Nella notte tra lunedì e martedì andrà in scena la prima tra Golden State ed OKC, nella notte appena trascorsa invece, si definisce anche la finale dell’Est.

I Cavs dopo un doppio sweep affronteranno i Toronto Raptors. In regular season i canadesi hanno battuto Cleveland due volte su 3, statistica di poco conto è vero, ma We the North può sognare, cercare di recuperare Valanciunas, e giocare senza avere niente da perdere.

Vediamo ora come hanno agguantato la prima storica finale di Conference i Raptors.

AIR CANADA CENTRE, TORONTO. MIAMI HEAT 89 – TORONTO RAPTORS 116. 4-3 RAPTORS

Centesima vittoria della squadra di casa contro le ventiquattro degli ospiti in una gara 7, nemmeno la storia era dalla parte degli Heat. Avevamo già parlato di come sia Miami che Toronto fossero due squadre “vintage”, per motivi fondamentalmente di roster, ma anche di gestione, legate a situazioni tattiche vecchio stile. Entrambe le squadre non fanno del gioco sul perimetro la loro arma migliore, nessuna delle due ama troppo correre e vive degli 1vs1 degli interpreti migliori. Non è un caso infatti che nella notte la spunti Toronto, che trova nel rinoceronte africano Bismack Biyombo il suo perno centrale, elemento senza il quale, come visto anche in gara 6, nessuna delle due squadre gira al meglio. La carica del rinoceronte è incontenibile per Miami, che viene surclassata 50-30 a rimbalzo, catturandone 23 in difesa per concederne 20 in attacco, con numeri del genere una vittoria è impossibile per chiunque. Il centro congolese ha ampiamente meritato un nostro soprannome, visto l’impatto sulla gara di stanotte, ma soprattutto per la gioia mostrata. Il sorriso di Biyombo dopo aver piazzato la stoppata ed aver quasi spaccato un ferro in schiacciata, rimarrà una delle immagini più belle di questi playoff. Al di là della pressione, delle aspettative, del dover sostituire un totem come Valanciunas, in questa gara 7 abbiamo visto un giocatore divertirsi e divertire, far emozionare ed emozionarsi per quello che stava facendo, dominare una partita decisiva, la più importante nella storia della franchigia canadese. Oltre al 17-16 con 2 stoppate di Rhino, i Raptors godono del ritorno del Subcomandante Lowry, che per la prima volta dall’inizio della post-season offre una prestazione da Lowry. La pg canadese infila 35 punti, finalmente con soli 20 tiri,  serve 9 pizze ai suoi commettendo anche 4 furti. Miami sembra quasi tenere fino al terzo quarto, ma non avendo mai il controllo dell’area alla fine non riesce più a mantenere un assetto difensivo decente, né a trovare soluzioni credibili in attacco. Coach Spoelstra fidandosi di Stoudemire ed Haslem, unici due uomini fisicamente adatti a stare con Biyombo, concede tanti minuti a McRoberts, che non si comporta nemmeno male al tiro, ma nel momento di massimo entusiasmo dei Raptors non riesce a far altro che abbattere con la mannaia il centro avversario, rimediando un flagrant del primo tipo (10 punti ma un solo rimbalzo). Tra terzo e quarto periodo sembra entrare tutto ai canadesi, che sfruttano i tanti possessi extra e le tante possibilità di giocare veloce timbrando dall’arco con Carroll (14 con 4/5 da 3), Lowry e Ross, per piazzare il parziale decisivo. Da metà del quarto periodo in poi, Miami non può far altro che tirare i remi in barca ed onorare i vincitori. Dragic non ha lo stesso smalto di gara 6 (16-7 con 17 tiri) e Wade non riesce a fare miracoli. Altra ottima gara di Justise Winslow,che crediamo sarà una delle certezze di Pat Riley per il futuro (14-8 con tante, tante botte prese), mentre ancora opaco Luol Deng, (12 punti senza mai incidere davvero). Tra i vincitori continua a prendere un’infinità di tiri DeRozan (28 punti con 29 conclusioni) e si destreggia bene nell’area sguarnita di Miami Pat Patterson (11-11). Ultima gara del secondo turno, siamo pronti ora alle finali, se ad Ovest gli anti-Warriors dovevano essere gli Spurs, ad Est arriva la conferma, i Raptors rappresentano la seconda forza della Conference orientale.