La notte NBA ha portato una striscia vincente (di 2) ai Sixers, una W importante per Atlanta, un’ennesima serie di triple decisive allo scadere di Lillard e una rpova di orgoglio dei compagni di Kobe, lui assente.QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND: MINNESOTA TIMBERWOLVES 104 – CLEVELAND CAVS 125
Oltre al piacere della vittoria per la squadra di casa, questa è una di quelle partite che fanno dire ai tifosi, tornando a casa: beh almeno abbiam visto una gara divertente con tanti canestri. Era anche la partita dell’ex per Kevin Love, che non si è sottratto alla regola con un rotondo 20+10, resurrezione dopo tre gare non positive. I principali attori del facile successo dei cavs sono stati Love-LBJ-Thompson-Waiters, che hanno tutti un plus/minus superiore al +20. La facilità della W è vestita di un po’ di ombre per l’infotunio (caviglia, da valutare) di Anderson Varejao. I T’Wolves non sono mai esistiti, ma hanno partecipato ad una serata di basket divertente e spensierato, mettendo in evidenza un Andrew Wiggins (quasi ex, essendo stato scelto ma non avendo mai giocato) da 27pti su quello che poteva essere il suo parquet e soprattutto un grande Dieng: 20+11 per il centro senegalese.

BANKERS LIFE FIELDHOUSE, INDIANAPOLIS: NO PELICANS 84 – INDIANA PACERS 96
Quei cagnacci dei Pacers non mollano, e si giovano sia del rientro di George Hill (subito 15-4-3) che del ritorno a livelli accettabili, già ventilato nel precedente recap, di Roy Hibbert, che segna 14pti, mettendo anche un jumper da 6 metri, ma soprattutto molla 7 stoppate, tutte nel primo tempo e un paio anche ad Anthony Davis, per indirizzare subito la partita a favore di Indiana, in una serata svagata di New Orleans, abbandonata dal suo colosso, che pur in una negativa nottata scrive 21+9. Ora Indiana è a 3 sconfitte di distanza dall’ ottavo posto per i playoffs ad Est, e se continuano a giocare con questa garra, il sogno non è impossibile.

AMWAY ARENA, ORLANDO: BOSTON CELTICS 95 – ORLANDO MAGIC 100
Non inganni il punteggio, la gara è stata un’umiliante esibizione per i Celtics, che hanno recuperato solo perché i giovani Magic, sopra di 27, potevano amministrare anche appisolandosi, invece si sono proprio addormentati, lasciando tornare Boston a soli tre punti di distacco. A quel punto i biancoverdi sono stati vittima di una delle più assurde chiamate arbitrali della stagione, e di fatto hanno visto spegnersi a circa 150 secondi dalla fine la loro rimonta, ma la prestazione globale impedisce qualunque vera recriminazione. Nonostante la W, dunque, indicazioni non solo positive per Jacques Vaughn, che in ogni caso vede i suoi ragazzi interrompere una serie negativa di 3 in fila. I migliori da ambo le parti sono stati i centri titolari e non: Tyler Zeller 22+10, Vucevic 18+12, O’Quinn 18+13.

VERIZON CENTER, WASHINGTON: CHICAGO BULLS 99 – WASHINGTON WIZARDS 91
Alla metà Chicago era sopra di 6, e in questo vantaggio pesavano parecchio, numeri alla mano, due triple, una di Gasol (18-9-4, più un recupero e 2 stoppate senza palle perse, migliore in campo) e una di D-Rose (25pti in 29min), al termine del primo e del secondo quarto, proprio sul buzzer. Il vantaggio dei Bulls cominciava a venire eroso da un secondo tempo e in particolare da un ultimo quarto portentoso di John Wall (18-5-9, ma tutti i suoi punti sono stati segnati dopo l’intervallo lungo, quindi qualcosa da farsi perdonare ce l’ha) che metteva Washington in vantaggio a 4 minuti dalla fine (87-86). Da quel momento però, come spesso accade, controparziale di 8-0 per i Bulls dopo un utile TO di coach Thibo, e gara chiusa, W Bulls.

PHILIPS ARENA, ATLANTA: LA CLIPPERS 104 – ATLANTA HAWKS 107
Questo viaggio ad Est inizia ad essere pesantuccio per i Clippers, che perdono al termine di una gara combattutissima a casa Hawks. Hanno anche avuto la palla per pareggiare, ma dopo il TO di Rivers, Chris Paul (soprattutto lui, confermando la tradizione che lo vuole poco all’altezza in certi momenti importanti) e Blake Griffin (21-8-11) hanno pasticciato la rimessa, finendo con un tiro assai sbilanciato da parte di Blake. Atlanta ha 14 W nelle ultime 15, con trofei importanti come quello di stanotte, i Mavs a Dallas di recente o la spazzolata ai Cavs. Ora è solo a mezza partita dal trono della Eastern Conference, e stasera ringrazia Millsap 17-9-7, e il MVP Demarre Carroll, che ha segnato (25, 5/6 da 3) e preso rimbalzi (10); anche Korver, come spesso capita, sopra il 50% da 3. Pur sconfitto, impossibile non citare la partita da 15pti, 22 carambole e 4 stoppate di DeAndre Jordan.

BARCLAYS CENTER, BROOKLYN: DENVER NUGGETS 96 – BROOKLYN NETS 102
La notizia è che Brooklyn è ottava e nei playoffs. Il cambio di marcia da quando Plumlee si è accomodato in quintetto causa infortunio di Brooke Lopez. Anche in questa partita c’era il confronto tra due reduci da Team USA, particolarmente tra quello più in difficoltà (Faried, 20+14) e quello più in rampa di lancio (Plumlee, 19+13). Confronto quasi pari a livello individuale, il bianco di BKN si fa preferire per la W della propria squadra, per un paio di canestri pesanti nell’ultimo quarto, e per un poster storico piantato in faccia a Manimal. A proposito di ultimo quarto: è stato dominato da Joe Johnson (27, con 4/5 da 3), che ha deciso di cominciare la stagione con una trentina di partite di ritardo ma alla fine è arrivato. Denver (ancora out il Gallo per altri 20 giorni almeno) ha avuto un grande Ty Lawson, 29+9ass., ma ora è 3-7 nelle ultime 10 e sta precipitando nella Western lontanissima dai playoffs.

AA ARENA, MIAMI: PHILADELPHIA 76ERS 91 – MIAMI HEAT 87
Sono due le squadre che in questa nottata hanno segnato la miseria di 9 punti in un quarto: i Celtics nel primo contro Orlando e gli Heat nell’ultimo contro i Sixers. Questo significa che Dwayne Wade (23-5-6) è passato in pochi mesi da lottare nelle Finals a perdere in casa contro Philadelphia, causa una drammatica siccità offensiva nel secondo tempo: per gli Heat la ripartizione del punteggio per tempo è stata 57 / 30, sempre a calare quarto per quarto. Incredibilmente I 76ers mettono la loro quarta W, seconda in fila, e tutte fuori casa. Nonostante il punteggio sotto i 100, Phila ha avuto 5 uomini in doppia cifra, 2 dalla panchina. Trattandosi di partita difensiva è emerso chiaramente Luc-Richard Mbah’a’Moutè, ala dei Sixers, con 19 e 2 recuperi, anche se il migliore è stato MCW, 20-3-5 e ben 6 recuperi. Detto di Wade, resta da menzionare la sua infinita solitudine in questi Heat, ancora privi di Bosh e ripiombati nella preoccupante astenìa difensiva che il brodino della W con Boston aveva evidentemente solo messo sotto al tappeto.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE: CHARLOTTE HORNETS 108 – MILWAUKEE BUCKS 101
Charlotte è in striscia vincente di 4, e credetemi: l’infortunio e relativa assenza dallo spogliatoio di Lance Stephenson è di certo uno dei motivi; se non credete a me, chiedete ad Indiana. Questa è stata una gran notte per due degli appena nominati TOP of the WEEK da noi di Baskettiamo. Uno è Kemba Walker (27-1-4), protagonista di un OK Corrall contro la pg avversaria, Brandon Knight (34-2-5). Kemba segna meno ma vince, ed è quel che conta. Un buon aiuto lo ha avuto da Gerald Henderson (20pti con ottime percentuali) e da Al Jefferson (12+9), che a un paio di minuti dal termine ha infilato il fade-away del +13 che metteva in freezer la W.

CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC: PORTLAND TRAILBLAZERS 115 – OKC THUNDER 111 (ot)
OKC si ferma ancora, ma in fondo non ha perso contro una diretta concorrente per la corsa ai playoffs perchè i Blazers erano già troppo avanti anche prima di questo incontro, e inoltre i Thunder erano ancora privi di KD. Ricordate l’altro protagonista, citato in precedenza, della nostra rubrica dei Top della settimana? Era Damian Lillard, che ha festeggiato l’onore mettendo un’altra partita devasante da 40-6-11. Quello che impressiona, più dei 40pti, è la freddezza di questo ragazzo. Lui è quello che ha infilato tutti i buzzerbeaters per battere gli Spurs nel recente triplo OT, quello che l’anno scorso ha eliminato Houston proprio con un altro tiro da 3 allo scadere, lui è quello che non ride quasi mai…ma l’ultimo tiro, se ne avete bisogno, lasciateglielo. OKC aveva un vantaggio di 6pti a 40sec dalla fine della partita, ma D-Lill ha impattato con due triple e poi ha continuato nel supplementare. I punti subiti velocemente dicono che OKC ha bisogno di un gestore del gioco che, soprattutto in assenza di Durant come stasera, aiuti e affianchi Westbrook, pur mostruoso (40-6-11) e con meno palle perse del solito, solo 2. Nel finale, rissa con doppia espulsione tra Ibaka (16+7) e LMA (25+9), vecchia ruggine tra i due, che potrebbero saltare una o due delle prossime partite.

TALKING STICK RESORT ARENA, PHOENIX : DALLAS MAVS 115 – PHOENIX SUNS 124
Il re delle triple doppie è Rajon Rondo (stanotte 13-6-8 ma ben 5 palle perse e fouled out), ma stavolta ha trovato uno più bravo di lui in Eric Bledsoe (16-10-11). La partita si è aperta nel secondo e terzo quarto, e il ritorno di Dallas nel periodo finale non è stato sufficientemente cattivo. Dallas ha evidenziato carenze di amalgama tra i vecchi e il neoaarrivato RR. Il migliore dei Mavs è stato Tyson Chandler, che ha picchiato sul punto debole dei Suns, che pur si son difesi bene con una prestazione brillante di Alex Len (17+7). Ora Phoenix è 2 partite sopra la quota 50%.

STAPLES CENTER, LA: GOLDEN STATE WARRIORS 105 – LA LAKERS 115
I Lakers privi di Kobe sorprendono Golden State, che insegue anche a più di 20 lunghezze di distacco prima di tentare un timido ritorno nel finale, inutilmente. La prova dei Lacustri parla di 7 uomini in doppia cifra, una discreta difesa e tento contropiede ed altruismo, una gara di orgoglio da parte di chi, inevitabilmente, è sempre un po’ compresso dal talento, la fama e la fame di palloni del figlio di JellyBean. Per averli pesantemente criticati, con ragione, in passato, segnaliamo la prova delle pg di LA, Price e J-Lin che combinano per 28pti e 11ass, e anche i 18+9 di Boozer. Warriors deconcentrati in difesa, con più perse, meno rimbalzi e peggior percentuale di tiro; non sono bastati, e sono comunque sotto la media abituale, i 40pti combinati degli Splash Brothers.