Vecchio insegnamento sempre valido: se non difendi, perdi. Chiedere ai Lakers (e in particolare a LeBron) e agli Spurs.

Il precedente confronto stagionale tra Lakers e Mavs si era risolto al supplementare e in rimonta per L.A., quindi era grande l’attesa per l’arrivo di Luka Doncic allo Staples. La gara iniziava bene per i Lakers, presto in vantaggio in doppia cifra e con lo Sloveno limitato a 6 pti nel primo half. Tuttavia solo 3 pti mettevano avanti i Lakers a metà, e il terzo quarto iniziava come nessun tifoso gialloviola vorrebbe vedere: Davis (27+10) che tira solo da fuori e difesa fatta di proteste invece che di sforzo. Due parziali, il primo di 9-0 e il secondo di 16-0, mettevano Dallas avanti di 20, con James (25-9-8) impegnato a lamentarsi sia in attacco che in difesa più che a giocare. Un capovolgimento totale di 23 pti da cui i ragazzi di Vogel (anche lui abbastanza inerte e lento nel chiamare il TO di emergenza) non si sarebbero ripresi. Doncic infilava 16 pti nel terzo periodo, per terminare a 27-9-10. Interrotta  a10 dunque la striscia vincente dei Lakers e sconfitta in certo modo salutare, visto che ricorda a LBJ e soci come NON si deve giocare .

In termini di difesa, mai era capitato, negli oltre 10 anni della Popovich Era, che i San Antonio Spurs avessero un saldo sfavorevole di -4.2 tra punti segnati e subìti. A Detroit gli Spurs (Belinelli 6-1-1) hanno preso una mazzata dai Pistons (Kennard 20 con 4/6 da 3), beccando un parziale di 73-47 nel secondo half e precipitando ancora di più nella classifica di Conference: sono dodicesimi, l0ntani più di 10 gare dai Lakers. Come sempre i Celtics iniziano pigramente, e impiegano il resto della gara a riparare gli errori del primo quarto: vengono a capo della pratica Knicks al MSG con 30 di Tatum e 28 di Brown (i due combinano per un eccellente 21/41 dal campo), e sono 11 pti importanti per Brad Wanamaker, che è un ex non solo del Fenerbahce ma anche di Pistoia; il suo apporto dall’infortunio di Gordon Hayward in poi è salito insieme ai minuti in campo, e potrebbe avere ulteriore incremento, perchè ai Celtics potrebbe mancare per qualche tempo anche Smart, rimasto a terra a lungo dopo un impatto del suo addome vs la spalla di Kevin Knox. Importante W esterna degli Heat (Dragic 23 dal pino) nella gara più bella della domenica, a casa dei Nets (Dinwiddie 29-6-4) sempre privi di Irving. Altra gara combattuta tra OKC e Nola, con Gallinari che produce un’esibizione quasi perfetta per condurre i Thunder alla W: 23-11-3 senza palle perse. Escluso Draymond Green, GS in questo periodo è costretta a schierare un quintetto in cui il migliore (Willie Cauley-Stein, 11-12-3) sarebbe stato al massimo un ottavo uomo nei giorni delle rotazioni senza infortunati: nessuna sorpresa quindi per la sconfitta numero 17 in stagione, stanotte a casa dei Magic (Fournier 32 con 6/10 da 3), che restano aggrappati all’ottavo posto della Eastern nonostante un record nettamente perdente (8-11). I Jazz beccano 20 pti a casa dei Raptors, che ancora una volta sfoggiano la nuova Stella (non più emergente ma emersa del tutto) Siakam (35-5-5 con 6/9 da 3); grande il lavoro di coach Nurse nel mantenere i Campioni ad alto livello nonostante la partenza di Kawhi, un rendimento sottotono finora di Gasol e il perdurante infortunio del Subcomandante Lowry (arrivato stanotte alla decima gara saltata). Con le W di stanotte per Raptors e Celtics, il top dell’Est continua a tenere fuori i Sixers (solo quinti con già 6 sconfitte). Memphis ha stoppato Minnie, che ha visto la prima partitaccia stagionale di Towns: 21-12-5 ma 1/10 da 3 per lui. Per finire, continuando nel loro basket veloce e senza difesa, gli Wizards hanno avuto 102 possessi stanotte vs i Clippers, ma hanno concesso 82 punti nel primo tempo, 150 alla fine e non servono i 125 segnati; Beal 23-5-11, mentre per ClipperTown Kawhi+George mettono insieme 65-14-4 con 24/42 al tiro.