Due gare nella notte NBA, sorprendenti ma non troppo.

I Milwaukee Bucks prima della sospensione avevano concesso 115+ pts in 21 delle 65 gare giocate (due al supplementare), quindi circa un terzo delle volte. Iniziata la Bubble, hanno concesso 115+ ben 7 volte su 14, con altre 3 partite a 112-113-114 subìti: solo il primo turno dei PO li aveva visti concedere meno di 110 pts/gara (107, con la pecca di Gara1, quella persa, a 122 incassati). I Bucks della Bolla non sono gli stessi di prima della sospensione: oltre al dato tecnico, anche quello psicologico di aver concesso agli avversari speranze non immaginabili in precedenza. Stanotte la riprova più evidente e dolorosa per i fans. Miami, allenata magistralmente da Eric Spoelstra, ha demolito uno ad uno i pilastri dei Bucks, che hanno anche commesso errori peggiorando la situazione. Si veda il 6/12 ai liberi di Giannis, o i problemi di falli di Brook Lopez; si veda la distribuzione delle prestazioni dei Cerbiatti: Middleton 28, ma 21 nel primo half e solo 3 negli ultimi 20 mins di gioco, Lopez 24 ma divisi 15 e 9, ed anche Antetokounmpo ha mancato nel clutch time, segnando i suoi ultimi punti quando mancavano ancora 6 mins alla fine. Questi difetti non devono far dimenticare la prestazione tatticamente grandiosa degli Heat, che hanno ripetutamente violato il pitturato dei Bucks (42 pti) trovando in Butler un interprete magnifico (dei suoi 40, ben 27 nel secondo tempo), in Crowder un primo difensore perfetto vs il Greco (solo 18 pti per lui, quasi minimo stagionale e minimo di rimbalzi nella Bolla), e infine mettendo in mostra lo Sloveno che non ti aspettavi. Goran Dragic (27-6-5) ha dimostrato il suo valore di AllStar fungendo da primo ariete contro la difesa di MIL: il suo palleggio mai raccolto ha dato vita a numerose e fruttuose zingarate nel pitturato Bucks, e aperto spazio alle triple dei compagni, non tante ma discretamente tirate (Crowder-Butler-Herro e lo stesso Dragic mettono insieme 10/20 da 3). Serie che parte malissimo per i ragazzi di Budenholzer, nemmeno lui esente da errori o scelte difficilmente spiegabili: dati i problemi a rimbalzo (46-34 Heat) e le difficoltà nel segnare (64 pti negli ultimi 3 periodi) i 21 mins di Marvin Gregarione Williams (5-2-1) contro gli zero di Robin Lopez (animale d’area) e Ilyasova (rimbalzista offensivo pazzesco, con punti e triple nelle mani) non si spiegano davvero.

Altra gara, altro coach sulla brace. Io gli direi…C’mon, Mike, fai per davvero? Pur riconoscendo che i Rockets sono formazione difficilissima da allenare, bisogna riconoscere che, a parte una vaga linea tecnica peraltro assai discutibile (smallball estremo e gioco sporchissimo in difesa), Mike D’Antoni non ha in mano i suoi uomini. Emblematica stanotte il suo affannarsi a calmare proteste (come al solito) assurde di PJ Tagliagambe Tucker, implorando ai suoi di non perdere concentrazione: HOU era sopra di 6, 3 mins da giocare e tutta l’inerzia a favore. Ovviamente: Rockets battuti e costretti a Gara7. Dopo aver beccato due triple di Paul per il pareggio e dopo due minuti di quel che una volta si chiamava “ciapanò”, nei momenti decisivi i Rockets han perso 4 palloni, tutto ad opera delle loro Stelle. Iniziava Harden, che si infilava in un buco sperando in un fischio ma finiva per scaricare nelle mani di OKC; proseguiva Westbrook (17 ma con 15 tiri e 7 perse in 27 mins: un tiro ogni 108 secs, una persa ogni 3:48 di campo) con 3 capolavori in fila: persa-airball-persa. Se queste sono le tue Stelle…meglio Covington (18+5 con 11 tiri e 4/6 da 3). OKC ha tratto profitto dagli errori di HOU, rimanendo in partita grazie al Gallo (25+5, 4/9 da 3) nelle fasi iniziali e a CP3 (28-7-3, 3 rec e nessuna, ripeto: nessuna persa) in quelle finali, arrivando ad un miracolo incredibile: tirare più liberi di Houston! Pochi in totale (18 vs 12), ma significativi nell’ottica di una gara punto a punto (mai nessun vantaggio superiore a 9). E’ iniziata la post-season: impossibile lastricare le W di lunette e Houston fatica tantissimo. Gara7 pronta per essere una vera rissa, prendete tanto caffè perché si supereranno le 3 ore tra replay, proteste, sceneggiate varie.