Gli Americani, per tante cose, si sa, sono ingenui.Lo diciamo con affetto, e pensando a una situazione ben precisa. Durante le interviste pre ASG, DeMarcus Cousins ne aveva rilasciata una in cui sottolineava quanto fosse contento di ritrovarsi a Sacramento, e che la testimonianza di ciò erano le sue stats, le migliori in carriera in tutti i comparti. Questo poteva sembrare l’atto di accettazione definitivo e consacrare la sua permanenza in California. In realtà noi, cresciuti nostro malgrado fin da piccoli a suon di Calciomercato, siamo ormai fedeli a quello che chiamiamo “Assioma Galliani”, cioè di considerare ogni notizia come se fosse vero il contrario. Infatti, dal momento in cui abbiamo visto DMC fare quelle dichiarazioni, siamo stati molto più orientati a credere in un suo passaggio a qualche altra franchigia. Puntualmente avvenuto. Cousins va a New Orleans, raggiungendo ai Pelicans Anthony Davis, più giovane ma uscito anche lui da Kentucky U., e chissà che la comune Alma Mater non abbia giocato un ruolo nella decisione. Va a Nola per un pugno di mosche, segno che DMC era ampiamente “shoppabile” dalle altre franchigie. A Sacramento vanno Tyreke Evans (immenso ma sempre infortunato e molto limitato da tutta la sfortuna avuta), Buddy Hield (rookie discreto e poco più), Langston Galloway (uno dei nostri mirtilli, ma non un campione assoluto), una prima scelta 2017 e una seconda scelta 2018 (verosimilmente la prima scelta sarà tra 15 e 20), scelte sulle quali esistono leggere protezioni. Il primo pensiero è che questa è una trade che condanna SAC ad altri anni di faticosa ricostruzione, e che mette Nola in una posizione favorevolissima. Hanno ora una FrontLine da sogno, se funziona, e il boom è duplice, perchè DMC si unisce a Monociglio nel giorno in cui Davis diventa MVP dell’ASG battendo il record di punti di Wilt Chamberlain segnando 52. Una FL simile non si vedeva dai tempi delle Twin Towers di Houston o, un po’ più recentemente, dalla coppia Ammiraglio+timoteo a San Antonio. Certo, non ci sono garanzie assolute che funzioni, ma scoprirlo sarà uno dei temi eccitanti del resto della stagione NBA, e, se dovesse andare male, Nola potrebbe mettere sul blocco di partenza DMC, che si avvierebbe a scadenza nel 2018. Tutto questo poco più di un’ora fa in USA. State su Baskettiamo NBA, siamo i più svegli.