nella notte, senza il numero 8, tenuto a riposo precauzionale, ma la speranza è quella di rivedere nei prossimi mesi il vero Gallinari, che è un giocatore importante sia per i Nuggets che per la NBA.