Preannunciata come una serie fantastica, i presupposti ci sono tutti. In campo i due migliori attacchi della lega, la prima gara ci ha già regalato uno spettacolo imperdibile. Sul League Pass, su Sky, sulla tv armena, come volete voi, ma chiunque dovrebbe guardare questa serie.

ORACLE ARENA, OAKLAND. OKLAHOMA CITY THUNDER 108 – GOLDEN STATE WARRIORS 102. 1-0 THUNDER

Una gara elettrica era il minimo da attendersi per queste Western Finals, il meglio del meglio a confronto per la caccia al bersaglio grosso. Per interpreti ed atmosfera assolutamente paragonabile al turno successivo, Il livello è altissimo, in Italia stanno arrivando gli Harlem Globe Trotters, probabilmente cacciati dagli States perché al momento lo spettacolo si fa altrove.

La gara parte con una fase di studio di stampo antico, il primo quarto vede un parziale favorevole a Golden State (27-21), che si lascia trascinare da un accesissimo Klay Thompson, gara 1 infatti è la nottata dei secondi violini. Sebbene i punteggi delle due splendide coppie in campo siano pressoché identiche, per presenza ed intensità, sono Klay e Russ a dominare la partita, il secondo per ampi periodi in lmaniera terrificante. Tra primo e secondo quarto arriva la canonica ondata degli Warriors, non si può sperare di giocarci contro senza subirne almeno una. All’intervallo coach Donovan arringa i suoi ricordandogli che si erano già trovati in quella situazione ed erano riusciti ad uscirne, non troppo vero ma pare che queste parole abbiano funzionato. Dalla ripresa in poi, OKC sembra cambiare marcia, Westbrook sembra cambiare marcia, la grinta con cui affronta ogni sfida è cosa nota, ma stanotte sembrava che nulla potesse mettersi tra lui e la vittoria, la ferocia con la quale affronta la partita è quasi commovente. Segna, tutti quei tiri non costruiti ed al limite dell’impossibile che ama, tira giù rimbalzi, serve assist, ma soprattutto difende. A parte un singolo errore, benché piuttosto grottesco, nel momento in cui si trova contro Curry difficilmente si fa battere, rischia poco cercando l’anticipo, e non si fa impallinare dall’MVP. Steph regala i suoi soliti lampi, battendo anche la sirena dell’intervallo con un tiro che non stupisce più soltanto perché è lui a prenderlo, ma non sembra essere in una delle sue serate magiche. Trascinati dall’incredibile voglia del più atletico degli atletici, i Thunder risalgono la china, Roberson segna dall’angolo, Waiters innaffia senza ammaccare gli acini, Adams domina il pitturato prendendo ancora una valanga di colpi, Durant sale in cattedra al momento giusto, per abbassare il ritmo a vantaggio conquistato. Da sottolineare un paio di episodi, protagonisti RW tanto per cambiare, ed i due coaches. Con OKC a +4 a meno di mezzo minuto dalla fine, Westbrook si trova la palla tra le mani, aggredito dai guerrieri, trascina vistosamente il perno mentre invoca un time-out. Gli arbitri concedono la sospensione anziché sanzionare l’evidente violazione di passi. Discutere su cosa avrebbe potuto cambiare un pallone in più per i padroni di casa è argomento da bancone, ma forse qualche differenza avrebbe potuto farla. L’altro episodio evoca immediatamente un applauso al coach dell’anno, Kerr infatti, risponde subito al fallo sistematico su Ezeli, con lo stesso trattamento per Adams e la sostituzione del nigeriano, come a dire “non roviniamo lo spettacolo con questa roba”. Donovan riceve il messaggio per non provarci più. In attesa di altri sviluppi, OKC raccoglie qualcosa. Importante però rimanere consapevoli di quanto poco possa incidere la prima gara su una serie… Chi meglio di loro può saperlo? 26 con 30 tiri di un impreciso KD, 27-6-12 con ben 7 furti per Westbrook e 16-12 di Adams per i Thunder. Per i campioni 23 di Draymond Green, mai come stanotte leader emotivo degli Warriors, 25 di Klay e 26 di Steph, media di 50+ rispettata dai fratellini dello splash.