Bayley Howell…chi era costui?

Continuando a giocare con Manzoni, dirò che è tutt’altro che un Carneade, anche se non è molto famoso. Si tratta di un giocatore dei Boston Celtics dal 1966-67 al 1969-70, fortemente voluto da Red Auerbach nel roster biancoverde. In cambio il mitico Red mandò ai Baltimore Bullets un suo pallino, Mel Counts. Howell era entrato nella NBA nel 1959 con Detroit e al tempo della trade era una delle sf più efficaci, con la possibilità di esser messo in campo anche da pf grazie ad una incredibile capacità di rimbalzista. La sua carriera terminò nel 1971, giocando con i Sixers, e le medie finali dicono 18.7 + 9.9 a prova della grande efficacia sia realizzativa che sotto i tabelloni: nel 1997 è entrato nella Hall of Fame. Nel 1966 Howell era già stato 5 volte un AllStar: ne aggiungerà un’altra, ma quel che gli mancava era un Anello al dito e con i Celtics ne vinse due (1968 e 1969). La particolarità ad oggi unica che l’innesto di Howell portò nella storia dei Celtics, però, fu un’altra. Proprio in quel primo anno fu il terzo elemento di un tridente finora irripetuto: 3 Celtics capaci di realizzare almeno 20 pti/gara. Howell 20, Havlicek 21.4, Sam Jones 22.1 sono stati i realizzatori che, quest’anno, Jaylen Brown 20.3 + Jayson Tatum 22.1 + Kemba Walker 21.9 stan provando ad imitare. Sono passati 53 anni senza che quel record venisse mai nemmeno sfiorato, anche ai tempi di Bird-Parish-McHale o di Pierce-Garnett-Allen; nel 1986-87, l’anno in cui accade qualcosa di davvero vicino al risultato, Parish fu il terzo a 17.5 di media. Le similitudini tra questi Celtics 2020 e quelli del 1966 non sono finite, infatti a Boston gioca Enes Kanter, che, tra tanti possibili difetti, ha un pregio innegabile: è il miglior rimbalzista offensivo della NBA, così come ai suoi tempi era ritenuto Howell, cosa ricordata anche nel discorso della sua intro alla Hall of Fame. Di quei Celtics di tanti anni fa parecchi sono ancora belli arzilli: Tom Heinsohn commenta le gare casalinghe di Boston su NBAtv, Russell ancora presenzia a cerimonie, e Howell, che ha 83 anni, è molto attivo nella comunità della sua vecchia alma mater, Mississipi State.