Sempre meglio prendere con riserva i pettegolezzi di mercato, ma spigolando e ragionando si trova qualche operazione possibile.

Sono soprattutto i centri ad essere oggetto di trattativa, al momento: in particolare Andre Drummond e Karl-Anthony Towns, diversissimi come tipo di giocatore ed anche come situazione contrattuale.

BIMBONE. Drummond, il Bimbone che ormai è un veterano della NBA, sarà RFA alla fine della prossima stagione: visto che guadagna già 28 milioni e che i Pistons non sembrano certo avviati a un futuro di vittorie, è logico che si parli di lui come possibile partente. Avevamo già sottolineato su queste pagine che la cura di coach Casey non sembra fare molto effetto a MotorCity, situazione peggiorata dal fatto che i Pistons sono attualmente la 24ma squadra NBA per classifica ma la sesta come monte stipendi: tipica situazione indesiderabile per una franchigia NBA, la cura di solito è decidere per un rebuilding più o meno spinto, privandosi dei pezzi pregiati e costosi che possono avere un mercato. Drummond, per età e contratto, ne ha di certo più di Griffin, e la sua situazione potrebbe incrociarsi perfettamente con quella dei Boston Celtics. Boston sta avendo una stagione decisamente sopra le attese, e diventa per Ainge praticabile l’idea di costruire una trade per rinforzare il punto più debole del roster, ovvero il pitturato. Drummond, negli anni, ha anche affinato il suo gioco, e non sembra più impossibile un suo rapido adattamento agli schemi di Brad Stevens. Cosa potrebbero volere in cambio i Pistons? Difficile da dire, ma Trader Danny ha una lunga serie di scambi “tanto dando poco” nel curriculum. Nel pacco meno costoso per i Celtics per avere Bimbone potrebbe finire di certo Kanter, qualche rookie come Langford e Grant Williams (giocatore molto intelligente, ottimo back-up per Griffin), e qualche futura scelta.

KAT. Towns, in assoluto migliore di Drummond, ha invece un contratto recentemente esteso fino al 2023/24 che lo porterà a guadagnare 36 milioni, aumentando di circa 2 MM ogni anno partendo dagli attuali 27. In questa ottica l’impegno finanziario per averlo in squadra cambia radicalmente. Inoltre, KAT è una Stella di primo livello, per quanto imprigionata nel nulla di Minnie: tra scadenza lontana del contratto e valore assoluto, per averlo servono sacrifici molto maggiori. Una squadra che potrebbe guardare con interesse all’ex Kentucky sono i NY Knicks: hanno spazio salariale, e sono impegnati a cercare l’ennesima ricostruzione. Certo per quanto concerne le speranze di vittoria, nell’immediato, NY non è prigione meno amara di Minnesota: ma almeno è NY, ovvero il maggior mercato mondiale a qualunque livello. Inoltre, escludendo il rookie RJ Barrett, a NY sono pronti a cedere chiunque altro.

LaMarcus Aldridge e Davis Bertans. Un attuale Spur e uno che lo era. Essendo San Antonio ritornata in zona Playoffs, LMA non è più così decisamente sul piatto di una trade come era solo due settimane fa: le destinazioni essendo sempre Boston (sarebbe perfetto per i Celtics), Toronto (Gasol ancora fuori senza data di ritorno, e Ibaka in scadenza), Milwaukee (al posto di Gemello Brook sarebbe un deciso upgrade verso l’Anello). Bertans, alla sua prima stagione a Washington, si sta rivelando uno dei triplisti più produttivi, esclusivi (nel senso che tira solo da dietro l’arco in partica) e anche, però, pazzi della NBA. Capace di strisce da 7/7 e 0/5 nella stessa gara, ma di certo per squadre con povero tiro da fuori è un bersaglio ideale, Lakers compresi.