Quarta sconfitta in fila per i Cleveland Cavs, in una crisi grottesca per motivi e comportamenti.

 

QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. INDIANA PACERS 124 – CLEVELAND CAVALIERS 107

Cleveland prova ad iniziare aggressiva su entrambi i fronti del rettangolo, ma i buoni propositi si spengono in fretta. Ora, se ce ne fosse stato bisogno, si spiega meglio la decisione di Irving di salutare la baracca. E’ infatti retta, la baracca che era una reggia e probabilmente tornerà ad esserlo, dal più egotico dei sovrani. LeBron James (33-6-11, 8 perse). Dopo la buona volontà iniziale, il resto del quintetto dei Cavs ha chiaramente deciso di non sbattersi più se il Re non si sbatte. James non torna in difesa, e dalla volta dopo nessuno torna se non passeggiando: da 10-6 Cavs a 10-16 Pacers. James imbarazzante anche a difesa schierata? Si fa battere da una finta moviolesca di Bogdanovic Croato (17 con 9 tiri), che gliene molla (ha una media/partita stagionale di 12….) 10 nel primo quarto ? Ecco arrivare un primo periodo da 30 pti per i Pacers. Il locker pare essersi stufato di legacies, decisions, frignate varie e progetti di miglior annata ai tiri liberi da parte del Prescelto, che per ora sta battendo le sue medie solo in palloni buttati (4.5 a gara). I periodi migliori per il gioco dei Cavs sono quelli con James in panchina, ripetiamo: per il gioco. Perché è LBJ e averlo in campo significa mettere qualche punto in più, sempre. Ma anche subirne tanti di più. Crowder (9+4, 3/10) si deve ammazzare per due in difesa, e le medie ne risentono; Korver deve passare in campo minuti eterni senza veder la boccia e difendendo forte, e non è mai stato quel tipo di giocatore (1/5 da 3); Jeff Green deve assurgere a un ruolo di protagonista che non gli si è mai adattato bene, e resta positivo ma non decisivo (15 con 6/8); Kevin Love gioca sapendo di non poter sbagliare una virgola altrimenti arrivano le faccette di James a sottolinearne gli errori (13+13 ma con 12 tiri, però nessuna persa e 1 stoppata). Senza il Prescelto ad ingombrare, i Cavs sembrano quasi una squadra, con lui in campo no. E qui arriva il solito dilemma su coach Lue: fantoccio, va bene, ma quanto e quanto a lungo? Il suo credo pacepacepace si sposa male con una squadra attempatella, e invece che in tiri rapidi si traduce in veloci boiate: nel momento di massimo rendimento, James in panca, i Cavs, sulla fine del primo quarto, hanno per 4 volte la palla per pareggiare, ma sparano 4 triple senza senso e senza che dal pino arrivi altro che una faccia disgustata di LBJ, quando sarebbero servite indicazioni dal (presunto) manico. I Cavs usciranno dalla crisi, assurdo pensare a una loro assenza dai quartieri altissimi della NBA, ma devono fare in fretta, prima che le loro difficoltà, invece che un potenziale danno per la NBA, diventino il best-seller della stagione. Non si spiega che con la volontà della Associazione di non far troppo male alla franchigia dell’Ohio la perdurante “no call zone” arbitrale di cui James gode; oggi, oltre alla solita messe di passi e sfondamenti non fischiati, si è aggiunta la novità di una spinta+sgambetto da dietro a Bogdanovic, che gli aveva rubato palla dal palleggio: una roba che, se fatta da Draymond Green (e non ho scelto un nome a caso), sarebbe costata centinaia di migliaia di dollaroni di multa e chissà quante giornate di sospensione. Per completare il disastro, TTT si è stirato il polpaccio sx, ed è in dubbio per le prossime gare della settimana. Migliore dei Cavs? Senza dubbio D-Rose (19 con 9/13), mentre Wade pare aver deciso di aspettare la piega che prenderà l’annata prima di decidere se impegnarsi o no. Nei Pacers ottimo il Croato, splendido Darren Collison (il suo 25-5-8 con 9/10 al tiro dice molto anche della difesa perimetrale dei Cavs…) e bene il Lituano figlio di Arvidas: stanotte Domantas Sabonis ha tirato 6/15 per 15-12-6, ma nel mese di ottobre ha per tre volte avuto il 100%: due 7/7 e un 9/9, qualcosa che al genitore Hall-of-Famer era riuscito, sì, tre volte…ma nella intera carriera.

 

 

Nelle altre gare. I Celtics dominando sui Kings si preparano al primo test difficile on the road vs i Thunder: intanto si godono la loro panchina (46-26-14 e la scintilla che ha chiuso la gara fin dal primo ingresso della second unit) e la loro difesa, la migliore per punti concessi (93.8), che dopo le prime due sconfitte ha lasciato solo 90 pti a gara nelle seguenti 6 W, ed è tra le primissime anche nelle cosiddette advanced stats: 4’ per passaggi deviati, 1’ per palloni vaganti recuperati (e le due stats sono collegate, quindi aumenta il valore del 4’ posto), 4’ per sfondamenti subìti, 3’ per tiri contestati. Similarmente, anche i T’Wolves acquistano la solidità richiesta da coach Thibodeau e a Nola vincono un’altra gara di misura, un’altra gara che lo scorso anno avrebbero perso, con 23+4 di Butler, ma soprattutto nonostante lo 0 o quasi (2+5) di Towns, devastato dalla coppia Boogie+Monociglio (59-19-12 con 9 rec e 3 stoppate) in una irreale reunion degli ultimi centri passati da Kentucku U. Gli Hawks sono una delle sicurezze della NBA: continuano a perdere (vs Phila), ma si sapeva, solo che stanotte è stata la prima brutta del Beli in stagione (2/11); identica certezza provvista dai Mavs, battuti dai Clippers in cui il Gallo (14-6-4 co 1 rec) sta avendo tanta importanza non solo per cifre discrete, ma soprattutto perché è la sola vera valvola di sfogo al lavoro del povero Blake Griffin, che regge da solo il 70% dell’attacco californiano quanto a palloni toccati. I Jazz continuano a soprendere e battono dopo un OT i Blazers, in una sfida in cui, incredibilmente, Rubio (30-5-1) ha fatto quasi pari con Lillard (33-10-8); i Nuggets battono in casa i Raptors, un po’ stanchi da un lungo road-trip (Lowry+DeRozan 8/20); Miami grazie alla gara vs i poveri Bulls interrompe una striscia negativa di 4 L; brodino anche per Houston che vìola il MSG rifilando 22 pti ai Knicks (Harden 31-5-9, ma 9/23 e ancora 7 perse). Averlo saputo prima i Suns avrebbero licenziato coach Watson alla fine dello scorso anno: non sono diventati fenomeni, ma senza Orecchia e senza il rompiscatole Bledsoe sono tornati al 50% W-L, e stanotte han battuto nientemeno che Washington, con 40+10 di TJ Warren che ha schiantato il nostro pupillo Oubre oltre che la difesa del pitturato al cloroformio di Gortat; infine, prosegue solida ed incredibile la corsa di Orlando: batte anche Memphis l’Ammazzagrandi, e fuori casa, con 19-7-2, 2 rec e 1 stoppata di Aaron Gordon. A proposito di Gordon, ma come primo nome: Hayward ha tolto il gesso, si + dotato di gambale, e sarà nel video analisys staff dei Celtics durente la convalescenza/rieducazione.