Tra le news della passata settimana nella NBA, la più potenzialmente densa di conseguenze potrebbe essere quella di Stan VanGundy nominato coach dei Pelicans.

Non solo perché SVG diventa l’allenatore della prossima grande sensazione (tecnica e forse più ancora mediatica) della NBA, ovvero Zion Williamson. SVG è un allenatore di provata esperienza, non ha vinto Anelli, ma è andato sia alle Finals che alle conference Finals, e vorrei che pensassimo tutti al seguente ruolino della sua carriera.

Miami Heat: Shaquille O’Neal e Alonzo Mourning / Rafer Alston e Bimbo Coles

Orlando Magic: Dwight Howard / Jameer Nelson

Detroit Pistons: Andre (Bimbone) Drummond / Ish Smith

SI legge così: a Stan i lunghi veri piacciono, tanto / altrettanto gli piacciono pg non particolarmente fisicate.

Nola non ha validi centri veri, MA ha due pg come Lonzo Ball e JRue Holiday, che tra i vari talenti hanno quello di essere sovradimensionate per il ruolo: io sento crescere odore di trade. Gli aromi cajun della Louisiana potrebbero raggiungere Philadelphia, Atlanta o Cleveland, rispettivamente casa di Embiid, Capela, Drummond. La trade più vera sarebbe quella per portare via dai Sixers il Camerunense: Ball costa la metà (14 MM$$ vs 27) di Holiday, che a PHI aveva iniziato la carriera, ma rinforzerebbe il difetto principale dei 76ers, non essendo le triple specialità di Lonzo. I Pels hanno però anche JJ Redick (13 MM) che a PHI ha lasciato tanti ammiratori (tutti in pratica) e rimpianti. Visto che è ormai evidente che i Sixers con l’attuale assetto non arriveranno mai da nessuna parte, potrebbe essere vantaggioso anche per loro privarsi del pezzo più riuscito (o meno fallito) dello hashtag Trust the Process, anche se sarebbe molto doloroso. Una trade con Lonzo e JJ più un paio di seconde scelte e un filler poco costoso ma utile come Nick Melli (altro triplista) potrebbe far muovere Embiid, per creare a New Orleans i prodromi di un altro (per il momento solo quasi) Big Three: Zion-Embiid-Ingram. I 3 Pelicans che ho citato in trade hanno il pregio ulteriore di avere stipendi che sostanzialmente pareggiano la media di quello di Embiid fino al 2024. La soluzione Capela e quella Drummond sono molto diverse non solo per caratteristiche dei giocatori. Dopo essere stati scambiati un po’ a sorpresa e dirottati da Houston ad Atlanta e da Detroit a Cleveland, nessuno dei due ha più messo piede in campo: la combinazione tra talento lievemente inferiore rispetto ad Embiid, poca soddisfazione per il posto dove sono stati mandati e (minimo) 10 mesi di lontananza dall’agonismo rendono Capela e Bimbone meno costosi. Ci sono ovviamente altri ipotesi percorribili per portare ai Pelicans un Big Man di ruolo: il ritorno, agonistico e topografico, di Cousins, o l’altro lungo dei Sixers, Al Horford.

L’altra news è stata la riunione della NBA con il board dei proprietari delle franchigie al completo. Differenziandosi dalle parole del Commissioner Adam Silver, che aveva parlato di fine Febbraio / inizio Marzo come data ideale per la partenza della nuova stagione (si sarebbe chiamata solo 2021), i proprietari hanno spinto in maniera compatta per la data di Dicembre. Si allontana l’idea del pubblico in presenza (a meno di percentuali minime come 2000 su 16000), ma si sfrutta il marketing natalizio e soprattutto si è levata alta la voce delle non ammesse alla Bubble: 8 franchigie che stanno vedendo marcire d’inedia le membra dei loro giocatori. Il parere degli owners potrebbe rivelarsi decisivo.